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                    MINISTERO DELLA GUERRA
ISPETTORATO DELL’ARMA DI FANTERIA
N. 4403
ISTRUZIONE PROVVISORIA
SUL FUCILE MITRAGLIATORE
C. S. R. G. - CAL 8
(CHAUCHAT)
ROMA 1942 - XXI

Tipografia Regionale - Roma, 1942-XXI
MINISTERO DELLA GUERRA Approvo la presente « Istruzione provvisoria sul fucile mitragliatore C. S. R. G. cal. 8 (Chau chat) ». Roma, 25 novembre 1942-XXI. Il Sottosegretario di Stato SCUERO
INDICE Avvirtenze ................................ Pag. 7 I. - Caratteristiche principali > 8 li. - Nomenclatura .......................» 8 - Congegni ....... 9 III. - Descrizione sommaria di alcune parti più importanti.................» 11 IV. - Funzionamento dell’arma . ’ 15 V. - Scomposizione e ricomposizione . » 22 VI. - Operazioni inerenti al tiro . ” 24 VII. - Avvertenze.............................25 Vili. - Regole di impiego . . > 27 IX. - Inconvenienti .......................> 29 X. - Parti intercambiabili . . 31 XI. - Parti di ricambio....................- 32 XII. - Cartu cce . . ....'33 Tavole. .........................'35 2
AVVERTENZE I. Le indicazioni di destra, sinistra, anteriore e posteriore vanno riferite a chi, stando dietro Tar- ma, guarda verso la volata. IL La presente istruzione è valevole sia per il lucile mitragliatore C. S. R. G. (Chauchat) ori- ginale cal. 8, sia per lo stesso fucile trasformato al cal. 7,92.
I. - CARATTERISTICHE E DATI NUMERICI PRINCIPALI r = Caratteristiche. Arma automatica a lungo rinculo di canna ; scatto sull’otturatore; alimentazione con carica- tore metallico, a serbatoio, capace di 20 cartuc- ce; raffreddamento ad aria. 2° = Dati numerici. Lunghezza dell’arma completa di parafiamma . . . . Lunghezza della canna i arma completa di bipiede Peso J canna con culatta e ra- 1 diatore Rigatura sinistrorsa a passo co- stante di ... . Numero delle righe . mm. 1170 « 445 kg. 9,200 » 2,070 mm. 240 4 Celerità di tiro . Velocità iniziale . colpi 240 al 1 ’ . m. 690 al 1” II. - NOMENCLATURA L’arma si suddivide in: canna; castello; sup- porto; congegni di; chiusura, scatto e percus- sione, alimentazione, estrazione ed espulsione, mira (tav. 1 e 2).
9 Canna Castello Congegno di chiusura i Canna, / radiatore. f rondelle. Castello con alzo, 1 tubo protezione canna, ) parafiamma con mirino, impugnatura a pistola, impugnatura di sostegno, calcio. 'festa, gambe, Supporto <-. cerniere dell’atiacco alla testa, puntalini con copiglie, perni a vite. CONGEGNI I Testa mobile con 1 nottolino d’arre- sto, corpo dell’otturato- Otttiratore ' re con asta e ghiera d’appog- gio della molla ricuperatrice del- l’otturatore, culatta, molla dell’otturatore, molla ricuperatrice della culatta, tappo con tubo guida delle mol- le ricuperatrici, leva d’arresto della culatta.
IO | Grilletto, i leva di rimando con molla a spi- Irale, leva con dente di scatto, controleva di scatto, ai scatto e / dente di scatto, percussione | molla del grilletto, / percussore, । molla ricuperatrice dell’ottura- \ tore (agisce anche sul per- | cussore). / Carrello di armamento con ma- niglia, asta dì alimentazione, asta ausiliaria di alimentazione, guida dell’asta ausiliaria di ali- Imentazione con viti ad eccen- trico, cucchiaia con rullo, leva di aggancio del caricatore con molla ed asticolo di ma- novra, molla a lamina di svincolo del caricatore, caricatore. Congegno di estrazione ed espulsione Estrattore con perno e molla, espulsore con molla, vite limitatrice della corsa del- Tespulsore.
11 Congegno di mira -Alzo a quadrante I Ritto con perno e i molla, ( cursore con fermo i a molla, [ zoccolo con viti, mirino con ghiera filettata. III. - DESCRIZIONE SOMMARIA DI ALCUNE PARTI PIÙ IMPORTANTI i. Canna con culatta mobile (tav. 2). Le par- ti sono unite tra loro mediante avvitatura forzata e pertanto non possono essere separate con i normali mezzi dei reparti. La canna è rivestita da un radiatore di allu- minio, fissato anteriormente da un disco, che ser- ve a trattenere il radiatore, contro cui i gas agi- scono per determinare il rinculo della canna stessa. La culatta mobile ha internamente, vicino alla camera di cartuccia, due risalti a piani inclinati, che servono a dare l’appoggio alle due alette del- la testa mobile dell’otturatore. Sulla culatta si notano inoltre due aperture longitudinali : — quella superiore serve per l’espulsione del bossolo e presenta posteriormente un piano inclinato che fa abbassare il nottolino di arresto della testa mobile dell’otturatore ;
12 — quella inferiore serve per lo scorrimento del carrello di armamento e per l'alimentazione. Posteriormente presenta un piano inclinato che, agendo sul dente della controleva di scatto, de- termina l’abbassamento del dente della leva di scatto (sicurezza automatica). 2. Il castello è costituito da due piastre (tav. 2) collegate tra loro da diverse viti. Contiene : — il congegno di scatto ; la cucchiaia azionata dall’asta ausiliaria di alimentazione ; — la piastrina guida asta ausiliaria ; — - la leva di arresto della culatta ; — la molla a lamina per l’appoggio del ca- ricatore ; — gli alloggiamenti per il caricatore ; — l’impugnatura anteriore con gancio di arresto del caricatore : — l’impugnatura posteriore con grilletto ; — due chiavistelli per l’unione del mani- cotto ; — due magliette ; — - un indice di tiro con albero ad ec- centrico ; — • il gambo filettato per l’unione del bi- piede.
i3 3. Il tubo del castello porta avvitato all’estre- mità anteriore lo spegnifiamma con mirino. Nel- l’interno dello spegnifiamma è ricavata una cop- pi! che forma, con il vivo di volata, una camera nella quale si espandono i gas uscenti dalla can- na. In tal modo la forza di espansione di detti gas concorre a rinforzare il rinculo della canna stessa. Lungo il tubo si notano: — i fori per lo scarico dei gas ed il raffred- damento del radiatore ; — due appendici con foro per l’unione al castello ; — l’apertura superiore per l’espulsione; — l’apertura inferiore per l’alimentazione ; — l’alzo a quadrante graduato da 2 a 20 hm. (di 2 in 2 hm.) ; — uno sportello semitubolare, scorrevole longitudinalmente, con dente di arresto ; — la filettatura posteriore per l’innesto del tappo a vite con tubo di guida delle molle ri c operatrici. 4. L’otturatore è costituito dal corpo e dalla testa mobile. a) Corpo dell’otturatore : è un cilindro cavo entro cui scorre il gambo della testa mobile. Po- steriormente porta avvitata un’asta cilindrica, 3
M fissata con perno trasversale, nella quale si nota la ghiera per l’appoggio della molla ricupera- trice. Si notano inoltre: — la solcatura longitudinale con incavo posteriore per l’unione al carrello d’armamento; — due finestre elicoidali con tratto longitu- dinale per lo scorrimento dei corrispondenti ri- salti elicoidali del gambo della testa mobile ; — il foro trasversale per l’introduzione del nottolino di arresto della testa mobile. Nell’interno, sul prolungamento dell’asta, è alloggiato il percussore. b) La testa mobile con gambo ha forma ci- lindrica. Anteriormente porta due alette, per il bloccaggio dell’arma, e due fori : uno centrale, per il passaggio della punta del percussore, l’al- tro eccentrico, per l’alloggiamento dell’espulsore con molla. Dietro le alette si nota il risalto anu- lare per il raccordo dell’otturatore. Sulla testa mobile è fissato l’estrattore. Il gambo porta po- steriormente due risalti elicoidali per lo scorri- mento nelle corrispondenti scanalature del cilin- dro dell’otturatore e l’incavo per l’alloggia- mento del nottolino dell’otturatore stesso. La molla di ricupero dell’otturatore è conte- nuta nel tubo guida molla, mentre quella della culatta s’investe esternamente. Detto tubo si avvita al tappo del castello.
IV. - FUNZIONAMENTO DELL’ARMA i. FASE DI APERTURA. Quando si tira indietro il carrello d’armamen- to, situato alla destra del castello, avvengono Ì seguenti movimenti : a) Sbloccaggio dell’otturatore. Il corpo del- l’otturatore è trascinato indietro dal piolo del car- rello d’armamento. Dopo un percorso rettilineo di circa 7 mm., ha inizio la rotazione della testa girevole dell’otturatore per effetto dello scorri- mento dei due risalti elicoidali, situati sul gam- bo della testa stessa, lungo le corrispondenti fe- ritoie del corpo dell’otturatore. Mentre la testa mobile per sbloccarsi comple- tamente ruota di circa un quarto di giro, il cor- po dell’otturatore percorre ancora un tratto di circa 23 mm. A rotazione ultimata, il nottolino dell’ottura- tore va ad allogarsi nell’incavo posteriore della testa mobile, impedendole ogni ulteriore sposta- mento nel senso rotatorio. A sbloccaggio avvenuto, le due parti dell’ot- turatore (corpo e testa) completano insieme la corsa di retrocessione (circa 50 mm.). La testa dell’espulsore, sollecitata dalla rela- tiva molla, sporge dalla testa dell’otturatore. b) Retrocessione del percussore. Il percus- sore inizia la corsa di retrocessione contem-
ió poraneamente al corpo dell’otturatore, cioè non appena il carrello di armamento viene tirato in- dietro. e) Sollevamento delia cucchiaia. L’asta au- siliarìa di alimentazione, per mezzo di apposita scanalatura elicoidale, fa sollevare la cucchiaia, la quale, nella prima fase dell’alimentazione, gui- derà la cartuccia verso la camera di canna. d) Compressione della molla dell’otturato- re. La molla dell’otturatore viene compressa fra la ghiera dell’asta del corpo dell’otturatore stes- so ed il tappo a vite del carrello. Nel movimento è guidata da apposito tubo avvitato a detto tappo. e) Agganciamento delFotturatore. Alla fine della corsa di retrocessione, il dente di scatto trattiene il carrello d’armamento agganciandone il dente di arresto. Con il carrello è trattenuto in posizione arretrata anche il corpo dell’otturatore, in quanto i due organi sono collegati mediante apposito piolo. Nota. - Il movimento di rinculo della canna non si verifica nella manovra a mano, ma come si vedrà, solamente in seguito alla partenza del colpo, per effetto dei gas che agiscono sulla te- sta della canna stessa spingendola indietro. 2. FASE DI CHIUSURA. Premendo il grilletto, la leva di rimando con- trasta contro la parte inferiore del dente della
*7 controleva di scatto e la fa ruotare in avanti, de- terminando l’abbassamento delle branche ante- riori della controleva e quindi del dente di scatto, il quale lascia libero il carrello d’armamento. S’inizia così la fase di chiusura, durante la quale avvengono le seguenti operazioni : a) Alimentazione e bloccaggio. L’ottura- tore, spinto dalla sua molla, avanza trascinando con sè il carrello di armamento. L’asta di alimentazione sfila la cartuccia dal caricatore e la spinge in avanti sulla cucchiaia ; successivamente l’asta ausiliaria, comandata dal carrello, fa abbassare la cucchiaia stessa per con- sentire l’introduzione completa della cartuccia in camera e per permettere che la testa girevole ap- poggi al vivo di culatta determinando la chiusura della canna. Poco prima che la cartuccia sia completamen- te introdotta, l’estrattore aggancia l’orlo del bos- solo, mentre la testa dell’espulsore, spinta dal fondello, rientra nel suo alloggiamento compri- mendo la molla. A chiusura avvenuta, la testa girevole, svin- colatasi dal nottolino, ruota di circa un quarto di giro ; in tal modo le alette si impegnano con la culatta effettuando il bloccaggio, mentre il corpo dell’otturatore completa la sua corsa in avanti (circa mm. 23). b) Percussione. 11 percussore, nell’ultima fase della corsa in avanti del corpo dell’ottura-
i8 tore (mm. 2 circa), sporge dalla testa girevole dell’otturatore e percuote la cassula, determinan- do la partenza del colpo. 3. RIPETIZIONE AUTOMATICA. Alla partenza del colpo fa seguito la ripetizio- ne automatica, durante la quale avvengono le se- guenti operazioni : a) Rinculo del complesso canna-culatta. Quando il proiettile abbandona la canna, i gas urtano contro la coppa dello spegnifiamma ed espandendosi agiscono sulla rondella anteriore della canna stessa determinando, in concorso con l’azione esercitata sulla testa dell’otturatore, il rinculo delle parti mobili. Il complesso canna-culatta rincula per mm. 150 con l’otturatore in posizione di bloccaggio. b) Compressione della molla dell’otturatore e di quella di ricupero. Si effettua la compres- sione della molla dell’otturatore come già indi- cato precedentemente. Inoltre avviene la compressione della molla di ricupero della culatta, molla che trovasi fra la relativa ghiera ed il tappo a vite del castello. Il tubo di guida della, molla dell’otturatore fa anche da guida alla molla di ricupero. c) Ritorno del complesso canna-culatta. Compiuta la corsa di retrocessione, il complesso
I9 canna-culatta ritorna in batteria, spinto dalla molla di ricupero, mentre l’otturatore viene mo- mentaneamente trattenuto dal dente di scatto. d) Sbloccaggio. Avviene quando il com- plesso canna-culatta ritorna in batteria e l’ottura- tore è trattenuto in posizione arretrata dal piolo del carrello d’armamento che, a sua volta, è ag- ganciato al dente di scatto. Durante la corsa in avanti del complesso an- zidetto, la testa mobile dell’otturatore è trasci- nata in avanti dalla culatta per 7 mm., poi com- pie un movimento di rotazione, disimpegnando le alette dal loro alloggiamento di culatta e sbloccando materialmente la canna. e) Espulsione. Quando la canna viene sbloccata, l’otturatore, restando in posizione ar- retrata, trattiene il bossolo agganciato dall’estrat- tore fino a quando, durante la corsa in avanti della canna stessa, il vivo di culatta non oltrepas- sa la parte anteriore della finestra di espulsione. Allora il bossolo, che nel frattempo si è sfi- lato dalla camera di cartuccia, viene espulso dal castello per effetto della spinta esercitata dal- l’espulsore, azionato dalla relativa molla. f) Sganciamento dell’otturatore. Quando il complesso canna-culatta ha raggiunto la sua nor- male posizione, il piano inclinato esistente al di- sotto della culatta preme sulla controleva di scat- to, determinando l’abbassamento del dente di
20 scatto, il quale, se la pressione sul grilletto è sempre mantenuta, svincola il carrello d’arma- mento e l’otturatore. g) Alimentazione e bloccaggio. Si verifica- no i movimenti di cui alla lettera a) di pag. 17. h) Scatto e percussione. Si verificano i mo- vimenti di cui alla lettera b) di pag. 17. 4. FUNZIONAMENTO DEL CONGEGNO DI SCATTO. Costituiscono il congegno di scatto (tav. 4) : — il grilletto; — la leva di rimando (2) con molla di ri- chiamo (20) ; — la leva con dente di scatto (3) il quale, nella parte inferiore, ha due talloncini di appog- gio (30) sulla molla a lamina dell’impugnatura ; — la controleva di scatto (4) con branche anteriori (441) e codetta posteriore (4^) ; — il dente della controleva di scatto (5) imperniata sulla controleva stessa (4) ; — l’indice di tiro con albero ad eccentrico (tav. 2, n. 14) che si interpone tra la leva di rimando (2) e le branche anteriori della con- troleva (4). [In fotografia sono indicati gli allog- giamenti - 4<f - per le diverse posizioni dell’ec- centrico] .
2 I Funzionamento. Tirando il grilletto, la leva di rimando contrasta con il suo dente (2^) con- tro la parte inferiore del dente della contro- leva di scatto (5$) e la costringe a ruotare in avanti. Il dente della controleva di scatto, sul quale poggia la culatta, costringe a sua volta la controleva stessa ad abbassarsi dalla parte an- teriore. Infine la controleva con le branche anteriori fa abbassare la leva con dente di scatto, disimpe- gnando il carrello d’armamento. A seconda della posizione dell’indice di tiro, si ha: a) tiro intermittente. Coll’indice di tiro sul- la lettera C, l’eccentrico poggia nell’incavo della leva di rimando (4<r). Quando si tira il grilletto^ la leva anzidetta in un primo momento si sposta indietro per un breve tratto fino ad abbassare la controleva ed il relativo dente di scatto ; successi- vamente è costretta dall’eccentrico ad abbassar- si ed a svincolarsi dal dente della controleva di scatto. Detta controleva in tal modo non esercita più alcuna pressione sul dente di scatto, il quale, risollevato dalla molla a lamina dell’impugna- tura, può nuovamente trattenere il carrello d’ar- mamento al colpo successivo; b) tiro continuo. Con l’indice sulla lettera M, l’eccentrico si viene a trovare rivolto indie-
2/2. tro in modo che la leva di rimando possa scor- rere senza abbassarsi. In tale posizione, tirando indietro il grilletto, la leva obbliga la controleva e quindi il dente di scatto a restare abbassati per tutta la durata della pressione sul grilletto ; c) sicurezza. Con l’indice sulla lettera S, l’eccentrico è rivolto in alto; viene perciò a con- trastare sotto le branche anteriori della controle- va che non può abbassarsi. Ne consegue che, tirando il grilletto, la controleva ed il dente di scatto non si abbassano. 5. AVVISO SERBATOIO VUOTO. E’ costituito dall’elevatore del serbatoio stesso, contro il quale, quando si è sparata l’ultima car- tuccia, va ad urtare l’asta dell’alimentatore im- pedendo all’otturatore di avanzare. V. - SCOMPOSIZIONE E RICOMPOSIZIONE Per scomporre Parma: £ 1. Svitare il tappo a vite del tubo del ca- stello (abbassando prima il dente elastico di arresto). 2. Estrarre le molle e la ghiera della molla licuperatrice di culatta.
23 3. Separare il tubo di protezione della cas- sa (girando il chiavistello anteriore e togliendo il posteriore) (1). 4. Separare l’asta di alimentazione dall’ot- turatore, tirando completamente indietro il ma- nubrio di armamento. 5. Togliere l’otturatore. 6. Separare la testa mobile dal corpo del- l'otturatore. 7. Togliere la canna e la culatta. 8. Togliere il radiatore, svitando la rosetta della canna. Per ricomporre l’arma-. 1. Mettere il radiatore sulla canna ed avvi- tare la rosetta. 2. Introdurre la canna e la culatta nel tu- bo di protezione, portando a coincidere le estre- mità posteriori delle rispettive finestre. 3. Unire la testa mobile al corpo dell’ottu- ratore. 4. Introdurre l’otturatore nella culatta (l’al- loggiamento dell’asta di alimentazione sia in corrispondenza della finestra guida). (1) Per smontare l’arma senza togliere il tubo di protezione, occorre premere sulla leva di ritegno della culatta, leva che sporge al disotto del castello, in corrispondenza della piastrina di guida dell’asta ausiliaria di alimentazione. N. B. Non si devono mai smontare le parti che compongono la cassa e quelle fissate su di essa.
24 5. Unire l’asta di alimentazione all’ottura- tore e spingere l’otturatore verso la metà della finestra guida. 6. Mettere il tubo di protezione sulla cassa. 7. Portare in chiusura l’otturatore. 8. Mettere le molle di ricupero sul tappo d’appoggio. 9. Collocare l’anello d’appoggio della molla ricuperatrice della culatta sulla molla. io. Avvitare il tappo a vite del tubo del castello. 11. Provare l’arma. VI. - OPERAZIONI INERENTI AL TIRO Caricamento : — - tirare completamente indietro il manu- brio di armamento ; — introdurre il caricatore, premendo fin- ché resta agganciato. Sparo : — portare l’indice del perno eccentrico di sicurezza nella posizione verticale — M — tiro continuo (mitragliera) od orizzontale indietro -— C — tiro intermittente (colpo) ; — portare l’arma alla spalla afferrando con la destra l’impugnatura e con la sinistra il pomo: — tirare il grilletto.
25 Sospensione del tiro: — cessare l’azione sul grilletto; — portare l’indice del perno eccentrico di sicurezza nella posizione orizzontale avanti in corrispondenza della lettera S (sicurezza). Cessazione del fuoco : — sospendere il tiro; — togliere il caricatore, agendo sui brac- ci della leva dell’arresto ; — provare l’arma; — metterla in posizione dì sicurezza. VII. - AVVERTENZE i. Per caricare l’arma : — introdurre il caricatore nell’apertura di caricamento, ricavata nella parte inferiore del castello, tenendolo leggermente inclinato in bas- so in modo che lo sportello del suo fondello vada a sistemarsi nell’apposito alloggiamento ; — far ruotare il caricatore verso l’alto in modo che il suo dente di ritegno vada ad impe- gnarsi con la leva di aggancio. 2. Per sganciare il caricatore : — spingere in avanti Pasticcio di mano- vra della leva d’aggancio del caricatore ; — far ruotare in basso il caricatore e sfi- larlo dall’apertura di caricamento.
16 3. Per smontare l’otturatore : — - svitare il tappo a vite del tubo del ca- stello ; — sfilare la molla dell’otturatore, quella di ricupero e la ghiera; — svincolare il tubo del castello dai chia- vistelli ; — tirare indietro il carrello d’armamento in modo che l’asta ausiliaria d’alimentazione si svincoli dalla sua guida ; — tirare in basso il carrello d’armamento in modo che il piolo di presa del corpo dell’ottura- tore si disimpegni da quest’ultimo; — sfilare l’otturatore. 4. Per smontare il percussore : — sfilare la copiglia dell’asta del corpo dell’otturatore ; — - svitare Fasta del corpo dell’otturatore ; — sfilare il percussore. Nello sfilare il percussore, occorre avere l’at- tenzione di non far cadere il piolo di ritegno del- la testa girevole dell’otturatore, piolo che resta completamente libero quando viene sfilato il percussore. 5. L’esatta presentazione delle cartucce è assi- curata mediante l’opportuna regolazione del mo- vimento della cucchiaia, movimento determinato dall’asta ausiliaria di alimentazione.
27 Tale regolazione si ottiene per mezzo della pia- strina di guida con viti eccentriche, situata nella parte destra del castello. Infatti, a seconda della posizione dell’eccen- trico di tali viti, la piastrina si alza o si abbassa variando conseguentemente il movimento della cucchiaia. Quando si hanno imperfette presentazioni in basso occorre spostare l’eccentrico in alto, della quantità necessaria, girando le viti a destra ; quando le imperfette presentazioni sono in alto l’eccentrico dovrà essere spostato in basso, gi- rando le viti verso sinistra. La piastrina è esat- tamente regolata quando gli spacchi delle due viti sono paralleli. Per muovere le viti è necessario allentare i corrispondenti dadi, che sono nella parte sinistra del castello, della quantità necessaria per con- sentire lo sfilamento del piolo dell*eccentrico dalle tacche praticate nella piastrina. La regolazione della piastrina dovrà essere faL ta solamente dall’armaiuolo del reparto. Vili. - REGOLE DI IMPIEGO Le regole, che occorre scrupolosamente osser- vare nelFimpiego dell’arma, sono le seguenti : i. Prima del tiro: a) pulire l’arma e, dopo averla ricomposta, far cadere qualche goccia di olio sull’otturatore ;
28 b) verificare tutti i serbatoi prima di cari- carli e controllare, in particolare, la scorrevolez- za della molla dell’elevatore ; c) ispezionare l’arma, assicurarsi che tutti i chiavistelli siano ben chiusi ed effettuare a ma- no la manovra di armamento e scatto. 2. Durante il tiro : a) eseguire i vari movimenti con decisione, curando di mantenere il calcio ben aderente alla spalla destra ; b) se avviene un inconveniente di qualsiasi natura, mettere l’arma in posizione di sicurezza; armare quindi l’otturatore tirando indietro il carrello di armamento, levare il caricatore ed assicurarsi che la canna e la camera di cartuccia siano sgombre ; quindi ovviare all’inconveniente con le norme di cui al capo IX. Qualora però l’armamento dell’otturatore rie- sca eccessivamente duro, smontare parzialmente l’arma e verificarne le singole parti ; non riscon- trando nulla di anormale, pulirle, lubrificarle, ri- montarle e riprendere il tiro. Riscontrando in- vece qualche parte logora o rotta, provvedere alla sua sostituzione. Ove però la canna sia molto calda e si sia ve- rificato lo scatto a vuoto, l’armamento dell’ot- turatore dovrà essere eseguito con la massima celerità per espellere subito la cartuccia non de- flagrata. Se ciò non è possibile, o se la cartuccia non viene estratta, attendere 3 minuti primi,
2 9 avanti di accingersi a rimediare all’inconve- niente ; c) eseguire tiro a raffiche di 6-8 colpi e, solo in casi eccezionali, sparare interi caricatori ; d) nell’addestramento, limitare il tiro ad un massimo di ioo colpi sparati a raffiche bre- vi ; raggiunto tale limite, attendere che la canna sì raffreddi. In combattimento, la sospensione del tiro potrà essere effettuata ogni 250 colpi co- munque sparati. Per il raffreddamento della canna all’aria li- bera sono sufficienti 10-15 minuti primi. Tale raffreddamento potrà però essere accelerato av- volgendo la canna con stracci bagnati, oppure versando l’acqua fredda nel suo interno (dalla culatta e tenendo l’arma verticale, canna in. basso) ; e) lasciar cadere ogni tanto qualche goccia di olio sull’otturatore. 3. Dopo il tiro: —• smontare l’arma, pulirla con cura, lu- brificarla e metterla in posizione di sicurezza. IX. - INCONVENIENTI Verificandosi un inconveniente, porvi rime- dio, caso per caso, nel modo appresso specifi- cato.
3° i. IMPERFETTA PRESENTAZIONE. Dipende sia da deformazioni delle labbra del caricatore sia da imperfetto funzionamento della cucchiaia. Armare, togliere il caricatore, espellere la car- tuccia e controllare se nel caricatore vi siano deformazioni. Qualora l’inconveniente sì ripeta anche con caricatori in perfetta efficienza, far registrare il funzionamento della cucchiaia, come detto al n. 5 pag. 26. 2. MANCATA ESTRAZIONE. Dipende — in genere — da deformazione o rottura dell’estrattore o della relativa molla, op- pure dall’incollamento del bossolo nella camera di cartuccia, specie quando si spara con una canna troppo calda. Armare, togliere il caricatore, espellere il bos- solo servendosi di una bacchetta per fucile. Se l’inconveniente si ripete, verificare la pu- lizia e lo stato d’uso degli organi d’estrazione e della camera di cartuccia. 3. INCOMPLETA CHIUSURA. E’ da attribuirsi a deformazioni delle labbra del caricatore, le quali oppongono una eccessiva resistenza allo sfilamento delle cartucce. Sostituire il caricatore.
3i 4. MANCATA AUMENTAZIONE. E’ dovuta a sganciamento del caricatore du- rante il tiro o a cattiva disposizione delle car- tucce nel caricatore stesso. Controllare la disposizione delle cartucce ed assicurarsi che il caricatore sia bene agganciato. 5. SCATTO A VUOTO. Dipende, in genere, da rottura della punta del percussore o da indebolimento della molla dell’otturatore. Verificare l’efficienza di tali parti. X. - PARTI INTERCAMBIABILI Sono intercambiabili, oltre quelle di ricambio, le seguenti parti : — • canna-culatta ; — tubo del castello con alzo, parafiamma e .mirino ; — otturatore completo (corpo-testa girevo- le - asta) ; — tappo a vite del tubo del castello (con la guida della molla) ; — carrello d’armamento ; — — calcio j — impugnatura a pistola ; — impugnatura di sostegno ; — piastra del castello ;
32 — bussola della molla di ricupero : — cucchiaia ; — tassello d’unione della piastra del ca- stello ; — bipiede ; — molla a lamina di tenuta del caricatore ; — leva del congegno di fermo canna ad arma smontata ; — leva d’aggancio del caricatore ; — piastrina di guida dell’asta ausiliaria di. alimentazione ; — chiavistelli. XI. - PARTI DI RICAMBIO La dotazione di ricambi è di un pezzo per cia- scuna delle sottonotate parti : — percussore ; — estrattore ; — molla d’estrattore; — perno d’estrattore ; — molla d’espulsore ; — vite limitatrice dell’espulsore ; — copiglia dell’asta del corpo dell’ottu- ratore ; — molla della leva di rimando del grilletto ; — molla del dente della controleva di scatto ; — molla di ricupero ; — molla dell’otturatore.
3 3 XII. - CARTUCCE h fucile mitr. C. S. R. G. impiega le stesse cartucce che si usano per le mitragliatrici fran- cesi S. Etienne e Hotchkiss da 8 mm. Tali car- tucce sono prodotte anche in Italia dalla S. M. I. (Soc. Metallurgica Italiana). Oltre alle cartucce ordinarie (mod. 1886 D e mod. 1932). impiega anche quelle a pallottola perforante (P), che si distinguono per avere la pallottola annerita, e le cartucce a pallottola trac- ciante, che si contraddistinguono per avere l’ogi- va verniciata in rosso.
TAVOLE
Tav. i. FUCILE MITRAGLIATOLE C. S. R. G. (Chauchat) tal. 8.
TàV. 2. FUCILE MITRAGLIATORE C. S. R. G. (Chauchat) cal. 8. (particolari) 23 i. - Canna; i# radiatore in alluminio; ib rondella an- teriore e posteriore. 2. - Culatta; -za apertura inferiore; zb scanalatura per la leva di arresto della culatta. 3. - Spegnifiamma con mirino. 4. - Molla di ricupero della culatta; ghiera della molla di ricupero. 5. - Tubo del castello; $a alzo a quadrante; $b aper- tura d’espulsione; $c sportello semitubolare; fo- ri per scarico gas; 56 appendice con foro; 5/ perno di fissaggio del manicotto al castello. fi. - Otturatore con percussore e asta cilindrica poste- riore. 7. - Testa mobile dell’otturatore. 8. - Molla dell’otturatore. 9. - Tappo a vite del castello con tubo guida molle dell’otturatore e di ricupero. io. - Carrello d’armamento con dente di scatto (io#) e asta di alimentazione (io£); toc asta ausiliaria di alimentazione con scanalatura elicoidale. 11. - Piastrina di guida dell’asta ausiliaria di alimenta- zione elicoidale. 12. - Cucchiaia. 13. - Impugnatura posteriore con congegno di scat- to (13#). 14. - Indice dì tiro con albero eccentrico. 15. - Impugnatura anteriore con dente di svincolo del caricatore e perni di appoggio (15#) delle gambe del bìpiede ripiegato. 16. - Molla a lamina. 17. - Tassello mediano di unione delle cartelle e per il fissaggio della molla a lamina (16) e della leva di arresto della culatta. 18. - Leva di arresto della culatta. 19. - Tassello anteriore di unione delle cartelle con per- no filettato per l’unione del bipiede e con foro per il chiavistello di fissaggio del manicotto al ca- stello. 20. - Chiavistello di fissaggio. 21. - Calcio; 21# piolino elastico per il fissaggio del tap- po di culatta. 22. - Cartelle laterali. 23. - Cartelle inferiori, di chiusura del castello. 24. - Magliette.
Tav. 3 FUCILE MITRAGLIATORE C. S. R. G. (Chauchat) cal. 8 • (otturatore). i. - Corpo dell’otturatore. 2. - Scanalatura longitudinale per l’alloggiamento della guida del carrello d’armamento; 2a incavo poste- riore per l’unione del carrello d’armamento. 3. - Scanalature elicoidali. 4. - Nottolino d’arresto della testa mobile; 40 alloggia- mento del nottolino. 5. - Testa mobile; 50 alette di bloccaggio. 6. - Gambo posteriore con risalti elicoidali (7) ed in- cavo (8) per l’alloggiamento del piolo nella fase di apertura dell’otturatore. 9. - Espulsore con molla e perno. 10. - Estrattore con molla e perno. 11. - Percussore. 12. - Asta posteriore dell’otturatore con ghiera (13) per l’ap- poggio della molla di ricupero; i2« copiglia di fissaggio.
Tav. 4. FUCILE MITRAGLIATORE C. S. R. G. (Chauchat) cal. 8 - (congegno di scatto). 1. - Grilletto. 2. - Leva di rimando del grilletto, con molla di ri- chiamo 2<Z. 3. - Leva con dente di scatto con talloncini di appog- gio sulla molla a lamina dell’impugnatura 30. 4. - Controleva di scatto; codetta posteriore 40; branche anteriori 4^. 5. - Dente della controleva di scatto. 6, - Tubicino di unione delle varie parti.