Текст
                    FABBRICA D’ARMI DELL’ESERCITO - TERNI
REPARTO ALLIEVI ARMAIOLI
Lanciarazzo BAZOOKA da 88 mm
—	-OMO»	-
SINOSSI
Ad uso del frequentatori di Corsi Armaioli
Edlz. Settembre 1957

i a MliM l^uw- D i c. . e s - Generalità pag. 1 — fig. 1 — 2 «• - Congegno di sparo.......... 99 oeeeeeeeo k - ” 1.1 - 18« - Funzionamento del congegno di sparo. •• 6 - ” 3 - - Meccanismo di sicurezza.... # # 88 6 - ” 10 - ~ Funzionamento mese, di sicurezza,... ” 7 - " 10 - - Congegno di puntamento..,.. 88 ceaaaeeee 7 » « Ifr. 5=> 88 7 = ” 1U » 17- - Interruttore di contatto... 88 «««•«ecce 8 - " 15 « - Funzionamento Interrati.di contatto. ” 1® — 16 = — Verifiche. . . . A 88 i li}. - ” 12 - 13- - Manutenzione dell’arma,.... 18 a4ee«««49 22 = " 6 » 7 “8^9 - Inconvenienti. 88 4co«««eoe lì, - ” 1 -
- LANCIARAZZO BAZOOKA DA 88 mm. - Il lanciarazzo Bazooka da 88 mm. è un*arma di produzione americana» E’ in dotazione agli eserciti epe fanno parte dell’Or gami zzg zione MAIO» GENERALITÀ’ E> un’arma del tipo a tubo aperto, a funzionamento elettrico, atta a lanciare proietti a razzo contro veicoli corazzati, ridotti a postazioni. L’arma è composta da due tubi di alluminio che: in Posizione di tiro si incastrano uno sul prolungamento dell’altro tramite un incastro a settore; in posizione di trasporto si agganciano affiancati. Poiché l’arma lancia esclusivamente razzi, cioè proietti aito» propellenti, il tubo di lancio ha solo la funzione di dirigere il razzo, pertanto le pareti del tubo, non dovendo sopportare pressioni considerevoli, sono di materiale leggero (alluminio) 4 di spessore modesto. £1 lanciarazzi è munito di congegno per il puntamento diretto e degli accessori per il trasporto. IDENTIFICAZIONE XI numero del modello ed il numero di matricola sono stampati o ricavati di fusione sull’estremità posteriore dèi tubo di culatta. CARATTERISTICHE TECNICHE E DATI NUMERICI. Calibro» »............................ mm. 88,90 Pego dell’arma completa..................Kg. 6,3Mo Lunghezza dell’arma disposta per il tiro m. 1»5M- Materiale costitutivo.................... Lega alluminio e parti aggiuntive in acciaio Meccanismo di sparo elettrico (a magnète) ad azione doppia Sicurezza»............»....................meccanica (immobllizza il grilletto) Collimatore Reticolo a trattini
2 Velocità Inizialo.......................... aitt.t. j ......................... ) utile d’impiego................. Celerità ( teorica......................... ti tiro ) pratica.......................... m/s 103,5 m. 880,0 m. 100 a 150 colpi 8 al 1’ colpi 3 a al 1’ Por sparare l’arma deve essere appoggiata sulla spalla destra del tiratore, mediante apposito appoggio di spalla, (Posizione del tiratore^ eretta, in ginòcchio o seduto) oppure appoggiata sul to£ reno, mediante bipiede e monopiede (Posizione prona del tiratore). MiawA w.j..........w.. ..ffle oro.» I modelli più diffusi sono: M20 B1 - M20 Albi. Il modello M20 B1 ha subito rispetto ai modelli precedenti «X teriori perfezionamenti: - nel congegno di sparo; - nel congegno di puntamento; - mal processo di fabbricazione. Per quanto si riferìeoe ai perfezionamenti adottati nel pro- cesso di fabbricazione, negli ultimi due modelli si sono ricavate, nel corpo stesso dei tubi di culatta e di volata, parti che prima erano aggiunte od applicate a messo di viti (come 1 deflettori di volata e di culatta, il manicotto di giunzione, il supporto dello alee, gli appigli.per l’unione del due tubi, ecc.). Si e cosà re- sa rapida ed economica la produzione in serie e si è ulteriormen- te alleggerita l’arma nel suo complesso. Il Mod» H20 A1B1 differisce dal modelli precedenti in parti- colare, perché nella.parte posteriore del tubo di culatta vi è ag plieato un interruttore di contatto; l’indice dell’alzo, corrispog dente al settore di elevazione graduato, è stato provvisto di fer- me elastico, in modo da impedire spostamenti accidentali nel.senso acuitale dell’alzo stesso; il bipiede ed il monopiede mancano. L’arma comprende: - un tubo di volata; - un gruppo bipiede;
3 • un tubo di culatta; » un monopiede; » meccanismi e congegni» a)- Tubo di volata. Consta di un tubo cilindrico ad anima liscia lungo em. 76 sul quale si notanos « il deflettore di volata; - du® scanalature anulari che servono a trattenere, il collare anteriore e quello posteriore del gruppo bipiede; - due risalti per l’unione del tubo di culatta, in sede di tra sporto; - al margine esterno dell’orlo posteriore, un ingrossamento avente tre risalti sagomati con piani di invito per l’unijj, ne ad incastro dei due tubi, quando l’arma è disposte per il tiro. b)- Gruppo bioiedee Consta essenzialmente di» - due collari per il vincolo del complesso del bipiede al tubo di volata; - due gamba articolate sul collare posteriore; - piastrina di scorrimento col dente di fermo elastico; - slitta di raccordo dei due collari. c)- Tubodi culatta. Come quello di volata è cilindrico ad anima llttCla. Porta gli origani essenziali al funzionamento dell’arma ed il monopiede regolabile. Si notano a partire dall«avanti» - il manicotto di giunzione; - un ponticello,un grilletto, ed un’impugnatura a pistola eoa tenente il congegno di sparo e quello di sicurezza; "il supporto d’alzo; - un risalto piano sul quale è applicato, un supporto con dea te elàstico di accoppiamento, per l’unione dei tubi in posi- zione di trasporto; - un supporto per l’inserimento del monopiede; - un supporto per l’applicazione dell’appoggio di spalla; - un anello di materiale isolante; - un supporto di spalla costituito da una bandoli® piatta di acciaio, concorre al fissaggio del monopiede;
- M- - un risalto con alloggiamento per accoglier® 1*accoppiamento del tutti In posizione di trasporto; - duo risalti con un traversino di appiglio per la cinghia di spalleggio; - la leva elastica di ritegno e di contatto; - il deflettore della vampa di culatta. d)- Monopiede. E» applicato, tra l'impugnatura a pistola e l'appog. dio di spalla. Consta di una gamba allungabile con sistema a cannochiale. e)- Meccanismi e congegni. I meccanismi ed i congegni nel loro in- sieme consentono il funzionamento dell'arma. Essi sono: - congegno di sparo; - meccanismo di sicurezza; - congegno di puntamento! - meccanismo di contatto. 1 )- Congegno di sparo. E’ contenuto nell’interno dell'impugna tura a pistola. = Parti che lo compongono e loro descrizione: - Grilletto con molla di richiamo. E* una leva a forma di piastra iberniate in alto. In posizione centrale noti£ mo Un foro di alloggiamento per il perno del dente di scatto - Termina con due appendici una sagomata per eoa sentire la pressione del dito, una a forchetta nell'in- tèrno della, quale può scorrere la leva di sparo -Una molla a torsione tiene sempre spinta fuori dall’impugna tura a pistola l'appendice a forma di grilletto. - pente di scatto. E’ imperniato sul grilletto. Termina in un piano inclinato che contrastando contro un piolino portato dall'armatura costringe la leva stessala solle- varsi; su di asse notiamo (sotto il piano inclinato) due fori di alloggiamento per un traversino che comanda la leva di sparo. “ peva di sparo. E' imperniata nella parte inferiore della armatura e può ruotare verso l'indietro cotto la spinta
5 dd traversino portato dal dente di scatto. Su di essa notiamo un foro per il perno dell’asta di trasmissione , Nella sua parte terminale notiamo un piano inclinato. * Asta di trasmissione. E» imperniata sulla leva di di sparo ed è forata internamente per contenere una molla con pistoneino guida - L’asta di trasmig sione presenta alla sua estremità un foro ovale ejj tro cui può scorrere il perno del nucleo di ferro dolce ed ha la funzione (insieme alla molla ed al plstoncino guida molla) di rendere elastico il mo- vimento di oscillazione del nucleo di ferro dolce. La molla del nucleo di ferro dolce è del tipo a spX tale e si avvolge intorno all’asta di trasmissione. - Nucleo di ferro dolce con bobina. E’ una sbarrette di ferro dolce alloggiata nell’interno di una bobi- na e sistemata fra le armature in modo da essere in contatto con due dalle espansioni polari - E’ impej? niato sul pistoncino guida molla che è internamente all’asta di trasmissione. «. Armature. Sono, per mezzo di un’appendice , fissate al tubo di culatta e su di esse sono riportaté: un piolino regolabile che contrasta col piano inclina- to del dente di scatto; una mensola per l’alloggia- mento del perno della leva di sparo. Internamente tifi, tiamo un alloggiamento per il nucleo di ferro dolce e per la bobina e 4 espansioni polari. - Caiamite. Sono due cubetti di calamita permanente e- stemamente verniciati con materiale isolante e a cojj tatto diretto con le armature.
6 yyngionamento. Premando 17 grilletto arretra anche il dente di scatto che col 1‘aversino fa ruotare la leva di sparo la quale a sua volta obbliga Pasta di tra- smissione a spostarsi verso l’indietro. Il movimento dell’asta di trasmissione provoca la eom pressione della molla di richiamo del nucleo di ferro dolce (fra l’armatura e la leva di sparo,)? inoltre la molla interna dell’asta di trasmissione, che poggia andh’essa sulla leva di scatto, si comprime fra la sv.d detta leva ed il collare del plstoncino guida-inolla Spingendo quest’ultimo verso l’indietro. Al movimento retrogrado del pistonc5.no si. oppone il nucleo di ferro dql$e ohe è solidale con questo ed è attratto nella po Sizione iniziale dalla forza magnetica esercitata dalla espansione polare dell’armatura... Quando però la molla Interna è sufficientemente compressa la sua forza rie-™ 3ee & vincere quella magnetica ed a staccare il nucleo di ferro dolce, dall’espansione polare dell’armatura.E’ proprie in questo istante che si ha il primo impulso di corrente. Proseguendo la pressione sul grilletto il dente di scat to prosegue anch’esso il suo movimento fino a che non 1 I . contrasta col suo piano inclinato contro il piolino re- golabile portato dall1’armatura ed è da questi costretto a «©^levarsi, e perciò a lasciare libera la leva di spa ro che Sollecitata dalla nella ritorna nella posizione iniziale. La leva di sparo muovendosi porta con se l’asta di tra- scissione e questa, agendo con la parte posteriore del sue foro òval® riporta il nucleo di ferro dolce nuovs.- mente a contatto con la espansione polare dell’armatura- in questo istante si ha un secondo Impulso di corrente. 2)- Meccanismo di sicurezza. « Parti che lo compongono e loro descrizione: E* costituito da: «. un cubetto metallico, scorrevole entro una feritoia
7 ricavata nella guancia sinistra dell’impugnatura a pistola e spostabile; - un indice esterno zigrinato; - Una molletta a lamina di contrasto che impedisce all’indice di comando di spostarsi accidentalmente. = Funzionamento. Quando l’indice è in posizione di fuoco (spostato in corrispondenza della parola ”Fire”) il cu- betto è allogato in una cavità interna dell’impugnatura ed il sistema di scatto è libero di muoversi; quando l’indice è in posizione di sicurezza (spostato in ©or- rispondenza della parola "Saie*’) il cubetto immobilizza il grilletto poiché si trova a contrastare con l’appen- dice a forchetta del grilletto stesso impedendone la rg. tazione. 3)- Congegno di puntamento. E’ costituito dal collimatore, dall’indice mobile e dal settore di elevazione. Il collimatore è portato da un braccio fissato, me dlante un perno a vite con dado, al supporto d’alzo, ri cavato sulla sinistra del tubo di culatta. Tale sistema consente di disporre il collimatore ripiegato lungo il tubo (posizione di trasporto) o parallelo ad esso, (po- sizione di puntamento). L’indice mobile dell’alzo termina con una freccia metallica che viene ad essere sovrapposta al settore gra duato di elevazione. Spostando l’indice mobile in corri- spondenza del voluto valore di distanza, segnato in Jards sul settore di elevazione, il collimatore assume l’ango- lazione rispetto all’asse dell’arma, relativa alla distaqj za segnata. Il settore di elevazione è fissato alla parte supe- riore del supporto dell’alzo mediante due viti, che ne consentono l’opportuno spostamento nelle operazioni di tfc ratura in elevazione. 4)- Meccanismo di contatto. Sotto questa denominazione si indi cano le parti che stabiliscano il contatto elettrico fra i
8 due estremi della bobina ed il razzo - Come premessa indispensabile diremo che nel codulo del razzo è sist£ mato un cannello elettrico con una resistenza che è coi legata con un estremo a massa e l’altro alla corona di rame che si nota all’estremità del codulo. Il funziona- mento di questo cannello provoca l’accensione della ca- rica propellente. Il collegamento fra il congegno elettrico di sparo ed il cannello del razzo è così realizzato: - Nel Bazooka M20 B1 • Le estremità della bobina del cojj, gegno elettrico di sparo sono collegate: una a massa, ed una, tramite un cavetto a due morsetti a spirale pojg tati da un collare nella parte posteriore del tubo di culatta - Ad uno di quésti morsetti viene unito il filo bleu proveniente dal razzo, il circuito viene chiuso a massa. - Nel Bazooka M20 A1B1. Allo scopo di aumentare la celeri tà di tiro (in quanto si elimina l’operazione di colle- gamento del filo terminale del razzo al morsetto) e di aumentare }La sicurezza di caricamento è stato, in questo modello, introdotto un interruttore di contatto, così composto: - una scatola del congegno, è in lamiera metallica pre- senta due fori per le viti che la fissano a tutto il complesso ed una fessura longitudinale con incise le parole "LOAD" in avanti e "FIRE” indietro, la leva ijj dice con manubrio che fuoriesce dalla fessura fa appuQ to da indice e quando è in prossimità della parola LOAD l’arma è in posizione di caricamento; invece in prossi- mità della parola PIRE l’arma è in posizione di fuoco. - Una leva indice con manubrio. E’ una leva imperniata in basso, lungo di essa notiamo un foro per il perno della asta di collegamento, un tallone che ne limita la corsa, un appendice che reca una sbarretta di rame con le due estremità arrotondate. L’estremità superiore termina con
<3* 9 css> un manubrio sferico che ne agevola il maneggio. due contatti, (uno a destra e uno a sinistra) di ra me portati da un ponticello - al contatto di sinistra è collegato il cavetto proveniente dal congegno elet- trico di sparo - al contatto di destra, tramite un ca vetto, è collegato un bottone elastico che fuoriesce nella parte interna del tubo di culatta - Fra il con- tatto di destra e quello di sinistra il circuito è ijj, terrotto. Un*asta di collegamento. E* una sbarretta metallica che anteriormente è collegata con la leva indice e poste- riormente con una leva a forchetta In modo da collegare e rendere simultanei il movimento delle due parti che collega;nella sua parte superiore notiamo tre gobbe che delimitano due Incavi che servono da appoggio a due co- dette dei due ritegni elastici (in posizione di fuoco) ed un plano inclinato. Una leva a forchetta. E* una levetta di lamiera stampa ta che in posizione di fuoco fuoriesce dall^ parte in- terna del tubo di culatta mentre in posizione di cari- camento si solleva lasciando libero il tubo stesso. Due ritegni elastici con molle a torsione. Sono due 1£ ve imperniate nella parte posteriore che presentano nel la estremità anteriore due appendici, bella parte supe- riore ciascuno presenta dwa codette una dell# quali pog, già sull’asta di collegamento l’altra fa da appoggio ad una molla a torsione. Le molle tendono a tenere 1 due ritegni spinti verso il tubo. Questi ritegni possono as, sumere due posizioni; in fase di caricamento fuoriescono nella parte interna del tubo di volata e bloccano il rag, zo nella giusta posizione di caricamento, al momento del fuoco arretrano lasciando libero passaggio al razzo. Un bottone elastico. E’ un cilindretto metallico che fu& riesce, in posizione opportuna, nell’interno del tubo di Culatta. Una molla a spirale lo sollecita a fuoriuscire
« 1O e nel contempo Jo rende elastico. E' collegato elettricamente al contatto d.i destra. - Una leva di contatto e di ritegno.' E’ costituita da una lamina che termina con un dente di contatto (che assicura il collegamento a. massa) ed una spo£ genza sagomata per il ritegno del razzo. *» Funzionamento. • In Posizione di caricamento? leva indice è rovesciata in avahti in corrispo^ denza della parola "LO AD” in posizione avanzata è pu re la sbarretta di. rame portata dalla leva stessa; la leva a forchetta D sollevata e lascia libero l'a- pertura di caricamento; i due ritegni elastici, fuoriescono nell'interno del tubo e fermano il razzo nella giusta posizione di ca ricamante; il bottone elastico entra in contatto con la corona di rame portata dal nodulo del razzo (di qui la ne- cessità dei ritegni elastici); la leva di contatto ha agganciato col suo dente di contatto il razzo nella svasatura presentata dal c& dulo; Il circuito elettrico è interrotto perché nulla un£ sce i due contatti del meccanismo. - In posizione di fuoco; Agendo alla leva indice la si ruota verso l'indietro di 90° sistemandola in corrispondenza della parola "FIRE" - nel movimento suddetto la leva indice fa spostare l’asta di collegamento e insieme la leva a forchetta costringendola a fuoriuscire dall’apertu ra di caricamento. Contemporaneamente il piano inclinato dell’asta di collegamento contrastando con le codette dei ritegni elastici costringe questi a sollevarsi lasciando li- bero l’interno del tubo di culatta. Quando la leva
indice è in posizione di fuoco la posizione delle singole parti è la seguente: la leva indice verticale con la sbarretta di rame portata dalla sua appendice in corrispondenza dei due contatti; > la leva a forchetta fuoriesce dalla apertura di ca ricamento; 1 due ritegni elastici in posizione elevata non ig, pediscono più l’avanzamento del razzo; il bottone elastico è a contatto con la corona di rame portata dal codulo del razzo; la leva di contatto tiene agganciato col suo dente di contatto il razzo nella svasatura presentata dal codulo. Il circuito elettrico è chiuso infatti dal cavetto proveniente da uno degli estremi della bobirta si glUQ ge fino al contatto di sinistra e da questo a quello di destra tramite la sbarretta di rame portata dalla leva indice, il contatto di destra è collegato al bo;t tone elastico e questo tocca il collare di rame del codulo del razzo che sappiamo collegato ad uno dei fi li della capsula contenuta sul codulo, il circuito si chiude a massa tramite l’involucro stesso del codulo del razzo, il dente della leva di contatto ed il tubo lanciarazzi - pertanto la correntey generata nel con- gegno elettrico di sparo può circolare e giungere alla capsula contenuta nel codulo del razzo provocandone il funzionamento. SCOMPOSIZIONE E RICOMPOSIZIONE Scomposizione del gruppo bipiede: l’arma pur essendo nel suo complesso robusta, non è molto rustica e pertanto la sua composizione e ricomposizione deve essere effettuata Éon molto cura usando attrezzi specifici e
12 80$ di circostanza. Le operazioni di smontaggio sono le seguenti: - togliere le gambe; » togliere i tiranti; - togliere la slitta; - sfilare la piastrina di scorrimento della slitta; - togliere la piastrina di disimpegno dalla slitta; - togliere 1 fermi a molla delle gambe; - togliere il collare anteriore; - togliere il collare posteriore. <4 sparp: - svitare le due viti affioranti dalla guancia sinistra della impugnatura a pistola; «* svitare e togliere le due viti del ponticello; - rimuovere la guancia sinistra (e conseguentemente la sicura, rezza che rimane fissata nell’apposita feritola); - svitare e togliere le due viti del ponticello sotto la guancia destra e rimuovere questa. Per nessuna ragione bisogna rimuovere il meccanismo di sparo. In caso di guasti di una qualsiasi parte del meccanismo di sparo* il meccanismo deve essere sostituito tutto intero. Scomposizione chiavistello di bloccaggio. « togliere la vite di fermo alla rondella; - sollevare l’estremità della molla q spirale che immobilizza la leva del chiavistello; " sfilare la leva; - sfilare il vermiglione. Scomposizione del dente elastico di accoppiamento. - togliere la quattro viti che fermano la coppetta contenitrice del dente; - sfilare e togliere la vite che unisce la leva di comando al dente di accoppiamento; - sfilare il dente della coppetta e togliere le molle.
13 Scomposizione del congegno di puntamento. La scomposizione deve essere effettuata solo per sosti, tulre piccole parti danneggiate. Scomposizione del monopiede. - svitare e togliere il dado che ferma il bipiede alla gamba; - svitare e togliere il dado che unisce il monopiede al sup- porto a spalla; - svitare le quattro viti d’unione del supporto a spalla al tubo di culatta; - sfilare il cilindro cavo che mentine i fermi semilunari della ghiera; - sfilare le due viti di fermo e sfilare il manicotto; - svitare pie viti di scorrimento della gamba nella scanalatura elicoidale del vermiglione e sfilare la gamba; - svitare le due viti di fermo che trattengono il verpiiglione nella boccola d’unione al supporto di culatta e togliere il vermiglione e la boccola. Scomposizione dell’anello di contatto porta morsetti. Si smonta presso i Reparti solo quando occorra sostituire il. sottostante anello isolante. - svitare le viti con dado, togliere l’anello isolante e bad& re a non staccare il filo di contatto saldato all’anello po£ ta morsetti. Scomposizione leva di ritegno e di contatto. - sfilare le coppiglie che fissano 1 perni di articolazione della leva; - inserendo la lama di un cacciavite sotto le teste dei sud- detti pezzi, sollevare e sfilare; - inserendo la lama di un cacciavite nell’apposito foro pra- ticato sulla leva di contatto, togliere la vite con rondella che fissa la molla di contatto al tubo di culatta; - sfilare la leva di ritegno e di contatto nonché le due molle. RICOMPOSIZIONE. Per la ricomposizione procedere in senso inverso.-
- - IBCOHVENIENTI. Difetti di accensione. La mancata accensione può dipendere da difetti del meccanismo di accensione, oppure da cattivo contatto dei fili del prolet to a razzo all’arma. In questi casi va fatto un’accurata ispezione ai fili ed agli attacchi e, qualora dovesse dipendere dal mecca- nismo di accensione, bisogna cambiare tutto il magnete senza cer- care di ripararlo. La mancata accensione può dipendere anche da difetto del proietto a razzo, in questo caso, il proietto a razzo dovrà essere conse- gnato al personale specializzato (artificiere). vgUXlslia. Le verifiche si effettuano per stabilire se l’arma è idonea o meno ad essere ulteriormente impiegata, e per controllare le sue condi- zioni generali, ed eventualmente per stabilire l’entità delle ripa razioni necessarie per rendere l’arma nuovamente idonea all’impiego# Per verificare le condizioni di efficienza dell’arma si procede in primo luogo alla verifica oculare per assicurarsi che le varie par- ti siano, den pulite e non siano rotte o usurate; questa verifica va estesa a tutte le parti esterne dell’arma nonché alle parti dei singoli meccanismi e congegni. Successivamente si eseguono con l’ausilio di appositi strumenti la; a)-verifica della rettilineità del tubo di lancio; b)- w delle condizioni di efficienza del congegno elettrico di sparo; c)-verifica e rettifica della linea di mira. a) - ,Y.erlfXftff deU.a Asl.-tV-bQ. Al. lancio< Il verificatore della rettilineità dell’anima del lanciarazzo è costituito da un cilindro di acciaio internamente cavo del diametro esterno di mm. 88,39. Dalla parte posteriore porta una campanella per l’applicazione della funicella, mentre da^ la parte anteriore termina con una leggera conicità. La verifica della rettilineità del tubo anima deve essere effet tuato dopo aver ben pulito ed asciugato la parte interna del lanciarazzo. Sistemare il lanciarazzo verticalmente, avendo l’avvertenza
15 di non appoggiarlo per terra, ma bensì su di un pezzo di tavola o di. straccio., Introdurre il verificatore, trattenendolo con la funi- cella e farlo scorrere per tuttaj.- la lunghezza del tubo anima. Il verificatore deve attraversare, senza attri- to, tutta la lunghezza dell’interno del lanciarazzo montato per il tiro. Con detta operazione si verifica, sia la rettilineità del tubo anima, sia le eventuali deformazioni e ammacca ture del lanci arazzo.- b) - Verifica delle condizioni di efficienza del congegno elettrico di sparo. Le guance del congegno debbono essere tolte e si deve applicare un leggero velo d’olio su tutte le parti del congegno completo. Dieci gocce d’olio debbono essere ifl trodotte nel congegno attraverso il foro per 11 braccio zdi comando dell’ancora del magnete, NON E’ PERMESSO LO SMONTAGGIO DI ALCUNA ALTRA PARTE DEL CONGEGNO DI SPARO. Dopo aver rimontato le guance agire al congegno per cir- ca 10 volte e quindi effettuare la verifica dell’energia in uscita del congegno stesso a mezzo dell’apposito strjì mento di misura. Nota s assicurarsi che la leva del dispositivo di si- curezza sia montata sull’impugnatura. Uno dei fili dell’apparecchio verificatore deve essere applicato ad una delle molle di contatto (per il tipo M20 A1B1 al bottone elastico di contatto) e l’altro al dente della leva di fermo e di contatto. Per l’ispezione il sminimo valore ammesso è di 1? milliwatt al secondo. I congegni di sparo completi debbono quindi essere control- lati con l’apparecchio verificatore per assicurarsi che il valore dell’energia ottenuto dal congegno elettrico letto sulla scala graduata dell’apparecchio verificatore non sia inferiore a 1? milliwatt/secondi; se ciò dovesse verificarsi ripetere la prova premendo il pulsante sito fra
16 1 due morsetti dello strumento. Il congegno di sparo elettrico 71UO32J applicato al lanciarazzo da 3”,5 ha una normale energia di oltre MO milliwatt/secondo; un’energia di 1? milliwatt/sec. è però il minimo valore accettabile per le armi in distribuzione ai Reparti. Qualora il valore dell’energia letto sull’apparecchio sia inferiore a 15 milliwatt/secondo si deve controlla re il congégno per assicurarsi che i collegamenti dei fili non siano lenti, che le viti del magnete non si siano allentate, che le molle non siano deboli, che via sia mancante qualche rondella isolante che qualche par- te meccanica non faccia attrito o che la vite di regola- zione non sia a posto. Per rimettere a posto la vite di regolazione allentare la vite di fermo che blocca la vi- te di regolazione. Fatto ciò inserire un piccolo caccia- vite attraverso il foro che si trova in fondo alla pia- stra del congegno e girare la vite di regolazione secon- do le lancette dell’orologio di quel tanto che può esse- re necessario per compensare l’usura della vite. Quando premendo il grilletto si sente un doppio scatto significa che l’estremità della vite di regolazione è troppo lontana dal dente di scatto del grilletto. Usando l’apparecchio elettrico per la verifica si otterrà la mi gliore regolazione. Prima di scartare un congegno di sparo esso deve essere provato attaccando direttamente ad esso l’apparecchio di misura, in modo da assicurarsi che l’insufficiente ener- gia sviluppata non dipende da difettoso isolamento del filo del laneiarazzo. Attenzione Quando le guance vengono tolte dal congegno di sparo»il campo magnetico tende a raccogliere particelle metalli- che. Pertanto il posto dove si lavora deve essere puli- tissimo. Mentre si usa lo strumento di verifica assicu- rarsi che l’ago dello strumento sia a zero prima di pre mere il grilletto e prima di lasciare il grilletto assi curarsi che l’ago abbia fatto il massimo della corsa poft sibilo. Evitare di premere il grilletto molte volte con
- 1? celerità. Allo scopo di non danneggiare lo strumento è necessario lasciare trascorrere almeno 10 secondi fra due scatti consecutivi. Mota: Lo smontaggio del congegno elettromagnetico di sparo è proibito. E* permessa solo la sostituzione della molla del grilletto. e) - Verifica e rettifica della linea di mira. Lo scopo della verifica ed eventuale rettifica della linea di mira,vè quella di realizzare il parallelismo della linea di mira del congegno ottico di puntamento con l’asse del tubo di lancio. Infatti, in seguito all’uso prolungato, ad urti, od accresciuto gioco fra le articolazioni del congegno di puntamento, l’asse del collimatore può non risultare più parallelo a quello dei tubi di lancio riuniti in posizione di sparo. Pertanto, ogni qualvolta si debba sparare, occorre procedere alla verifica della linea di mira ed alla eventuale sua ret- tifica. Avvertenza. La verifica e la rettifica della linea di m^ ra devono essere effettuate solo da personale specializ- zato. ««Procedimento di verifica e rettifica della linea di mira. A) Metodo del quadro di puntamento. Viene applicato quan- do si può disporre dei mezzi seguenti: - talpone di puntamento, anteriore; * talpone di puntamento, posteriore; - cavalletto; - quadro di puntamento; - filo a piombo. I suddetti attrezzi possono essere facilmente approntati in officina, rispettando le quote indicate nelle figure. Le modalità di esecuzione della verifica e conse- guente rettifica, sono le seguenti: 1) introdurre nella volata del tubo di volata, il tal-
18 pone di puntamento anteriore ( munito del wrocicchio di fili ) • nell’estremità posteriore del tubo di culatta il talpone posteriore ( munito di forellino ). Assicurare il lanciarazzo in.posiziono orizzontale, sul cavalletto, e disporre il qua= dro di puntamento davanti alla volata dell’arma ad una dista]} za di su 2,5& dal bordo anteriore del supporto del collima= toro» Disporre il filo a piombo davanti al quadro di puntarne]} to e muovere il quadro di puntamento finché la linea vertica= le, passante attraverso la croce sinistra del quadro di pun= tamento, vada a coincidere col filo a piombo sospeso davanti 01 quadro. >) Traguardando attraverso 1 due talponi di puntamento, portare il crocicchio dei fili del talpone anteriore, in esatta coij} cldenza con la croce destra del quadro di puntamento. Dlspo£ re l’indico del settore di elevazione sulla tacca 0 del set= tore dt elevazione graduato, se trattasi di collimatori D - 7313*+^ ( reticolo ad anelli concentrici ) e B - 7162890 ( reticolo ellittico ) con settore di elevazione graduato relativo alla distanza da 0 a 900 yards; oppure sulla tacca TO so trattasi del collimatore D - 71*+1999 (reticolo a trat= a tini) con settore graduato relativo alle distanze da 0 a *+50 0 da 500 a 900 yards. Traguardando attraverso il collimatore, assicurarsi che la 11= nea di riferimento orizzontale del reticolo, contrassegnata "0" (incisa.sull’ottica del collimatore), si trovi compre^ sa nello spessore del braccio orizzontale della croce sinistra del quadro di puntamento (quella più piccola è più spessa ),; analogamente accertarsi che la linea centrale verticale del reticolo del collimatore sia in coincidenza con la linea ver- ticale passante attraverso la croce sinistra del quadro di. puntamento e si trovi compresa nello spessore del braccio ve£ ticale della croce stessa. 3) . So la linea di riferimento orizzontale del reticolo del
19 collimatore, contrassegnata da *’O”, non coincide con il braccio orizzontale della croce sinistra del quadro (e£ rore in elevazione), occorre procedere alla rettifica in elevazione, secondo le modalità seguenti: a) allentare le viti del settore di elevazione graduato; b) spostare in avanti o indietro il settore di elevazio- ne graduato (per ottenere, rispettivamente, un abbas- samento o un innalzamento della linea di mira) fino a che la linea di riferimento orizzontale del collimata re, contrassegnata da "0”, vada a coincidere con il braccio orizzontale della croce di sinistra del qua- dro di puntamento. Lo spostamento del settore di eie ▼azione graduato, deve essere accompagnato da una r£ tazione del collimatore, in modo che l’indice del set tore sia disposto sullo ”0”. c) avvitare le viti del settore di elevazione graduato. 4) Se la linea centrale verticale del reticolo del collima- tore non coincide con il braccio verticale della croce di sinistra del quadro (errore di direzione), occorre proce- dere alla rettifica in direzione, secondo le seguenti mg, dalità: a) allentare il dado della cerniera del supporto del col- limatore; b) ruotare la vite della cerniera, servendosi di un cac- ciavite, in un senso e nell’altro (a seconda della co£ rezione di direzione che si vuole apportare alla linea di mira), fino a che la linea centrale verticale del rg, ticolo del collimatore coincida con la linea verticale passante attraverso la croce sinistra del quadro di pujj tamento e si trovi compresa nello spessore del braccio verticale della croce stessa. c) avvitare il dado della cerniera del supporto del colli- matore.
20 = N.B. Le tacche iricise sulla cerniera servono soltanto come punti di riferimento per là valutazione del- le rotazioni impresse alla vite della cerniera. - AVVERTENZA = Questa procedura di verifica e rettifica devo essere ripetuta per ciascuna delle tre posizioni di unione del tubo di volata, rispetto al tubo di cu- latta; per tutte e tre tali posizioni di unione dei duo tubi deve essere verificata la coincidenza dèlia linea di riferimento orizzontale e della linea centra- le verticale del reticolo del collimatore con i bracci orizzontali e verticali della croce di sinistra del quadro. B) Metodo dell*obiettivo lontano. Viene applicato quando non si dispone del talponi di puntamento, del quadro di punta- mento e del cavalletto. Tanto maggiore è la distanza dell’obiettivo, tanto piti accu rata sarà la verifica della linea di mira. L’obiettivo può essere un qualsiasi punto fermo del te£ reno, come per esempio un campanile, una casq, un albero,ecc. distante piu di 1.300 metri dal lanciarazzo, oppure un punto di riferimento del cielo, come per esempio una stella, la lu na, il sole (se si traguarda al sole, occorre disporre, sulle ottiche del cannocchiale, un filtro u una lente affumicata od anche una negativa fotografica scura, allo scopo di ridurre la luminosità). « N.B.= A causa del movimento relativo dei summenziònati cor- pi celesti (stelle, luna, sole) rispetto alla terra, è con- sigliabile impiegare, nelle operazioni di verifica, due ope ratori, in modo che i due puntamenti (uno attraverso il coi limatore e l’altro attraverso il tubo lanciarazzi) siano fatti contemporaneamente; con tale accortezza viene ridotto al minimo il lasso di tempo intercorrente fra i due punta- menti. Le modalità di esecuzione della verifica e conseguente
21 rettifica, sono le seguenti? 1) traguardare attraverso il tubo lanciarazzi; mirando l’obiettivo. Forre l’occhio a circa 90 centimetri dietro al lan- ciarazzi in posizione tale' che il contorno dell’orlo risulti centrato rispetto al contorno dell’orlo del tubo di culatta; contemporaneamente, disporre il lajj ciarazzi in modo tale che l’obiettivo risulti ben centrato ri»etto al contorno dell’orlo anteriore del tubo di volata. Il lanciarazzi , nel frattempo deve essere tenuto ben fermo con mezzi di circostanza. 2) Disporre l’indice del settore di elevazione sulla ta> ca contrassegnata ”0” del settore di elevazione gra- duato. Traguardare attraverso il collimatore. Se 1’obiet tivo non risulta al centro di intersezione della linea di riferimento orizzontale e della linea verticale cen- trale del reticolo del collimatore (errore in elevazio- ne o in direzione), occorre effettuare la rettifica. Detta rettifica viene eseguita con le stesse modalità indicate ai punti a), b), c), del capoverso 3°) lettera A) e ai punti a’), b’), tf), del capoverso 4°), ove i bracci della croce di sinistra del quadro di puntamento sono sostituiti da due rette Ideali (orizzontale e ver- ticale) incrociantesi sul centro dell’obiettivo mirato. AVVERTENZE DI CARATTERE GENERALE La linea orizzontale di riferimento dei reticoli dei collimatori ,'D-73131+1lO,’ (reticolo ad anelli concentrici) e mD-716289O” (reticolo ellittico) è costituita dalla linea orizzontale dei reticoli stessi. La linea orizzontale di riferimento del reticolo del collimatore ”D-7141999H (reticolo tipo tratteggiato) è la linea orizzontale contrassegnata dal numero "0” segnato a ciascuna estremità della prima linea in alto.-
22 MANUTENZIONE DELL’ARMA Per la manutenzione dell’arma sono a disposizione le seguenti materie prime» ========È=a=za=«BaassS=±S====E:i=====================r===========~x=="Ei== (1 - Denominazione ita»' liana Denominazione ori- ginale U.S.A. Prodotti comm/li che possono essa re impiegati in sostituzione. gabMiaflfi Unità di misura aa..pgr arm» Quantità ;; II 11 Detersivo per «anna Solvente a sesso Strofinacele di cotono Sapone liquido pu» liZia lenti carta di seta per lenti Materia Pria Materie prime per la pulizia gr, <• n N® fogli antirugf II II 1! 1’ li II 60 « lì 20 ;; IT H ir 200 II 2 ” Il II II II 3 F (cnulOXLO) ;; s II II 1 Rifle bore cleaner DT]Mleanlng solver Cotton uipping eloth Lens eleanìng li- quid soap Lens tissue paper ie par la lubrificazi Acqua saponata t Petrolio raff. Stracci di cotg, ne bianchi lise. Acqua saponata Carta velina pei lenti one e protezione Olio lubrificante protettivo speciale Olio lubrificante protettivo medio Composto antiruggi- ne leggero Special preservati ve lubricating oli Medium preservati- ve lubricating oli Light rust preven- tive compound Olio incongela- bile per armi Olio per armi vaselina neutra gr* H 11 ir ri n ii M) ;; ir ti M uo •; 11 n u 15 malizia 9 buona.,.ftoas,flzmlgas.ròfrU’arma ,j.lja££g,tjMW. ili!» i®) - Deve èssere effettuata settimanalmente. Non è necessaria alcuna scomposizione. a) Interno del tubo di lancio. Le operazioni di pulizia devono essere effettuate nell’ordine seguente» - introdurre nel tubo uno strofinaccio di cotone pulito éd sec lutto fissate all’estremità dell’asta di scovolo; in mancanza dell’asta
- 23 di scovolo regolamentare, usare un’asta di legno; non usare mal aste di ferro o di ottone; • «* spingere a tirare, avanti e indietro, più volte, l’asta lungo il tubo; - ripetere l’operazione precedente, cambiando spesso lo strofinaccio; con questa operazione si asporta dal tubo lo strato di olio lubrificante presente, mescolato a polvere e sporcizia. Qualora detto str& to d’olio fosse indurito, si usi uno straccio imbe^ vuto di solvente; in tal caso, prima di lubrificare l’interno del tubo di lancio, asciugare le tracce del solvente; è proibito l’uso della benzina per scioglie re l’olio; - sospendere l’operazione quando gli stracci escono pu- liti dal tubo. La pulizia deve essere completata dalla lubrificazio- ne, effettuata mediante asta di scovolo e straccio im bévuto di olio lubrificante protettivo. Avvertenza. Lo strato di olio lubrificante protettivo deve essere rinnovato settimanalmente. b) Esterno del tubo di lancio. Pulire, con stracci puliti, la superficie esterna del tubo e tutte le parti ad esso fissate e particolarmente quelle non verniciate; infatti la sporcizia, la polvere, l’acqua causano un rapido dete rioramento dei meccanismo e delle superfici esterne non verniciate. Tutte le superfici d’appoggio, gli incastri, le scanalature, i risalti, ecc.devono essere puliti ws andò stracci asciutti. La pulizia viene completata dalla lubrificazione, effettua ta strofinando sulle varie parti dell’arma uno straccio pulì to, Imbevuto leggermente di olio lubrificante protettivo. I contatti a molla devono essere puliti e privi di ogni mini, ma traccia di ruggine, vernice, olio o grasso; servirsi all’uopo di uno spazzolino metallico, di stracci e di sol*- vente. Le parti in acciaio dell’arma (parti del chiavistello di bloccaggio del tubo di culatta, parti del dente elastico
2M- - d’accoppiamento del tubo di culatta, slitta di raeco£ do del dipiede, dente di fermo elastico del bipiede, perno di fissaggio della piastrina elastica di disimpg gno del bipiede, parti del congegno di chiusura del coi lare posteriore del bipiede, parti della leva di conta£ to e ritegno, perni, viti, molle e rondelle) possono dar luogo a formazione di ruggine; per eliminarla strofinare a lungo la parte arrugginita con stracci Imbevuti di soi venta, e successivamente, asciugare con la massima cura, usando stracci asciutti. Le sopraddette parti in acciaio devono essere lubrificate usando lubrificaziona con olio protettivo special® o medio (rispettivamente a temperature inferiori o superiori a 0°). Particolare cura deve essere posta nella lubrificazione del meccanismo di sparo; occorre all’uopo lubrificarlo solo mensilmente, con le modalità di cui al paragrafo n° 8 (pu- lizia straordinaria). 2°) - |^Ml-.?lraor^nar.la. Deve essere effettuata mensilmente. La scomposizione va fatta a cura dell’armaiolo ed è limitata alle seguenti partis - chiavistello di bloccaggio del tubo di culatta; - dente elastico d’accoppiamento del tubo di culatta; - congegno di chiusura del collare posteriore del bipiede; - meccanismo di sparo (togliere solo le guance); - monopiede. a) Interno del tubo di lancio. La pulizia e la lubrificazione devono essere eseguite con le modalità cui al n°6(pulizia
25 ordinaria). b) figura? 41 ÀWl.9» - pulire la superficie esterna del tubo e tutte le parti ad osso fissate e particolarmente le superfici non ver ni date, le superfici d’appoggio, gli incastri, ecc.; lubrificare leggermente con olio lubrificante protetti vo; - pulire 1 contatti a molla, servendosi di spazzolino metallico, stracci e solvente per eliminare la polvere il grasso e l’olio; - , pulire con straccio imbevuto di detersivo per canne o di solvente, asciugare e lubrificare le seguenti parti» . leva di contatto e di ritegno; . slitta di raccordo del bipiede; . chiavistello di bloccaggio del tubo di culatta; . dente elastico d’accoppiamento del tubo di culatta; • congegno di chiusura del collare posteriore del bipiede; . monopiede. Avvertenza. Si curi che solvente e lubrificante non bagnino le protezioni di gomma del fili elettrici ed il paraocchi, poiché ne verrebbero seriamente danneggiati. Qualora ciò accada, lavare subito con soluzione di acqua e sapone e asciugare bene; - pili re e lubrificare il meccanismo di spa/ro elettrico, dqve essere pulito bene, per eliminare polvere e spor- cizia; lubrificare nei seguenti punti: • perno del grilletto; • scanalatura sulla faccia posteriore del grilletto, al di sopra ed al di sotto del dente di scatto; • traversino del dente di scatto; . leva di sparo; • perni della leva di sparo; • asta di trasmissione; . apertura dell’asta di trasmissione; per fare ciò, disporre la lama di un cacciavite fra le espansioni
26 posteriori del grilletto e la faccia anterióre dell»armatura e premere il grilletto finché pos- sibile: in tal modo le espansioni posteriori del grilletto vengono distanziate dalla faccia ante- riore dell’armatura di circa 3 min. e si rende ac cessibile l’apertura praticata lungo la leva di trasmissione. Infine, agire due o tre volte al grilletto, in modo che l’olio si distribuisca uni fermamente su tutte le superfici interessate; poi asportare con uno straccio asciutto e ben pulito l’eecesso di olio; .pulire il congegno di puntamento, senza procedere alla sua scomposizione per nessun motivo. La parte metallica sia pulita con stracci di cotone puliti e asciutti. Per le parti ottiche valgono le seguenti norme: - per asciugare le lenti, strofinarle con carta di seta per lenti (e non con strofinacci di cotone); - per togliere la polvere dalle lenti, strofinarle leggermente con uno spazzolino di pelo di cammello ben pulito e poi fare strisciare lo spazzolino su uno spigolo acuto allo scopo di far cadere le par- ticelle di polvere che erano rimaste aderenti al pelo di cammello. Questa operazione deve essere ri petuta, finché le lenti appaiono pulite; - per togliere le tracce di olio e di grasso dalle lenti non bisogna strofinarvi le dita, ma applicar- vi il sapone liquido per pulizia delle lenti, ser- vendosi di un pezzo di carta di seta per lenti é strg, flnando; successivamente pulire con altra carta di sg ta per lenti asciutta. In mancanza di tale sapone, ba sta alitare sulla lente (purché la temperatura sia sji periore a 0°) e strofinare con carta di seta per len- ti. Questa operazione deve essere ripetuta finché le lenti appaiono ben pulite.
27 Avvertenza. Per la pulizia delle lenti, è assolutamente proi- bito l’uso di liquido, pasta o polvere abrasiva.- Preparazione dell’arma per il tiro. Non è necessario scomporre l’arma. a) Interno del tubo di lancio, le operazioni di pulizia devono essere effettuate nell’ordine seguente: - introdurre nel tubo l’asta di scovolo munita di uno strati ciò pulito ed asciutto; - spingere e tirare, avanti! e indietro, più volte, l’asta lungo il tubo; - ripetere l’operazione, cambiando spesso lo straccio; si to glie cosi dal tubo lo strato di olio lubrificante, misto a polvere e sporcizia. Qualora lo strato d’olio risulti indurito, si usi uno strac, do imbevuto di solvente; in tal caso il tubo di lancio de- ve essere asciugato bene, per eliminare qualsiasi traccia di solvente; è proibito l’uso della benzina come solvente. Sospendere l’operazione quando gli stracci escono puliti dal tubo; - accertarsi che non rimangono nel tubo di lancio residui di sfilacciamento degli stracci, i quali possono causare ostru zioni pericolose per il tiro. Prima del tiro e per tutta la sua durata, l’interno del tu- bo di lancio non deve essere lubrificato; controllare inol- tre ehe non Vi siano in esso traode d’olio. b) Esterno del tubo di lancio. La pulizia sia limitata ad aspor- tare la sporcizia dalla superficie esterna e dalle parti ad esso;fissate, usando uno straccio pulito. I contatti a molla e la leva di contatto e di ritegno del proietto-razzo devono essere puliti e privi di ogni minima traccia di ruggine, vernice, olio o grasso; servirsi, all’U£ po, di uno spazzolino metallico e di stracci puliti imbevuti di solvente.
28 Avvertenza. Durante tutto 11 tiro, 1 contatti a molla e la leva di contatto e di ritegno devono essere privi di olio o grasso. 1 perni della leva di contatto e di gno devono essere lubrificati con olio lubrificante pr& tettlvo: è indispensabile che in ogni istante esSi con- sentano l’agevole rotazione della leva. Pulizia dell’arma dopo il tiro. Dopo il tiro, chi ha in consegna l’arma deve eliminare 1 residui della combustione della carica di lancio e dell’innesco, rimasti nell’interno del tubo di l«^icio. La pulizia si effettua, con le modalità appresso indica- te, non oltre il pomeriggio del giorno stesso in cui sono stati eseguiti i tiri. L’arma non deve essere scomposta. a) Interno del tubo di lancio. La pulizia, oltre che nel giorno stesso del tiro, va fatta anche nei tre giorni successivi, sempre con le seguenti modalità: < * introdurre nel tubo l’asta di scovolo munita di uno straccio pulito Imbevuto di detersivo per canna; - spingere e tirare, avanti e indietro, più volte, l’asta di scovolo lungo il tubo; - ripetere l’operazione, cambiando spesso lo straccio (sempre imbevuto di detersivo) ed assicurandosi che tutta la superficie del tubo venga bagnata dal dete£ sivo; - lasciare un sottile strato di detersivo su tutto 1 ’lfl temo del tubo. Alla fine della quarta pulizia, se l’arma non deve es- sere impiegata al tiro nelle successive 24 ore, asciu- gare il tubo allo scopo di eliminare ogni traccia di detersivo; poi, lubrificare internamente il tubo, ser- vendosi di straccio pulito imbevuto di olio lubrifica^ te protettivo. Se, Invece, dipo la quarta pulizia l’ar- ma deve essere impiegata al tiro nelle 24 ore successive
« 29 - l’interno del tubo va lasciato inumidito di detersi, vo. Vessati dèfinitavamente i tiri, si ripetano pulizia * lubrificazione secondo le precedenti norme. Là lubrificazione deve essere effettuata tenendo prg, senti le norme generali esposte al Capò li. In mancanza di detersilo per canna si usi una soluzig ne calda, ottenuta sciogliendo 1Ò0 gr. di sapone da bucato (possibilmente neutro) in 4 lltrfc di acqua pu- lita. Se la temperatura ambiente è inferiore a 0° e se l’ar ma è fredda, occorre aggiungere un anticongelante. La pulizia deve essere effettuata con le modalità se- guenti s - Introdurre nel tubo l’asta di scovolo munita di uno straccio imbevuto di soluzione saponata; / - spingere e tirare, avanti e indietro, più volte l’asta lungo il tubo; - ripetere più volte l’operazione, cambiando spesso lo straccio (sempre imbevuto di acqua saponata), in modo Che tutta la superficie del tubo venga bagnata dalla soluzione; • risciacquare più volte con acqua pulita e calda, poi- ché il sapone contiene soda caustica libera che può causare rapida corrosione delle superfici, ove non eliminata subito e completamente; - asciugare usando stracci asciutti e puliti. In mancajj za di detersivo per canna e di acqua saponata si può ricorrere alla semplice acqua calda adottando le mod& lità precedentemente indicate. La pulizia con soluzig ne saponata e con semplice acqua calda deve essere eog, piotata dalla lùbrificazione, effettuata mediante strag ciò imbevuto di olio lubrificante protettivo, tenendo presenti le norme generali esposte al Capo IIP
30 Poiché con la sola acqua calda o con la soluzione Saponata non viene raggiunto lo scopo di eliminare 1 sali, residui della combustione dell’innesco e i residui della combustione della carica di laneio, depositatisi dopo il tiro' dulia superficie interna del tubo di lancio, non appena possibile, l’arma deye essere pulita con detersivo. b). tab.9, dj-, lascia» •t pulire la superficie esterna del tubo e tutte le pa£ ti ad esso fissate e particolarmente le superfici non verniciate, le superfici d’appoggio, gli incastri ecc., e lubrificare leggermente; - pulire la leva di contatto e di ritegno con detersivo per canna o con solvente, per rimuovere ogni traccia di fecce; poi asciugare e lubrificare. Pulizia e buona conservazione dell’arma in condizioni clima- Sfavorevoli. Perchè le condizioni climatiche sfavorevoli npn infirmi no il funzionaménto dell’arma e diano luogo ad un eccessiyo logorio delle parti mobili occorre un’attenta e costante cu- ra. Pertanto in luoghi particolarmente umidi o in climi mol- to freddi, per assicurare in ogni momento la perfetta effi- cienza dell’arma, occorre effettuare con ogni cura le opera zioni di pulizia e di lubrificazione. Si tengano presenti le seguenti normi Quando la temperatura è inferiore a : - ispezionare molto spesso l’arma, per rilevare eventuali difetti di conservazione; - tutte le parti dell’arma, ed in particolare le parti mobi- li, devono essere preservate dall’umidità; - le superfici non verniciate siano costantemente protette da un sottile velo di olio protettivo; l’olio deve essere impiegato nella quantità strettamente indispensabile, poi-
31 ehè l’eccedenza, alle basse temperature, solidifica • provoca un rallentamento nel funzionamento delle parti mobili. Per evitare questo inconveniente, occorre strizza re bene lo straccio Imbevuto di olio prima di strofinarlo sulle varie parti dell’arma; - prima della lubrificazione, scomporre e pulire l’arma con solvènte In tutte le sue parti (sopratutto le parti mobili) e successivamente asciugarla; - l’anim^ del tubo di lancio deve essere pulita giornalmente con stracci asciutti e puliti; l’olio congelato e indurito sciolto con solvente; - per la lubrificazione, usare solo l’olio lubrificante pro- tettivo speciale, che ha un basso punto di congelamento. Quando la temperatura esterna è molto bassa e l’arma viene portata dall'esternò in un locale chiuso ed eventualmente riscaldato, occorre, dapprima, farle assumere la temperatura ambiente del locale. . ' r> Poi va smontata e asciugata completamente, eliminando ogni traccia di umidità condensatasi sulle superfici fredde del metallo a causa del sopralevamento di temperatura. Infine, deve essere lubrificata con olio lubrificante protej; tivo speciale. Particolare cura va rivolta alla pulizia e alla lubriflcazig ne del meccanismo di sparo. L’arma vat poi ricomposta. Queste operazioni vanno ripetute ogni qualvolta un’arma che Sia stata esposta a basse temperature viene portata in un lg cale riscaldato. Preparazione dell’arma destinata ad essere., conservata in. ma- Pulire con particolare cura o poi asciugare bene il tubo di lanciò) tutte le parti dei vari congegni e le superfici este£
— 32 ne dell’arma. Nei olimi umidi aver cura che gli stracci implg gatì siano asciutti. Le parti dell’arma in acciaio (parti del chiavistello di bloccaggio del tubo di culatta, parti del deg te elastico d’accoppiamento del tubo di culatta, slitta di rag cordo del bipiede, dente di fermo elastico del bipiede, perni di fissaggio della piastrina elastica di disimpegno del bipie- de, parti del congegno di chiusura del collare posteriore del bipiede, parti della leva di contatto e di ritegno, leva di sparo del meccanismo di sparo elettrico, perni, viti, molle a rondelle)devono essere protette con olio lubrificante protet- tivo medio, pei* periodi brevi di conservazione (2 6 settima ne) o con composto antiruggine leggero, per periodi prolunga- ti di conservazione (circa un anno).Le condizioni generali di conservazione (locali più o meno umidi) e di clima (più o me- no umido) possono consigliare l’uso dell’olio protettivo lu- brificante o del composto antiruggine. Avvertenza. Non si deve conservare l’arma avvolta ih stracci o simili, nè introdurre tappi alle estremità del tubo di lag ciò; infatti detti tappi e stracci impediscono la circolazione dell’aria ed assorbono l’umidità che provoca l’arrugginimento delle parti in acciaio. Controllare periodicamente le armi per assicurarsi che lo stra to protettivo sia sempre presente; rinnovarlo, se necessario. Detto controllo va eseguito ogni 7 5 giorni, per armi protet te con olio protettivo lubrificante, e ogni mese, per armi prg tette con composto antiruggine. Pulizia dell’arma che proviene dal magazzino. Le armi che sono state immagazzinate secondo le norme prg, scritte nel capo precedente, sono parzialmente rivestite di uno strato di olio protettivo lubrificante medio o composto antirug gine leggero. Anche le armi provenienti dai magazzini delle Di- rezioni d’Artiglieria o dalle Fabbriche sono, generalmente, par zialmente rivestite di composto antiruggine. Per togliere ogni
33 tracci» di olio o di composto le operazioni di pulizia sono le seguenti: - strofinare la parte rivestita d’olio o di composto con uno straccio imbevuto di solvente; * assicurarsi che ogni traccia di olio o di composto antirug gine sia stata asportata; " eliminare ogni traccia di solvente, impiegando stracci asciutti ; - applicare un sottile strato di olio protettivo lubrificante speciale sulla parte. Avvertenza. Pulire con particolare cura tutte le sedi di molle e leve; nel caso di inadeguata pulizia di tali parti, si può avere, soprattutto alle basse temperature, il congelamento del conposto antiruggine, con conseguenti difetti di funzionamento.

Tyy. £- /.&/? WCM
Sellerà «Lì elevazione Vili del saliere 'Perno cttlldv x cerniera ';, fion^egno oi-hco Indice dell' alee 3-€o/7gegno e/ef/c// &cce/?j7cwe. purtrcwre/r/v e&/? j ecfore &7 e/értz/'cwe..
7*7^: co/tcpeg'/to c///>ó'/7f&/77&/?/'0 /S7 /> 0.5/= #e a// ft/0C0.
A-£ongegno oli accensione D-&rsoio del bipiede. . B-Hol+oiino doccoppiaménto tubi e-Hoftelw bloccaggio bipiede c-Ri legni dei bipiede F-lera posteriore ó~Z/?d/cdZ/'o/7e a£e7/zv/?// da' /^/-/f/cctre
accensione J’ «2^2? dCcen5,’°ne vecchio Hp«. hPa &~£uJ>r/y/cctz/o/?e cóel eo/y^e^/vo c// <7cee/7s/&/?e -
Tv#. 9 -Z£/ér///c&'Z/0/7e 7770//<? 7/7/er/7c7 afe/ e&77yep/20 ^7 cteee/zr/e/re. _ ffy. /0-&/owce /o//e a^a/ca/rpeysto
Rondella Vii» di ftesaggio congegno forno del grilletto^ Molla dal grilletto/ W> òri Hello e dente dì scatto del-care Capo dal fi lo boti Rondella ________ Mudo di fissaggio //- Gofìgeg/70 06/ cfCCe/7s/o f?G
Grill etto Appara echio per yeri|icó congegno elettrico Rondella per, copri foro pistone ino । Supporlo «Iti congegno Capo del filo bobina VERIFICA COHÓC&HO ELETTRICO ( Ad 4 tiene singola ) Apparecchio per veri congegno euforico Gepo del f»lo bo b i no VERIFICA ConGEflo ELETTRICO [ad Anione doppio) 7?Jr. /é’Z7/^?©F co/7^&^/7O ssno/trtof/o &£g// 'tfrm et
dei? c//w/A> co/^/e/o
lar*ls?L.: . (Tempora buca di «sicurezza. .fascetta di rame (non verniciato) / , Numero di lotta » a» «rfe “ri“ *’““u GoverVule Tasta Stampigliato in giallo su verde oliva _____________________600 __________________ L_ ftavo recale Razzo HE AT. da 8S.9 M 28 77g. ofo
Vili' del coperchi* Lev* «Lì controllo /y. /^~ZZ/er/~&//ere //7 />cs/&/o/?e- cZ7 cor/ccf^enZo,
Supporto contatto
t*V4 ài C4HTR.OUO d.i sìcureUa « Levò poS^rìore ^r£m^w4E^f ' 7 \ froffon* A' conbaM* "'’^ìtn li» n " • 1 POSIZIONE 01 CARICAMÉNTO POSIZIONE DI FUOCO frff. /?• J/?/&rr&/7&s’e s/c/cca/c? afe//cyr/7?& /te//e c/t/e fosfe/O/fe <fe/ ^z/oco,, e ^/ 'cc/re^^zt