Теги: truppe di fanteria  

Год: 1939

Текст
                    Ad uso esclusivo del servizio
ESERCITO SVIZZERO
Regolamento provvisorio
su la
istruzione della fanteria
1939
Parte sesta
41848

Regolamento provvisorio sull'istruzione della fanteria 1939 Parte sesta L'istruzione della sezione telefonisti (R. fant. VI)
Introduzione Il «Regolamento provvisorio sull’istruzione della fanteria» contiene le prescrizioni che regolano e co- ordinano nella forma e nello spirito l’istruzione del battaglione e delle sue unità agli scopi della guerra, e stabilisce i procedimenti per la loro condotta sul campo di battaglia. I compiti del reggimento e delle unità d’armata nel combattimento sono esposti nelle norme per tutte le armi «Il servizio in campagna». Il Regolamento sull’istruzione della fanteria si compone di 7 parti: I. parte: Istruzione e condotta del battaglione fu- cilieri o carabinieri (R. fant. I). II. parte: L’istruzione generale della fanteria. a) L’istruzione generale (R. fant. Ila), b) L’istruzione per la lotta corpo a corpo (R. fant. II b). III. parte: L’istruzione della compagnia fucilieri o carabinieri (R. fant. Ili). IV. parte: L’istruzione della compagnia mitraglieri (R. fant. IV). V. parte: L’istruzione delle sezioni cannonieri. a) La sezione Lm. (R. fant. V a). b) La sezione Can. fant. (R. fant. Vb). VI. parte: L’istruzione della sezione telefonisti (R. fant. VI). VII. parte: L’istruzione della sezione di comando nel servizio informazioni (R. fant. VII). Il Regolamento sull’istruzione della fanteria sosti- tuisce il Regolamento d’esercizio 1930. I regolamenti fant. Va e Vb abrogano le «Istru- zioni provvisorie sulle armi pesanti di fanteria». Il regolamento VI sostituisce le «Istruzioni tecniche pel- le pattuglie telefonisti di fant. 1925». Q. G. Es., 11 settembre 1939. Il Comandante in capo dell’Esercito: GENERALE GUISAN.
INDICE I. parte: Organizzazione e formazioni in ordine chiuso. Numeri I. Organizzazione ............................ 1— 6 li. Formazioni in ordine chiuso............... 7— 10 IL parte: Istruzione tecnica. I. Generalità ............................... 11— 15 II. Collegamenti a mezzo filo................. 16— 76 1. Organizzazione della costruzione . . 16— 24 2, La costruzione della linea , , . , 25— 48 'La costruzione a filo semplice e a filo doppio ....................... 25— 45 La pattuglia di riparazione .... 46 L’installazione della stazione finale . 47— 48 3. Il ripiegamento delle stazioni e delle linee .................................49— 51 4. Le centrali.........................52— 58 Generalità ........................52— 53 La centrale, con telefoni eia campagna 54— 55 La centrale con scatole di commuta- zione ............................... 56— 58 5. 11 servizio di stazione ............59— 76 11 personale di stazione............. 59— 62 Prescrizioni sulla trasmissione , . . 63— 76 III. Collegamenti a mezzo segnali .... 77—144 1, Organizzazione delle stazioni da se- gnalazione ............................ 77— 90 Effettivo e equipaggiamento della sta- zione ................................ 78 Scelta dell’ubicazione .............. 79— 84 Colore e forza di luce ..............85— 86 La ricerca della stazione opposta . 87— 90
Numeri 2. Il servizio di stazione ............ 91—144 Generalità ..........................91— 92 Modo di dare i segni.................93— 99 Segnalazione con dischi .............100—101 Segnalazione con apparecchi a lampada 102 Il cif raggio .......................103—105 Prescrizioni sulla trasmissione , , . 106—141 IV. Il mascheramento del servizio tecnico di trasmissione ..............................145—186 1, Generalità ..........................145—148 2, Telefono ........149—159 3. Segnali ottici .....................160—161 4. Telefonia e telegrafia senza fili , . . 162—166 IH. parte: L'impiego dei mezzi tecnici di collegamento nel reggimento di fanteria. I. I compiti degli ufficiali telefonisti nel reg- gimento di fanteria...........................167—168 II. Principi sull'impiego dei mezzi tecnici di trasmissione..................................169—172 1. Organizzazione del servizio di Irasinis sione ..................................... 169 2, I singoli mezzi di collegamento , , 170—172 Collegamento telefonico ............... 170 Collegamento radio .................... 171 Collegamento a mezzo segnali ottici , 172 III. L'impiego tattico dei mezzi tecnici di collegamento .................................173—190 1, Elementi generali ...................173—171 2, L’impiego dei mezzi tecnici di collega- mento nello stazionamento, nella mar- cia, nel combattimento ................175—182 3. L’impiego in situazioni speciali , . 183—187 4. Modifiche della rete ...............188—190
I. Parte: Organizzazione e formazioni in ordine chiuso. I. Organizzazione. 1. La sezione telefonisti piede di guerra comprende: del Rgt. fant. su 1 capitano: 1 ufficiale subalterno : 1 sergente mag- giore telefonista: primo ufficiale telefonista e Cdt. delle truppe dello stato maggiore del Rgt. fant. secondo ufficiale telefonista e caposezione della sezione telefonisti sostituto del caposezione e dirigente tecnico dei ripa- ratori, del rifornimento e dello sgombero 10 sottufficiali telefonisti e segnalisti 1 sottufficiale conducente 77 telefonisti e segnalisti 10 conducenti 1 cavallo da sella del 1. ufficiale telefonista 10 cavalli da tiro per le carrette del telefono e dei segnalisti 7 carrette del telefono 3 carrette dei segnalisti 9 biciclette (destinate al 2. Uff.tf., al Sgtm.tf., e ai 7 Suff.tf.). 2. Essa si suddivide in Patt.tf. e Patt.segn. per i collegamenti tattici del Rgt.fant., e in Patt.tf. per i collegamenti tecnici di tiro delle sezioni lanciamine dei Bat.*) *) È in preparazione l’attribuzione di apparecchi radiotele- grafici e radiotelefonici al Rgt.fant.
— 2 — a) Ai collegamenti tattici del Rgt.fant. sono desti- nate: 4 Patt.tf. ciascuna 1 composta di: 1 (Ni. 1—4) 10 1 1 1 1 4 2 3 Patt.segn. ciascuna 1 composta di: 1 (Ni. 1 — 3) 6 1 1 1 1 2 sottufficiale sostituto (app.) telefonisti conducente cavallo carretta bicicletta apparecchi telefonici e equipagg. da costruzione. sottufficiale sostituto (app.) telefonisti o segnalisti conducente cavallo carretta bicicletta e equipagg. da segnalazione. b) Ai collegamenti tecnici di tiro nelle sezioni lanciamine sono destinate e vengono distaccate ai Bat. al più tardi quando si entra in combattimento: 3 Patt.tf. ciascuna composta di (Ni. 5 — 7) 1 sottufficiale 1 sostituto (app.) 3 telefonisti 1 conducente 1 cavallo 1 carretta 4 apparecchi telefonici e 2 equipagg. da costruzione.
— 3 — 3. La sezione telefonisti del Rgt.fant.mont. su piede di guerra comprende: 1 capitano: primo ufficiale telefonista e Cdt. delle truppe dello stato maggiore del Rgt. fant. mont. 1 ufficiale subalterno : secondo ufficiale telefonista e caposezione della sezione telefonisti 1 sergente mag- giore telefonista: sostituto del caposezione e dirigente tecnico dei ripa- ratori, del rifornimento e dello sgombero 10 sottufficiali telefonisti e segnalisti 1 sottufficiale conducente 77 telefonisti e segnalisti 14 conducenti 1 cavallo da sella per il 1. ufficiale telefonista 11 bestie da soma per il materiale telefonico 3 bestie da soma per il materiale da segnalazione 9 biciclette (destinate al 2. Uff.tf., al Sgtm.tf., e ai 7 Suff.tf.). 4. La sezione telefonisti si suddivide in Patt.tf. e Patt.segn. per i collegamenti tattici del Rgt.fant.mont., e in Patt.tf. per i collegamenti tecnici di tiro delle sezioni lanciamine dei Bat.*) a) Ai collegamenti tattici del Rgt.fant.mont. sono destinate: *) È in preparazione l’attribuzione di apparecchi radio- telegrafici e radiotelefonici al Rgt.fant.mont.
4 — 4 Patt.tf. ciascuna 1 composta di: 1 (Ni. 1—4) 10 2 2 1 4 2 3 Patt.segn. ciascuna 1 composta di: 1 (Ni. 1 — 3) 6 1 1 1 2 b) Ai collegamenti sottufficiale sostituto (app.) telefonisti conducenti bestie da soma bicicletta apparecchi telefonici e equipagg. da costruzione, sottufficiale sostituto (app.) telefonisti o segnalisti conducente bestia da soma bicicletta e equipagg. da segnalazione. tecnici di tiro nelle sezioni lanciamine sono destinate e vengono distaccate ai Bat., al più tardi quando si entra in combattimento: 3 Patt.tf. ciascuna composta di: (Ni. 5 — 7) 1 1 3 1 1 4 sottufficiale sostituto (app.) telefonisti conducente bestia da soma apparecchi telefonici e equipagg. da costruzione. 5. Se in campagna l’effettivo della sezione telefo- nisti dovesse ridursi sotto l’effettivo di guerra, si pro- cederà ad una nuova organizzazione tenendo calcolo del numero degli uomini e del materiale disponibile, e secondo i collegamenti richiesti. 6. Quando il buon funzionamento dei collegamenti lo richieda, si rimedia alla mancanza di uomini, e ciò fino all’arrivo di telefonisti istruiti, prelevando dalle compagnie fucilieri o carabinieri dei militi idonei.
II. Formazioni in ordine chiuso. 7. Le disposizioni e gli ordini base del Regola- mento sull’istruzione della fanteria II concernenti la marcia, le riunioni e i cambiamenti di formazione, si applicano per analogia anche alla sezione telefo- nisti. 8. Le formazioni in ordine chiuso della sezione telefonisti con carrette e cavalli sono: — la colonna per quattro, la colonna per due e la colonna per uno (Fig. 1, la e Ib), — la linea su due ranghi (Fig. 2). 9. A seconda della configurazione del terreno, l’uf- ficiale telefonista può ordinare che soldati telefonisti abbiano a portarsi dietro ad ogni carretta, quali aiuto- conducenti. Questi devono occuparsi del freno, aiutare il conducente nel passaggio di ostacoli e nell’attac- care e distaccare i cavalli. Le colonne per uno e per due sono raffigurate con aiuto-conducenti; quella per quattro senza. Nella colonna per uno e per due, il sottufficiale conducente marcia davanti alla carretta della prima pattuglia; nella colonna per quattro egli conduce la colonna dei cavalli. Di regola le biciclette dei sottufficiali telefonisti e segnalisti seguono, condotte da ordinanze, finché le pattuglie non vengano impegnate. 10. La formazione per l’ispezione della sezione telefonisti è la linea su due ranghi, con 10 metri di distanza tra rango e rango. Le carrette attaccate o le bestie da soma si met- tono sopra un rango dietro alla sezione; a sinistra, completamente chiuse, si dispongono le ordinanze con le biciclette dei sottufficiali. L’intervallo tra bicicletta e bicicletta è di 1 metro. I copertoni delle carrette saranno arrotolati indietro.
— 6 — I sacchi dei conducenti vengono messi quale carica superiore sul cavallo della carretta. Colonna per uno a Patt.tf. Ni. 1—4 b Patt.tf. Ni. 5—7 c Patt.segn. Ni. 1—3 è % ù É Montagna a b Fig. 1.
— 7 — Colonna per due a Patt.tf. Ni. 1—4 b Patt.tf. Ni. 5—7 c Patt.segn. Ni. 1—3 Campagna Montagna a b c ab Fig. 1 a.
- - 8 - Colonna per quattro Campagna Montagna Fig. 1 b.
— 9 — Campagna Linea su due ranghi Montagna Fig, 2,
— io- li. parte: Istruzione tecnica. I. Generalità. 11. I soldati telefonisti di fanteria vengono istruiti senza differenza alcuna, tanto nel servizio del tele- fono, quanto in quello di segnalazione. Il servizio del telefono comprende la costruzione e la manutenzione di linee, il servizio di stazione e di centrale e il servizio di parco. Il servizio di segnalazione comprende il servizio di stazione e quello di parco. L’istruzione di ogni singolo uomo è basata su una rotazione delle mansioni; essa deve attenersi ad un piano ben preparato. 12. Il sergente maggiore telefonista viene istruito quale sostituto del secondo ufficiale telefonista. Egli deve ricevere l’istruzione necessaria per l’esecuzione di riparazioni agli apparecchi telefonici e da segnala- zione, come pure per dirigere il rifornimento e lo sgom- bero del materiale tecnico. 13. I sottufficiali telefonisti vengono istruiti quali capi delle pattuglie di costruzione, quali capi del ser- vizio di stazione e di centrale, sia del telefono che di segnalazione; essi vengono pure iniziati al servizio dei conducenti e dei convoglieri. 14. Per ogni pattuglia si deve istruire almeno un riparatore, che sia in grado di effettuare le ripara- zioni previste dal regolamento tecnico No. 13. 15. I conducenti saranno istruiti secondo le norme del Regolamento delle truppe del Treno e dei Convo-
— 11 glieri (R. Tr, e Conv. b). Essi devono poter servire tanto come conducenti di carrette o di bestie da soma, che quali conducenti di cassetta nel traino di furgoni con coppia. Nel servizio telefonico e di segnalazione i conducenti devono essere istruiti quali portatori (No. 3) e nel servizio di segnalazione quali manovra- tori di dinamo. Tutti i telefonisti devono essere istruiti quali aiuto-conducenti. II. Collegamenti a mezzo filo. 1. Organizzazione della costruzione. 16. La pattuglia di costruzione si compone del capopattuglia e di 4 uomini (Fig. 3—7). Il capopattuglia (Fig. 3), sottufficiale od ap- puntato, è responsabile della condotta della pattuglia nel terreno. Indica il percorso, sorveglia la posa del filo, la scelta dei punti di sospensione, l’incrocio re- golare delle linee ad alta tensione, la condotta a terra, ecc. Egli porta la terza parte della pertica. L'uomo di stazione No. 1 (Fig. 4 e 4a) porta un apparecchio con relativa condotta di terra e ma- neggia l’aspo. L'uomo della pertica No. 2 (Fig. 5) stende il filo con o senza pertica ed è responsabile di una posa regolamentare. Risponde pure della fissazione del filo. Porta la tasca da linea, una scatola di commutazione e due parti della pertica. L'uomo di riserva No. 3 (Fig. 6) porta le bo- bine di filo da combattimento, una banderuola T ed un picchetto. Egli segue a 50 metri ca. gli uomini che costruiscono la linea e controlla la posizione del filo.
12 — Il capopattuglia Fig. 3.
— 13 — Uomo di stazione No. 1 (parte destra)
— 14 — Uomo di stazione No. 1 (parte sinistra) Fig. 4a.
- 15 — Uomo della pertica No. 2
16 - Uomo di riserva No. 3 Fig. 6.
17 — Uomo di stazione No. 4 Fig. 7.
— 18 — L’uomo di stazione No. 4 (Fig. 7 e 9) risponde dell’installazione regolamentare della stazione iniziale. Porta il secondo apparecchio telefonico e la bande- ruola T. 17. Per organizzare la pattuglia di costruzione, il capopattuglia riunisce i suoi uomini su un rango ed assegna ad ognuno il compito rispettivo. Al comando: PRENDETE IL MATERIALE! la pattuglia di costruzione depone il materiale su terreno asciutto, nelle vicinanze della carretta o della bestia da soma. Le tre parti della pertica servono da base (Fig. 8). Ripartizione del lavoro: I Ni. 1, 2, 3 e 4 sciolgono le cinghie-ed arrotolano indietro il copertone della carretta. I Ni. 1 e 4 solle- vano la carica superiore e la depongono sul terreno a 1 m. dietro alla carretta. Ognuno prende poi il ma- teriale che gli occorre per la costruzione e lo depone come segue: No. 1, l’aspo, la cinghia o l’assicella, il pattino da terra ed il cavo di congiunzione. Aiuta in seguito il No. 4. No. 2, posa la pertica sul terreno e vi mette sopra: la tasca da linea, due scatole di commutazione (una per il No. 4) e poi col No. 3 ricopre la carretta. No. 3, posa la cadola, due banderuole T, due pic- chetti (uno per il No. 4). Col No. 2 svolge il copertone e ne affibbia le cinghie. No. 4, libera le cinghie della carica superiore, de- pone due apparecchi sulle tre parti della pertica pre disposte e col No. 1 affibbia nuovamente la carica superiore e la fissa sulla carretta.
Prendete il materiale! 1 Apparecchio tf. del No. 1 2 Assicella per ripiegare 3 Aspo porta-bobina 4 Cavo di congiunzione 5 Pattino con cavo da congiunzione Materiale tf. da campagna e da montagna 6 Tasca da lìnea 7 Scatola di commutazione 8 Cadola 9 Picchetto da terra 10 Scatola di commutazione Fig. 8. 11 Banderuola T 12 Apparecchio tf. del No. 4 13 Picchetto da terra 14 Banderuola T 15 Pertica a forcella
- 20 — 18. Al comando: EQUIPAGGIATEVI! La pattuglia si prepara per la costruzione della linea : No. 1 ripone il moschetto nella guaina della car- retta del telefono, prende l’assicella per ripiegare o la cinghia, un apparecchio tele- fonico e si prepara per essere equipag- giato dai Ni. 2 e 3. No, 2 equipaggia la parte sinistra del No. 1, met- tendogli il pattino da terra con cavo di congiunzione che fisserà: al! articolazione del piede con un nodo da barcaiuolo, sotto e sopra al ginocchio con un giro semplice, al cinturone con altro nodo da barcaiuolo dietro alla baionetta, collegandolo poi al morsetto E dell’apparecchio (Fig, 4 e 4a), In seguito congiunge il telefono da testa al- l’apparecchio e lo sospende all’orecchio destro del No. 1. Si mette a tracolla la tasca da linea, dopo avervi riposta la manovella dell’aspo; unisce due parti della pertica e assicura al proprio cinturone una scatola di commutazione (Fig. 5). No. 3 mette la bobina sull’aspo; attacca il cavo di congiunzione al morsetto di contatto; assi- cura il cavo al cinturone con un nodo da barcaiuolo e raccorda al morsetto La del- l’apparecchio. Il filo rimasto libero tra il morsetto del- l’aspo e il cinturone viene avvolto e riposto tra l’apparecchio e il dorso del No. 1.
- 21 - Si mette sul dorso la cadola con le bo- bobine di riserva, prende una banderuola T e un picchetto (Fig. 6). Singole bobine possono essere portate a tracolla, se fissate con una corda resistente. No. 4 (Fig. 7) assicura al cinturone una scatola di commutazione, prende: un apparecchio telefonico, un picchetto, una banderuola T, e toglie dalla tasca da linea: due prolunghi da terra, due serrafili doppi e due otto di congiunzione. Il capopattuglia prende la terza parte della per- tica (Fig. 3). Il capopattuglia e il No. 2 portano il loro moschetto a tracolla; il No. 3, quando ha la cadola, ed il No. 4 portano l’arma a tra- colla davanti. Solo i soprannumerari portano lo zaino. Gli zaini degli altri componenti la pat- tuglia di costruzione vengono caricati sulla carretta o sulla bestia da soma. 19. Prima della partenza il capopattuglia si as- sicura che l’equipaggiamento sia completo, che tutti i morsetti siano chiusi e i contatti esatti. Le estremità dei cavi non devono essere ritorte a gancio. 20. Al comando del capopattuglia: STAZIONE INIZIALE QUI ! si procede all’installazione della stazione iniziale (Fi- gura 9). No. 2 assicura il filo con un nodo da barcaiuolo, se possibile verticalmente sopra all’appa- recchio, e comincia la costruzione.
99 La stazione iniziale Fig. 9.
— 23 — No, 3 prepara la conduttura di terra ed appende la banderuola T. No. 4 appende l’apparecchio e raccorda la linea e la terra; si applica il telefono da testa, e porta a termine l’installazione della sta- zione (Fig. 9). 21. La stazione deve essere installata nelle vici- nanze del luogo in cui si trova chi deve servirsene. Dev’essere al coperto dal fuoco e dalla vista del ne- mico; anche l’accesso deve trovarsi al coperto. Il la- voro del personale di servizio sarà facilitato, quando la stazione disponga di spazio libero. 22. Per poter prendere subito collegamento, la stazione viene installata provvisoriamente. In qual- siasi caso l’apparecchio dev’essere appeso o ap- poggiato su base asciutta. È raccomandabile di lasciare da 20 a 30 metri di filo alla stazione iniziale, per permettere un trasferimento di corta distanza. Qualora il soggiorno dovesse prolungarsi, si faranno delle trasformazioni alla stazione iniziale onde per- mettere agli uomini di lavorare nelle migliori condi- zioni possibili. Soprattutto il traffico non dovrà essere disturbato da condutture di linea o di terra. 23. L installazione definitiva comprende: — l’appoggio dell’apparecchio su una base o la sospensione dello stesso ad un albero, ad una stanga, ecc. ; — in caso di pioggia e di neve, l’apparecchio deve essere protetto da una tenda, da una coperta o da un cappotto; — l’introduzione dei fili dall’alto, dopo averli af- francati ad un sostegno (stanga, ramo d’al- bero, ecc.) ;
— 24 — — messa a terra secondo il No. 27; — preparazione dell’apparecchio: il micro-telefono viene tolto e sospeso alla sinistra dell’apparecchio, con raccoglitore aper- to. Il telefono da testa viene fissato all’orec- chio destro e non può essere staccato, per per- mettere l’ascolto costante di ogni chiamata. Si possono fare delle eccezioni solo dietro ordine del capopattuglia. Un orologio viene sospeso in luogo ben vi- sibile al telefonista; il quadernetto per annota- zioni e la matita rimangono a portata di mano. — scritturazione delle condutture: alla linea aerea, la direzione verso la quale è costruita; al raccordo di terra, il comando della sta- zione opposta. 24. La stazione è sottoposta al comando presso il quale è installata, e designata secondo lo stesso. Il Cdo. prende le disposizioni necessarie per l’alloggio e per la sussistenza del personale, come pure per la sicurezza della stazione. 2. La costruzione della linea. La costruzione a filo semplice. 25. Per poter parlare da un telefono A a un tele- fono B, una corrente elettrica deve scorrere da A a B e poi ritornare da B ad A. L’andata passa nella linea (filo da combattimento o cavo), il ritorno nella terra. 26. Costruendo con filo semplice, i morsetti La di entrambe le stazioni sono collegati dal filo (Fig. 10). Il ritorno che chiude il circuito, avviene per via di terra, mentre i morsetti Lb e E delle due stazioni
— 25 — Fig. 10. vengono allacciati dai ponti che stabiliscono il colle- gamento con la terra, attaccando la treccia da terra al morsetto E. 27. Il collegamento di terra fa parte della linea e trattandosi di costruzione a filo semplice, deve essere fatto con diligenza pari alla posa del filo. Si stabilisce servendosi di un picchetto in metallo o di una baio- netta e della treccia da terra. La treccia da terra viene avvolta sul picchetto o sulla baionetta, girandola- ed incrociandola, ciò che permette alle spire di addos- sarsi il più possibile al metallo. Baionetta o picchetto devono essere profondamente infissi in terreno umido. Il collegamento di terra può essere stabilito attaccan- dosi a condotte d’acqua. Le condutture di paraful- mini danno generalmente una buona terra, ma durante i temporali aumentano il pericolo. Se il terreno è secco bisogna innaffiarlo e mante- nerlo umido. Se nella vicinanza di una stazione non si può trovare una «buona terra» si dovrà cercarne una in luogo appropriato, facendo uso dei prolunghi da terra.
— 26 — In terreno roccioso o molto gelato o con neve alta si dovrà sovente costruire una linea a filo doppio, trovandosi nell’impossibilità di disporre di una buona terra. In simile terreno un telo di tenda bagnato può formare una buona terra. Questo viene steso sulla roccia ed allacciata al morsetto E. Dà pure «buona terra» un filo sprovvisto d’isolazione, sepolto in ter- reno umido, su una lunghezza di ca. 10 metri. Se più apparecchi o scatole di commutazione si trovano nel medesimo posto, ciascuno avrà, per prin- cipio, un collegamento di terra proprio. I collegamenti devono essere distanziati almeno di 5 metri; i circuiti di terra non devono incrociarsi. La costruzione a filo doppio. 28. La costruzione a filo doppio è necessaria: 1. per evitare disturbi d’induzione, 2. quando le condizioni di collegamento di terra sono cattive, 3. per diminuire il pericolo d’ascolto, 4. per raccordarsi alla rete civile. Fig. 11.
— 27 Le linee a filo doppio (Fig. 11) collegano due ap- parecchi mediante le due condutture aeree. Una di queste viene inserita al morsetto La, l’altra al morsetto Lb. Il ponte rimane libero. Il collegamento di terra viene fatto come nella costruzione a filo semplice e serve, in questo caso, quale parafulmine. 29. Quando più stazioni devono essere collegate senza richiedere l’impiego di una centrale, queste sa- ranno allacciate in parallelo (Fig. 12) o in serie (Fi- gura 13). Fig. 12. 30. Prima dell’inizio della costruzione, il capo- pattuglia orienta la sua pattuglia sul compito e sulla via da seguire, indicandola nel terreno o servendosi della carta.
— 28 — Fig. 13. Durante tutta la costruzione sarà costantemente mantenuto il «controllo di linea». L’uomo della sta- zione iniziale ripeterà nel microfono, facendolo ogni due minuti: «con - trol - lo - di - li - nea». Il primo con- trollo sarà fatto ad una distanza tale dalla stazione iniziale, che si possa ancora chiamare a voce la pat- tuglia di costruzione. L’uomo di stazione della pattuglia di costruzione (No. 1) annuncerà al capopattuglia ogni controllo, senza dover rispondere. Mancando il controllo di linea dev’essere ripristi- nato senz’altro il collegamento con la stazione iniziale. Quando ciò non riesce, bisogna cercare l’origine del- l’inconveniente, controllando minuziosamente la pro- pria stazione (serrare i morsetti, buona terra, colle- gamento sicuro con la bobina). Se dopo tale controllo la comunicazione rimane interrotta, la pattuglia si suddividerà in pattuglia di costruzione e in pattuglia di riparazione. La prima continua il suo lavoro, le se- conda agisce come prescrive il No. 46.
— 29 — In condizioni speciali, e solo dietro ordine dell’uf- ficiale telefonista, si può costruire senza controllo di linea. In questo caso la pattuglia di costruzione chia- merà la stazione iniziale ad intervalli regolari e stabiliti. 31. Durante la costruzione il capopattuglia pre- cede a distanza di richiamo. In punti difficili, come incroci di strade, linee ferroviarie, linee ad alta ten- sione, attende gli uomini di costruzione e prende per- sonalmente le disposizioni del caso. I Ni. 1 e 2 seguono il capopattuglia e stendono il filo. Il No. 1 precede lasciando svolgere il filo; il No. 2, dopo averlo fatto passare neH’anello della pertica, lo sospende. I Ni. 1 e 2 devono essere bene affiatati nel lavoro e aiutarsi reciprocamente. Il capopattuglia, o un soprannumerario, porta il terzo pezzo della perti- ca (Fig. 14). Se per sormontare un ostacolo è necessario inter- rompere a lungo il collegamento, si deve avvisare la stazione iniziale. 32. Quando si deve costruire con effettivi ridotti, il No. 3 rimane alla stazione iniziale, quale uomo di stazione. Se la carretta del telefono non può seguire nelle vicinanze della pattuglia, il capo di questa porta le bobine di riserva. 33. Ogni componente della pattuglia di costruzione passerà con sbalzi individuali e sfrutterà nel miglior modo possibile il terreno aperto o battuto dal fuoco nemico. Si deve in tal caso svolgere il filo dalla bo- bina con la massima cura. 34. Trattandosi di collegamento urgente (per es. collegamento tecnico di tiro nella sezione lanciamine), per guadagnar tempo, il filo viene posato provviso- riamente. Bisognerà lasciare tanto filo, quanto ne sarà
La pattuglia di costruzione Da sinistra a destra: Capopattuglia Uomo di stazione No. 1 Uomo della pertica No. 2 Uomo di riserva No. 3 Fig. 14.
- 31 — necessario per la sospensione. Le linee corte, da po- sarsi direttamente sul terreno, vengono svolte a passo di corsa. In terreno difficile, foreste, ecc., è più pro- ficuo seguire le vie esistenti. 35. Quando il tempo disponibile per la costru- zione è sufficente, si posa la linea in modo defi- nitivo, tenendo conto delle prescrizioni seguenti: Per proteggere la linea, il filo deve essere sospeso ad un’altezza minima di 3 metri; agli incroci stradali persino a 5 metri dal suolo (cavalieri e veicoli devono potersi incrociare senza impedimento!). Il tempo richiesto per la costruzione dipende in gran parte dal terreno, dalla sua configurazione e dalla disponibilità di punti di sostegno naturali, come pure dal grado d’istruzione degli uomini. In terreno mediocre si calcola di poter posare da 1,5 a 2 km. di filo per ora. La lunghezza del filo tra le due stazioni da collegare si calcola approssimativamente 1,5 volte la distanza sulla carta. 36. Il filo viene sospeso o fissato ad alberi, cespu- gli, stanghe, tetti, ecc,. in modo che non possa venire danneggiato o fatto cadere dal vento. Su lunghi filari di alberi si cambierà sovente il lato di sospensio- ne (Fig. 15). La Fig. 16 indica come deve essere sfruttato un albero isolato. Questo modo di sospensione permette un ripiegamento dalle due estremità. Qualora non si potessero seguire le indicazioni della figura 16, il filo verrà assicurato con un nodo da barcaiuolo o con un avvolgimento di due spire. La Fig. 17 mostra come si evita che il filo sospeso ad un palo abbia a scivolare. Il filo in partenza viene sovrapposto a quello in arrivo.
— 32 — Fig, 15,
— 33 —
- 34 - 37. Quando le linee devono rimanere esposte per un tempo prolungato, i punti di sostegno devono es- sere isolati. A tale scopo si farà uso, come per le con- dutture della rete civile, di isolatori. In mancanza di questi si ricorre a mezzi di fortuna; per es.: colli di bottiglie infissi su stanghe o inferriate, chiodi e ganci ricoperti e isolati da pezzi di tubi di gomma, turac- cioli, ecc. II vento, la neve abbondante e la pioggia, possono rompere il filo se si fanno delle campate troppo lun- ghe. Queste saranno evitate o non dovranno sorpas- sare i 100 m. per il cavo leggero, e i 50 ni. per il filo da combattimento. 38. Costruendo lungo caseggiati si poserà la linea in modo che il filo non possa venire danneggiato aprendo e chiudendo le porte e le finestre. 39. Il contatto di una linea telefonica con una conduttura ad alta tensione può provocare la morte dei componenti la pattuglia di costruzione e del personale di servizio. Le linee telefoniche non saranno mai sospese a pali o sostegni di condutture di forza, nè posate parallelamente alle stesse. Questa prescri- zione vale anche per le condutture ad alta tensione. Si deve tener presente che tali sostegni, se si trovano su territorio privato delle compagnie ferroviarie, non portano i segni di riconoscimento delle condutture di forza e di alta tensione (anello rosso o targa: «Peri- colo di morte»). Per incrociare delle condutture elettriche si sceglie- ranno, sempre se possibile, dei passaggi muniti di fili di protezione; quindi nei luoghi dove le linee telefo- niche civili incrociano le conduttutture ad alta ten- sione, e quasi sempre anche agli incroci di strade e sentieri. Se si deve incrociare una conduttura ad alta tensione, il No. 1 aspetta sotto alla stessa, finché il
— 35 — filo sia assicurato prima e dopo la conduttura. Solo allora si prosegue nella costruzione. Nel ripiegare la linea questa sicurezza deve essere sciolta quando il No. 1 ha avvolto il filo fino all’incrocio e si trova sotto alla conduttura ad alta tensione. Si farà speciale attenzione alla base di pendìi, dove il filo da combat- timento si troverà da una parte in posizione più alta della conduttura ad alta tensione (Fig. 18). Fig. 18. Fig. 19.
— 36 — 40. La Fig, 19 indica come si deve procedere per passare dalla posa aerea a quella rasente il suolo. In- versamente si procede per passare da una posa rasente ad una aerea, 41. Le linee telefoniche da campagna già esistenti saranno incrociate a dei punti di sostegno. Queste non devono toccarsi e le singole linee devono essere eti- chettate o marcate con mezzi analoghi. L’ultima linea costruita deve essere fissata con nodo da barcaiuolo ed abbassata, per permettere un ripiegamento indi- sturbato della prima linea. 42. Le linee ferroviarie saranno incrociate ai sopra- o sotto-passaggi, canalizzazioni d’acqua, gallerie, ecc. Una prudenza eccessiva non sarà mai superflua do- vendo sorpassare corpi stradali a trazione elettrica. Solo in mancanza di passaggi soprammenzionati, si farà passare il filo tra binari e massicciata, usufruendo per questo di un fosso di scarico. In tempo di pace, per procedere all’incrocio di linee ferroviarie a scar- tamento normale, si richiede la presenza di personale della ferrovia. 43. Trovandosi in presenza di terreno sprovvisto di punti naturali di sospensione e nell'impossibilità di prepararne per tempo di quelli di fortuna, si poserà il filo direttamente al suolo, dopo essersi assicurati che lo stesso non verrà calpestato. Lo si lascerà sciolto e ricoperto di sassi. Il filo non deve essere teso, affinchè possa adat- tarsi al terreno. Devono essere escluse fosse acquose o umide. Per incrociare delle strade si scaverà un passaggio profondo 10 cm. che si ricoprirà con terra o zolle d’erba, dopo avervi fatto scorrere il filo. Lungo muri, steccati e siepi, il filo viene affrancato legger- mente di tempo in tempo e sepolto lungo i passaggi.
— 37 — 44. La costruzione di linee in montagna presenta maggiori difficoltà di quella in pianura. Molto sovente il filo deve essere messo al suolo, o lo si deve tirare da una sporgenza di roccia ad altra. I punti di sospen- sione per una posa regolare sono spesso dati da pinoli infissi nelle fessure della roccia. Se si deve adoperare, quali punti di sospensione, delle sporgenze di roccia taglienti, gli angoli di queste verranno coperti con zolle di terra, con pezzetti di legno o simili, affinchè il filo non venga tagliato o danneggiato sulla sua isolazione. In montagna, a volte è difficile trovare una buona terra; per questo motivo i fili di collega- mento di terra saranno assai lunghi. 45. Durante la costruzione a filo doppio, si po- sano i due fili non troppo distanti l’uno dall’altro. Si eviterà l’impiego di punti di sostegno in comune, come pure si avrà cura che i due fili non abbiano a entrare in contatto. La pattuglia di riparazione 46. Se un collegamento tra due stazioni funziona male o non funziona affatto, si controlla anzitutto la propria stazione (ognuno cerca il guasto presso di sè, senza volerlo attribuire alla stazione opposta). Se tale controllo non dà esito, si tratta di un guasto alla linea, dovuto quasi sempre a una rottura del filo da com- battimento. La pattuglia di riparazione, composta da due o tre uomini, controlla la linea. Prende come materiale una pertica (molte volte dovrà essere im- provvisata), una tasca da linea, un telefono da testa con la cornetta di chiamata. Se disponibile si può prendere un apparecchio telefonico soprannumerario. Anche la tasca da linea può essere sostituita da un prolungo da terra e da un pezzo di nastro isolante.
— 38 — Ogni 300—500 ni. si farà un controllo di linea. Un morsetto del telefono da testa sarà collegato alla linea, l’altro alla terra. La cornetta di chiamata verrà in- trodotta nel foro del telefono e, soffiando fortemente, si otterrà un suono simile al tono del vibratore. Il telefono da testa servirà in tal modo quale telefono e quale microfono. Se la stazione A risponde, il guasto è da cercarsi tra il punto di attacco e la stazione B. Si continuerà con tali prove fintante che si avrà sco- perto il punto difettoso. Ogni stazione o centrale deve disporre in ogni tempo di una pattuglia di riparazione. L'installazione della stazione finale. 47. La stazione finale viene installata senza in- terruzione del collegamento. La ripartizione del lavoro è identica a quella descritta per la stazione iniziale. È da notarsi che l’uomo di stazione No. 4 farà il lavoro dell’uomo di stazione No. 1. No. 2 prepara l’attacco della linea aerea; fà at- tenzione che la bobina intaccata o l’aspo — se la bobina vi rimane unita — siano isolati da un circuito di terra. Generalmente si ap- pende l’assicella per ripiegare con l’aspo agganciato. No. 3 prepara la terra e appende la banderuola T. No. 1 assicura l’apparecchio e mette a punto la stazione finale (Fig. 20). 48. La prontezza di servizio della stazione finale è subito annunciata alla stazione iniziale. 3. Il ripiegamento delle stazioni e delle linee. 49. Solo il comandante, al quale la stazione è sot- toposta o l’ufficiale telefonista, può dare l’ordine di
— 39 — La stazione finale Fig, 20,
— 40 — ripiegare una stazione. In questo caso la pattuglia si annuncia partente al posto di comando dove è attri- buita. Si annuncia pure il ripiegamento alla stazione op- posta. Il lavoro procede inversamente a quello fatto per l’installazione. Il ripiegamento delle linee. 50. In tempo di pace tutto il materiale impiegato deve essere riportato; in tempo di guerra se ne ripor- terà il più possibile. In ogni caso saranno riportati almeno gli apparecchi. Il tempo richiesto per il ri- piegamento dipende in gran parte dalla configurazione del terreno. Generalmente s’impiega maggior tempo per il ripiegamento che non per la posa. Senza mezzi di forte illuminazione è quasi impossibile ripie- gare di notte una linea posata alta. Per ripiegare una linea di filo da combattimento, si aggancia l’aspo all’assicella assicurandolo, oppure si sospende l’aspo con l’apposita cinghia assicurandolo al cinturone. Nei punti dove il filo è stato fortemente assicurato o legato, verrà sciolto delicatamente per poi avvolgerlo a spire chiuse. Dove il filo è stato sospeso su alberi, verrà prima liberato aiutandosi con la pertica. Si avvolgerà stando dietro alla pertica, per impedire che parti rese libere possano attorcigliarsi. In terreno aperto, e sotto il fuoco nemico, si ripiegherà a sbalzi; il filo viene dapprima posato al suolo, poi avvolto da luogo al coperto. 51. Se durante il ripiego il filo viene danneggiato (rottura, guasto d’isolazione), si farà una congiunzione provvisoria come prescritto dal No. 46 del regola- mento tecnico No. 13. La bobina il di cui filo è stato riparato, sarà marcata affinchè sia possibile trovare
La pattuglia di ripiegamento Da sinistra a destra: Capopattuglia Soprannumerario (scioglie i nodi da barcaiuolo) Fig. Uomo della pertica No. 2 Uomo della stazione No. 1 Uomo di riserva No. 3 21.
— 42 — subito il guasto, durante il primo servizio di parco. È proibito congiungere con dei nodi il filo nelle sue parti isolate. 4. Le centrali. Generalità. 52. Diverse stazioni iniziali che partono da un luogo comune vengono riunite in una centrale. Questa può essere formata con telefoni da campagna o con scatole di commutazione. A centrali con telefoni da campagna o scatole di commutazione, collegate da linee a filo semplice ai comandi superiori, non si allacciano mai delle linee a filo doppio provenienti dai comandi inferiori, senza poter inserire un traslatore ad ogni linea a filo sem- plice. Senza tale possibilità, tutti i vantaggi della costru- zione a filo doppio sono distrutti (pericolo di ascolto). La conversazione dalle prime linee ai comandi su- periori deve — di massima — essere possibile solo fino al reggimento. 53. La centrale deve essere organizzata in modo chiaro. Si comprende: i fili condotti con ordine; disposizione ben visibile degli apparecchi; inscrizione delle condutture di linea e di terra; inscrizione leggibile delle spine per le centrali con telefono da campagna, delle etichette per le centrali con scatole di commutazione. La centrale con telefoni da campagna. (Fig. 22) 54 Se due sole linee sono collegate in una cen- trale, è conveniente installare una centrale con tele- foni da campagna. Le due, od anche più stazioni ini-
— 43 — Centrale con telefoni da campagna Fig. 22.
-44 - ziali, devono essere appostate in vicinanza tale da poter essere reciprocamente collegate dalla linea I. Si differenzia la stazione iniziale da quella finale, attac- cando la linea aerea I ad una spina infissa nella pia- strina e non al morsetto La. 55. Quando A chiede la comunicazione con B, si trasporta la spina della stazione opposta ad A sulla piastrina della stazione opposta a B; la comunica- zione è cosi stabilita (Fig. 23). Fig. 23. Con rete a filo doppio tutte le linee II, vale a dire tutti i morsetti Lb sono collegati in comune (Fig. 24).
- 45 — Fig. 24. La centrale con scatole di commutazione. (Fig. 25 e 26.) 56. Centrali con scatole di commutazione possono essere fatte con un massimo di 10 linee. Con un nu- mero superiore di linee le centrali devono essere sud- divise, per non complicare troppo il servizio. Un nu- mero di scatole di commutazione corrispondente a) numero delle linee, è riunito mediante i ponti di col- legamento ed assicurato su un piano orizzontale. Non
Centrale con scatole di commutazione Fig. 25.
— 47 - appena una linea viene allacciata ad una scatola di commutazione, s’inscrive sull’etichetta di questa, i] nome della stazione opposta o il suo nome convenzio- nale, I morsetti LA e Lb dell’apparecchio di centrale vengono allacciati ai ponti di collegamento della sca- tola di commutazione, mediante fili isolati (Fig. 25). L’apparecchio di centrale serve esclusivamente a chiedere e a dare le comunicazioni. Uno o più appa- recchi di servizio sono allacciati secondo il biso- gno (Fig. 27). Questi sono installati in locale separato. Gli apparecchi di servizio possono essere allacciati direttamente alle scatole di commutazione quando si trovano nelle immediate vicinanze della centrale; essi vengono collegati da un cordone con spina, dopo aver attaccato le due estremità del cordone ai morsetti La e Lb. Il ponte dell’apparecchio rimane libero e la terra allacciata al morsetto E serve quale parafulmine. Le linee a filo semplice vengono attaccate al morsetto La; la terra al morsetto Lb/E. Le linee a filo doppio ai due morsetti La e Lb. 57. La scatola di commutazione Mod. 18 è mani- polata nel seguente modo: A chiede comunicazione con B: a) premere il bottone dell’indicatore a cartellino; b) abbassare la chiavetta di conversazione di A, prendendo in pari tempo la spina eli A; c) chiedere alla stazione A secondo le prescrizioni; d) introdurre la spina di A nel jack di B; e) abbassare la chiavetta di conversazione di B, chiamare secondo le prescrizioni e spingere a fondo la spina; f) ascoltare brevemente se la commutazione è stata fatta; gj allorché è dato il segnale di fine, chiedere: TERMINATO 1----------TERMINATO !
— 48 Se non vien risposto nulla si toglie la comu- nicazione, rimettendo la spina nel jack di ri- poso della scatola di commutazione di A, Per le scatole di commutazione Mod. 32 e 38 val- gono le prescrizioni seguenti: A chiede comunicazione con B: a) premere sul bottone dell’indicatore a cartellino. Inserire la chiave di mantenimento. Abbassare la chiavetta di conversazione di A, prendendo in pari tempo la spina di A; b) chiedere alla stazione A secondo le prescrizioni; c) introdurre la spina di A nel jack di B; d) inserire la chiave di mantenimento di B, ab- bassare la chiavetta di conversazione di B ; chiamare secondo le prescrizioni o contempo- raneamente girare la manovella dell’induttore dell’apparecchio di centrale; in seguito spin- gere a fondo la spina; e) ascoltare brevemente se la commutazione è stata fatta; f) allorché è dato il segnale di fine, chiedere: TERMINATO ?----------------TERMINATO ! Se non viene risposto nulla, si toglie la comu- nicazione, rimettendo la spina nel jack di ri- poso della scatola di commutazione di A; disin- serire le due chiavi di mantenimento e premere nuovamente sul bottone dell’indicatore a car- tellino. 58. Dovendo costruire una linea prima che la centrale sia installata, s’impianta in un primo tempo una stazione iniziale, come descritto al No. 20 comin- ciando subito la costruzione della linea.
— 49 — Centrale da campagna con scatole di commutazione Fig. 26.
— 50 — Fig. 27. 5. Il servizio di stazione. 59. Il personale di stazione è composto: dal capo di stazione (capocentrale), dai telefonisti, dalle ordinanze. 60. Il capo di stazione è responsabile di tutta l'at- tività della stazione. Egli dà l’ordine dell’installazione definitiva della stazione o della centrale.
— 51 Prende in consegna i rapporti da spedire e li pre- para per la trasmissione, come prescritto al No. 68. Controlla che i telegrammi in arrivo siano completi e si occupa della rispedizione o del loro recapito. Tiene il controllo dei telegrammi. Prepara il piano della rete che deve portare tutti i collegamenti con organi inferiori e il comando im- mediatamente superiore allacciato, con tutte le sta- zioni direttamente collegate a questo. Il telefonista della centrale deve poter leggere dal suo posto di servizio questo piano. Conserva in buste speciali: i rapporti non evasi; i rapporti evasi; le ricevute. Stabilisce la lista di posa, separando i telefonisti dalle ordinanze, e l’appende in luogo visibile. Regola la sussistenza e durante la notte il riposo a turno. Abbandona per lungo tempo la stazione solo per recarsi a riposare e facendosi rimpiazzare dal sostituto. Rende nota la stazione sospendendo una bande- ruola T e, se necessario, affiggendo dei cartelli indi- catori T; la banderuola e i cartelli, di notte, dovranno essere rischiarati. Se sopravviene un guasto, manda una pattuglia di riparazione come descritto nel No. 46. 61. Sono attribuiti ad ogni stazione e per ogni ap- parecchio almeno due telefonisti che si rimpiazzano secondo le indicazioni del capo di stazione. Il telefo- nista di servizio non abbandona il suo apparecchio senza l’ordine od il permesso del capo di stazione e lo fà, solo dopo aver consegnato l’apparecchio al
— 52 - sostituto od alla posa seguente, ed averlo orientato su tutte le comunicazioni non ancora evase. Il telefonista non fa conversazioni inutili e si tiene strettamente alle prescrizioni sulla trasmissione. È con- sapevole che ogni parola superflua aumenta per il nemico, servendosi del circuito di terra, la possibilità di intercettare le comunicazioni. Se una linea rimane inservita per qualche tempo, ne prova l’efficenza con un controllo di linea (vedi No. 65). 62. Il capo di stazione tiene a disposizione le or- dinanze necessarie. Se gli uomini di cui dispone fossero in numero insufficente, chiede al comando al quale è sottoposto, l’attribuzione di ordinanze. Una tale ri- chiesta dovrebbe sempre essere presa in considerazione nell’interesse di un servizio di trasmissione rapido e sicuro. Le ordinanze recapitano i telegrammi, si occupano della sussistenza, mettono e mantengono l’ordine negli accantonamenti. Per tutti i telegrammi o rapporti che consegnano, richiedono una ricevuta scritta (busta per rapporti). Generalmente si mette un’ordinanza davanti ad ogni locale di stazione. Questa senza essere richiesta annuncia la stazione ad ogni ufficiale, deve sapere dove si trovano gli ufficiali addetti al comando dal quale la stazione dipende, deve conoscere la lista di quartiere. Disimpegna il suo compito con moschetto a tracolla. Prescrizioni sulla trasmissione. 63. Le comunicazioni sono limitate allo stretto necessario, tralasciando tutte le parole inutili. Telefo-
- 53 — nando non si parlerà con tono più forte del necessario; la voce deve essere chiara. 64. Il traffico comprende: Conversazione tra ufficiale e ufficiale. For- ma la regola durante il combattimento. Rapporto o ordine dettato, quando gli uffi- ciali richiesti non possono recarsi al telefono, o non si trovano nelle immediate vicinanze. Trasmissione di telegrammi. Trasmissioni di ordini o di rapporti scritti. Comunicazione di servizio. Conversazioni di carattere tecnico del capo di stazione o dei tele- fonisti. Saranno limitate allo stretto necessario. 65. Ogni comunicazione tra stazione e stazione deve essere preceduta dalla chiamata: A chiama B facendo seguire alla chiamata un con- trollo di linea: Bat. tue. mont. 95 Cp. tue. mont. 1/95 A B Compagnia 1/95 rispondere ----------------> - <-------------------Qui compagnia 1/95 Qui Bat. 95 controllo di linea------------------------> Linea buona o < linea cattiva T erminato--------------------------------> <-------- T erminato Secondo la forma del traffico si farà seguire alla chiamata la trasmissione o la comunicazione di un rapporto. La chiamata con «Allò» è proibita.
— 5'1 — Conversazione tra ufficiale e ufficiale. 66. Se un ufficiale deve essere chiamato al tele- fono, la stazione A fa seguire alla chiamata: «IZ signor maggiore X desidera parlare col Cdt. cp.» B risponde: «Agli ordini, chiamare il Cdt.cp» ed incarica un’or- dinanza di cercare la persona richiesta. Se questa si presenta subito, il telefonista le co- munica chi ha chiesto la comunicazione; rimette all’ufficiale il micro-telefono dicendo: «Prego, premere sul tasto di conversazione». Accertandosi che i due ufficiali sono in comunicazione, si toglie il telefono da testa che rimetterà solo a conversazione terminata. Se si fa uso dei nomi convenzionali, il telefonista ren- derà attento l’ufficiale richiesto sulle norme di tale conversazione. Il telefonista della stazione richiedente consegnerà il micro-telefono solo quando esista la comunicazione con l’ufficiale richiesto. L’ufficiale richiedente dà al telefonista le istru- zioni che crede, se non può parlare all’ufficiale ri- chiesto. Rapporto o ordine dettato. 67. Il telefonista della stazione ricevente si annua- cerà: «pronto» dopo aver scritto su un modulo per rapporti, o modulo per telegrammi, il nome dello spe- ditore e del destinatario. L’ufficiale che ha chiesto la comunicazione comincerà allora a dettare. Il telefonista scrive esattamente sul modulo quanto gli viene dettato, ripetendo frase per frase o parola per parola, a seconda del caso. Senza esserne richiesto rilegge tutta la comunica- zione; inscrive, finita la medesima, l’ora della trasmis- sione (ricevuto per tf., il ... alle ...) e consegna l’ordine al capo di stazione perchè possa venire reca-
— 55 — pitato. Il capo di stazione annota sulla busta nella rubrica: «Partenza da» (Abgang von) la denomina- zione della propria stazione e l’ora della consegna all’ordinanza. Trasmissione di telegrammi. 68. La trasmissione di rapporti o di ordini che vengono consegnati scritti al capo di stazione, si ef- fettua nel modo seguente (Fig. 28 e 29) : Il capo di stazione legge il rapporto e lo prepara per la trasmissione, inscrivendo sul modulo per rap- porto o telegramma, nella rubrica: «Arrivato a» (Ankunft in) la denominazione della propria stazione e l’ora di consegna alla medesima. Sotto la firma, dopo il testo, traccia una linea orizzontale su tutta la larghezza e scrive l’annotazione (Fig. 28) : Trasmesso, il ... alle ... Il telefonista: Se il rapporto è steso su modulo per telegrammi, il capo di stazione aggiunge nella rubrica «Arrivato a» (Ankunft in) la data e l’ora di consegna inoltre la denominazione della propria stazione e del gruppo orario. 69. Dopo la chiamata, il telefonista che ha chiesto la medesima, annuncia alla stazione opposta: «tele- gramma» . Il telefonista della stazione opposta si prepara a scrivere e dopo fatte le operazioni preliminari già descritte annuncia: «pronto». A questo annuncio la stazione incomincia a dettare il telegramma parola per parola e in modo uguale viene ripetuto dalla stazione ricevente. Se una parola gli è incomprensibile, il telefonista chiede: «ripetere».
— 56 — Se non avesse ancora compreso, dopo la ripetizione, chiede: «sillabare». Per sillabare si fa uso della tabella apposita; per es. Cap. Ràtz: Righi — Aegeri — Teli —Zurigo = Ràtz. Absender i CdO-.P. OSS. 9.25.......................................... Expédileur j ]our Monal Mais Année Zeit No. Abgar? von Départ de Pe tit Vivy 18. .9., 39. OAO.5 22 Anhunft in Arrivée à . d?ta. t2. 24£>£.. 4L. Au Cdo. Rgt. fard, mont 32, Ba/terswit Sta bit ito cotg. con cp. 1/96 atte O5ZJO. Cdo. P oss. 925 Sgt. Rima Fig. 28.
Ait Oenre | Adresse I Absender - Expéditeur I Zelt-Gr. tornire | Chi. W .....\Cdo.ffgtfsjntm.onl/.CdQ.Ross.925..\ 040.5. |......... Aufgenommen - Requ : Spedisci - Expédié: t** P Oss.925. .... Tf. yi. yt. an à la Sta um O.4-14-. ™<w. .Sdt. tF, Polli N° ZZ um à Telegr Absender Expéditeur Gdo.P. oss. 925 Tag Jour Menai Mota Jahr Année Zeit Heure No. Abgang von Départ de Petit Vivy 18.. .9., 39.. 0M5 .22 Ankunft in Arrivée à Genaue Adresse. Deutlìche Schrift. — Adresse exacie. Ecriture Usible. iu Odo. Rgt, fant moni. 32. Baiterswii. Stabiiito co/g. con cp. 1/96 gite 0400. Cdo.Poss. 925 Sgt. Rima. Fig. 29.
Kontrolle fur Contròie des ankommendeTelegr. télégrammes re^us sta„ TfBat. fuc. mont. 95 Biatt Nr. 1 Feuille No. Kontr. No. de contróle Zeitgruppe Gr. horaire Àufgenommen • re$u von Sta. • de la Sta. | um - à Ausgehandigt um remis à Bemerkungen • Observatlons 1 Ori: 2 za Ltt jaaisberc 4 5 1625 1630 1635 1650 1650 Datum: 7». t Lieu : 2 3 5 SU 1555 1605 1600. 1615. tnipk Bai. 95 fìgt.30 B a 1,95 Rgt.30 iqa ta, il 1620 1625 1629 1635 Vi.7.50. Dare : | -- QO DD I Tg.di servizio Tg. in transito 2£Tf.Cft£fb&i Fig. 30.
Kontrolle fùr Contróle des abgehende Telegr. télégrammes expedies Sta.:. 7f. Bat. fuc. mont. 95 Blaft Nr,_ Feuìlle No. Kontr. No. de contróle Zeltgruppe Gr. horalre Aufgabe-Zeit consigné à Uebermittelt - ExpéJié Bemerkungen - Observatlons an Sta. - à la Sta. um - à 1 Ori: 2 Gl 3 . I. 4 laaisbera 5 Datum: • ^O. Lieu : 501 1555 1615 Rgt. 30 1622 Date: । CO 502 1605 1625 Bat 95 1632 DD I 503 1559 1625 Rgt 30 1635 Tg. diservìzio 504 1610 1630 Rgt 30 1640 Tg. in tran sito Sta ripiet, ala, z ’ 15.750 1650 oeTf.^o^i Fig. 31.
— 60 — Se un numero non è compreso il telefonista che detta, conta incominciando dall’uno fino al numero che deve essere trasmesso; per es. 7: 1, 2, 3, 4, 5, 6, sette. Nella conversazione in tedesco il numero due si pronuncia: zwo. 70. Quando la trasmissione del rapporto, parola per parola e ripetuta in modo analogo è terminata, il ricevente rilegge tutto adagio e in modo chiaro. Il mit- tente dà ricevuta ad una trasmissione esente da errori con le parole «telegramma esatto» ed indica l’ora di fine trasmissione. Il telefonista della stazione destina- taria inscrive quest’ora come pure il suo grado e il nome negli spazi appositi del modulo per tg. ; consegna ad un’ordinanza il telegramma che sarà rimesso al capo di stazione. Questo compila la busta di ricevuta la- sciando al destinatario di apporre l’ora di consegna e la sua firma. Consegna il telegramma ad un’ordi- nanza affinchè possa venire recapitato e registra l’uscita sul controllo apposito dei telegrammi. P'er i telegrammi in arrivo comincia la numerizzazione par- tendo dall’uno; per quelli in partenza dal 501 (Fig. 30 e 31). 71. Il telefonista della stazione speditrice inscrive sul modulo per rapporto nello spazio dopo «trasmesso, il» l’ora esatta di trasmissione, firma e consegna il rapporto al capo di stazione (Fig. 28). Traffico con centrali. 72. Per dare comunicazione ad una stazione ester- na A con un’altra stazione esterna C e dovendo la comunicazione passare per una centrale B, si procede nel modo seguente:
— 61 — Cp. 1/95 chiede la comunicazione, passando per la centrale di apparecchi da campagna Bat. fuc.mont. 95, con Rgt.fant.mont. 30 (centrale) Cp.fuc.mont 1/95 Bat.fuc.mont. 95 Rgt.fant.mont. 30 fi R' B C’ C Centrale Bat. 95 rispondere ------> Qui centrale Bat. 95 comunicazione prego: Comunicazione con Rgt. 30---------> <-----:-- Comunicazione con Rgt. 30 A1 consegna la spina a C1 il quale l’inserisce sulla piastrina del proprio apparecchio e chiama la sua stazione opposta. Preme il tasto del vibratore -------> ----------------------Qui centrale Rgt. 30 Comunicazione prego: Qui Cp. 1/95------------------------------>
— 62 — 73. La cp. 1/95 chiede comunicazione con la Cp. III/95 passando per la centrale del Bat. 95 (centrale con scatole di commutazione) Cp.fuc.mont. 1/95 Bat.fuc.mont. 95 Cp.fuc.mont. III/95 ABC Premere il tasto del vibratore, rispettiv. girare la manovella dell’induttore-------------------> Qui centrale Bat. 95 <---------- Comunicazione prego: Comunicazione con Cp III/95 -----> Comunicazione con cp. Ili 195 Cp. 111/95 rispondere ------------> _________________________________Qui Cp. 111/95 Qui Cp. 1/95 Telegramma, ecc.----------------------in- seguirà alla fine: T erminato--------------------------------> ______________________________________T erminato Vibratore----------------> <-------------Vibratore <------------- Terminato? terminato! --------------> La comunicazione viene sciolta. 74. L uomo di servizio alle scatole di commuta- zione dà solo le comunicazioni e non fa nessuna con- versazione. Se dovesse essere richiesto per una con- versazione, la passa all’uomo dell’apparecchio di ser- vizio, comunicando alla stazione richiedente: «ni collego con l’apparecchio di servizio I (II)*. L’apparecchio di centrale serve esclusivamente al servizio di centrale. Le commutazioni fatte vengono
— 63 — provate di tanto in tanto, abbassando la chiavetta di conversazione. Se l’uonio di servizio non ode nulla, chiede: «Terminato1? terminato!». Non ricevendo nes- suna risposta toglie senz’altro la commutazione. Ogni quarto d’ora controlla le linee inservite (controllo di linea) ; sorveglia che tutte le chiavette di conversazione, siano sempre fuori circuito e che le spine di linee non commutate, siano sempre nei rispettivi jacks di riposo. Tiene ordinati davanti a sè i cordoni delle spine. Con- tatti tra le spine di commutazione possono creare dei corti circuiti. 75. Se viene chiesta una stazione che è raggiun- gibile solo passando per diverse centrali, è responsa- bile del raccordo la prima centrale interpellata. Chi ha chiesto la comunicazione attende e parla solo quando risponde la stazione domandata. 76. Nelle vicinanze del fronte nemico saranno te- lefonati solo i nomi convenzionali o le cifre che indi- cano posti di comando, ecc., anche qualora questi fossero scritti in scrittura aperta. Ogni stazione deve conoscere i nomi convenzionali dei posti di comando coi quali deve trattare; la cono- scenza degli altri è cosa superflua. Per telefono non si trasmettono mai le liste di nomi convenzionali, la loro ripartizione o cambiamenti delle stesse. Come pure non si possono impiegare i nomi dei superiori e la designazione del loro grado. III. I collegamenti a mezzo segnali. 1. Organizzazione delle stazioni da segnalazione. 77. Per un collegamento a mezzo segnali ottici, sono necessarie due stazioni. A seconda della direzione
— 64 — del traffico una stazione o l’altra «dà» (stazione tra- smittente), l’altra «riceve» (stazione ricevente). Ra- gioni di carattere tattico possono limitare il traffico in una sola direzione. Effettivo e equipaggiamento della stazione. 78. Le stazioni importanti che devono mantenere un collegamento ininterrotto per lungo tempo, com- prendono: 1 capo di stazione, 1 sostituto, 2—3 pose, ciascuna di 2—3 uomini, equipaggiate col materiale da segnalazione e da scrivere necessario, e secondo l’ubicazione le ordinanze od i ciclisti che abbisognano per il recapito dei telegrammi. L’attribuzione di portatori può diventare necessa- ria specialmente in montagna. Le stazioni equipaggiate con soli dischi da segna- lazione richiedono generalmente due uomini, il pri- mo dei quali «dà» ed interpreta i segni ed il secondo detta e scrive. Un segnalista solo può bastare per compiti limita- tamente determinati e quando la distanza permette l’interpretazione dei segni, senza dover far uso del binoccolo. Scelta dell'ubicazione. 79. Se possibile si stabiliranno sempre le ubica- zioni delle stazioni prima della partenza e basandosi sulla carta topografica. In tal modo resterà assai facilitata la ricerca reci- proca della stazione e la presa di contatto. Il capo- pattuglia deve saper leggere con sicurezza la carta ed essere in grado di orientarsi nel terreno.
— 65 — È indispensabile equipaggiare le stazioni con carta topografica, bussola, binoccolo ed orologio. 80. L’ubicazione può essere indice di decisione sulla scelta del mezzo di segnalazione. Stazioni da se- gnalazione saranno piazzate in vicinanza dei posti di comando dei comandi dai quali le stazioni dipendono. 81. La stazione con dischi da segnalazione sarà piazzata in terreno esposto al sole, in piena luce so- lare; mai in foreste o all’ombra di edifici. Sarà van- taggioso disporre di sfondo oscuro e si eviterà uno sfondo rischiarato irregolarmente. Le posizioni che hanno quale sfondo il cielo, si prestano benissimo per stazioni da segnalazione con dischi o mezzi simili. Sovente però devono essere proibite per ragioni di carattere tattico. Le stazioni con apparecchi da segna- lazione a lampada, si installano con profitto all’orlo di foreste, con alcuni metri di profondità, in modo da dover segnalare attraverso gli alberi. Con tale piazzamento si facilita la lettura dei segni a stazione trovata; ne è però più difficile la ricerca della sta- zione. Anche la copertura dalla vista sarà buona. Analoghe constatazioni valgono per le stazioni instal- late in frutteti, ecc. 82. Quando una stazione presentasse uno sfondo sfavorevole alla stazione opposta, quest’ultima può chiedere il cambio del colore di luce (verde, rosso, bianco). I cambiamenti di ubicazione saranno chiesti mediante telegrammi di servizio. Segnalando con l’apparecchio da segnalazione si dovrà fare attenzione che dalla stazione opposta non siano visibili di giorno, degli oggetti abbaglianti (fi- nestre, ecc.), di notte, delle luci vicino alle stazioni. 83. Le stazioni piazzate nel raggio del fuoco ne- mico e facilmente riconoscibili a questo, non sono
— 66 — ammissibili. Esse attirano il fuoco nemico e non pos- sono essere mantenute in funzione. Delle stazioni aperte facilitano pure la lettura dei segni al nemico. La co- pertura contro il fuoco nemico di terra e degli aereo- piani, ha importanza assoluta nella scelta dell’ubica- zione (Fig. 32). Per aumentare l’effetto del diaframma — quando è possibile — si piazzano gli apparecchi dietro a feritoie o vani di finestre alla maggior distanza con- cessa. Quando devono essere fatte delle feritoie o delle breccie, queste devono avere una profondità minima di due metri, se l’apparecchio deve essere piazzato direttamente all’apertura interna della feritoia o della breccia. In simili casi, tanto i telai delle finestre quanto le pareti delle feritoie, saranno dipinte in nero opaco per evitare dei riflessi di luce, che dai lati potrebbero venire intercettati. Si farà attenzione per lo stesso motivo, che i raggi non possano rischiarare — nelle immediate vicinanze della stazione — nè terreno, nè oggetti, nè edifici, alberi, ecc. Specialmente di notte si eviterà una proiezione di lunga durata. Si darà luce, e solo se assolutamente necessario, per prendere reciprocamente il contatto. Ulteriori controlli o correzioni si fanno durante la trasmissione. Di notte l’illuminazione accessoria (lan- terne o lampade) sarà tenuta mascherata. 84. Durante il combattimento le condizioni sfa- vorevoli possono costringere a limitare la trasmissione in una sola direzione (trasmissione in senso unico, vedi No. 143). Molte volte si potrà rimediare a ciò, sfruttando intelligentemente il terreno ed inserendo delle stazioni intermedie, che permetteranno di se- gnalare da tergo verso il fronte.
Stazione da segnalazione in campagna Fig. 32.
— 68 — Colore e forza di luce. 85. Come regola fondamentale per una corretta trasmissione, s’impiegherà il minimo di luce necessa- ria sulla distanza richiesta. Gli apparecchi con luce densa producono di notte, specialmente se l’aria è polverosa o umida, un cono di luce pari a quello di un proiettore. Ciò permette di leggere i segni dai lati e anche da tergo. Per queste ragioni, soprattutto di notte, si pren- dono in considerazione i punti seguenti: a) S’impiega la luce, bianca solo quando la luce co- lorata non permette la trasmissione (grande distan- za, cattiva visibilità, ecc.), oppure quando le pre- scrizioni di trasmissione richiedono espressamente luce bianca. b) Anche con luce colorata la forza di luce è ridotta al minimo necessario mediante il diaframma. Se nell’equipaggiamento non si trovasse l’apparecchio a diaframma, se ne provvederà il rimpiazzo con mezzi di fortuna. Potranno servire dischi di latta o di cartone, che verranno appesi davanti all’aper- tura della lampada da segnalazione. L’apertura del diaframma si troverà tra il telaio della lam- pada ed il suo centro, in modo da non essere so- vrapposta alla lampadina ad incandescenza. 86. La luce colorata può eccezionalmente servire anche a contraddistinguere determinate stazioni. In considerazione però della necessità di adattarsi alle esigenze della trasmissione, si lascerà di preferenza la scelta del colore alla stazione stessa.
— 69 — La ricerca della stazione opposta. 87. Se è possibile prestabilire l’ubicazione esatta delle stazioni, la ricerca della medesima sarà note- volmente facilitata. Bisognerà però prevedere che i cambiamenti imprevisti della situazione, possono ri- chiedere l’installazione della stazione in luogo diverso da quello stabilito. Per cercare la stazione opposta, si percorrerà la regione presunta con striscie orizzontali corrispon- denti al campo di visuale dell’apparecchio a dispo- sizione ed aiutandosi con il binoccolo o con il can- nocchiale. Se la situazione lo consente, entrambe le stazioni si aiuteranno a vicenda alleggerendosi il compito. Fa- ranno la chiamata ad intervalli; daranno luce continua; indicheranno con fuochi o fumo; lanceranno dei razzi luminosi; invieranno singoli uomini in perlustrazio- ne; ecc. 88. Quando le stazioni si saranno trovate, si annun- ceranno reciprocamente come prescrive il No. 113. Si sorveglieranno senza interruzione, affinchè ogni chia- mata possa essere vista e risposta. Nel frattempo le luci rimangono spente o i dischi coperti, così da ren- dere invisibile la stazione. 89. Gli apparecchi da segnalazione non verranno più mossi dal momento in cui sono stati puntati sulla stazione opposta. Ciò ha speciale importanza di notte, poiché l’apparecchio da segnalazione ha una disper- sione molto ridotta. Per impedire che gli apparecchi possano muoversi, le punte dei sostegni del treppiede saranno bene in- fisse nel terreno e i treppiedi saranno resi più stabili
— 70 — agganciandovi dei pesi. Su basi troppo dure, qualora le punte non possano venire affrancate, queste saranno legate con corde, per evitare che l’apertura tra i so- stegni aumenti. È raccomandabile di fissare la direzione di segna- lazione con punti di mira (bastoni, ecc.). Si controlla la direzione degli apparecchi ad ogni inizio di segnalazione. 90. L’apparecchio da segnalazione viene puntato ogni volta che si sostituisce una lampadina ad incan- descenza, poiché non tutte le lampadine sono identiche. 2. Il servizio di stazione. Generalità. 91. Si inizia la trasmissione di telegrammi quando l’ubicazione della propria stazione risponde ai requi- siti richiesti per un collegamento sicuro e quando il contatto con la stazione opposta è stato preso. Servendosi di un apparecchio da segnalazione il capo di stazione designa un manovratore di dinamo, un segnalista, e un segretario, e allestisce — trattan- dosi di servizio prolungato — la lista di posa. 92. Solo l’applicazione esatta delle prescrizioni e degli ordini, permettono un traffico proficuo a mezzo segnali, tra stazioni di qualsiasi unità e arma. È proibito apportare delle modifiche d’iniziativa personale, che potrebbero creare malintesi ed incon- venienti perturbando tutto il servizio.
Stazione da segnalazione Da sinistra a destra: manovratore di dinamo, segnalisi», segretario. Fig. 33.
Modo di dare i segni. 93. I segni vengono dati in tutto l'esercito, secondo l’alfabeto Morse che è rappresentato da punti e da linee. Con gruppi di punti e di linee si formano le lettere, le cifre, le frasi e gli indicativi di servizio. 94. Il punto è rappresentato con un corto sprazzo di luce; la linea con uno sprazzo lungo. Per evitare confusioni bisogna fare attenzione che la durata dello sprazzo luminoso del punto e della linea, sia netta- mente distinta. 95. Il punto è dato contando nel modo seguente: all’«uno» si preme sul tasto lasciandolo subito li- bero. Anche la linea è data contando; all’«uno» si preme sul tasto che si lascia libero al numero «cinque». La manipolazione esatta del tasto è la base essenziale di una trasmissione precisa e veloce. Esempio sul modo di dare i segni. Lettera a: 1 1 2 3 4 5 Fig. 34. 96. I punti e le linee di una parola o di una ci- fra, ecc., devono essere separati gli uni dagli altri, in modo chiaro. La velocità nel dare i segni dipende dal- l’abilità del segnalista, come pure da altre ragioni (buona o cattiva visibilità, ecc.).
- 73 — 97. I SEGNI MOUSE. Alfabeto. a arau b ti gerì b ik b i b eina ^b b b । C olombiei’BBi " eh am — b d avos b b e mnieiital b é challensB b b i aido " “ " • g ottarclo mb b h ospental b i nterlaken b j ulier b k ilO BB « BB 1 osanna b mb m ontreux »™ n euchatel O Iten bb b ™ ò rlikon bb p ayerne b । b q uinto bb - — r ighi - — S empach b t eli — — B B U ri B u tliberg b b V evey b b b b W interthur x aver bb m y verdon bì Z urigo h “ à (a grave) n (n spagn.) i
— 74 — Cifre. Le abbreviazioni si usano solo nel cifrati. testo di telegrammi normale abbreviato 1 0 00 ma ^0 mi 2 0 ™ 1^0 M0 ^0 3 000 ^0 4 0 0 BB 0 IHI'IB 5 - - 6 — - - - - 7 ^^0 BS@ 000 8 00 su kib *a 0 8 W—» ^B0 HSB 0^B 0 0 00 00 B0 Segno di frazione (/) Interpunzioni. Punto (.) 0 ““ “ ““ Virgola (,) ““ 0 0 a Due punti (:) 00 00 00 Punto interrogativo (?) b Tratto d’unione (-) ^0 A capo ^0 0 ss * Parentesi ( ) ^0 0 00 « Sottolineare 0 0 ^0 00 questi segni saranno dati prima e dopo la parola da mettere tra parentesi, rispettivamente da sottolineare.
— 75 — 98. INDICATIVI DI SERVIZIO. Gli indicativi sopralineati si danno riuniti; cioè senza pausa tra lettera e lettera. Chiamata generale lettera compresa , cifra compresa lettera (cifra, segno) non compreso Chiamata o tg. compreso non compreso, ripetere , fine di una parola o gruppo di cifre , indicativo di separazione interruzione di trasmis- sione ................... aspettare ............... errore: susseguirsi di al- meno 8 punti . urgente ................. ora di consegna del tg. . numero delle cifre gruppo di cifre . , . fine di una trasmissione quanto ricevuto è privo di significato dov’è la ricevuta del tg-?..................... indicativo dell’ora esatta date l’ora esatta , e - ripetere la cifra t — V6 b u » B0 a imi 0 e BB BB B B ÌÌ B » B B bl «a m sa linea lunga eb " m m BC9B@BSBB dd ^^b « ea bb b ss 30 B aa BB B Chi BB ^B BB BB B KB gr — BB 0 B — » ai* SE B BB B OS — H BB B B B qq imi .... (rispett. gruppo orario) ZZ — B B — —. B B zz imi
— 76 — regolate la luce — con- trollate l’apparecchio e puntate meglio voglio regolare, date 30 secondi di luce conti- nua .................... la vostra luce è troppo forte................... la vostra luce è troppo debole ................. segnalate più lentamente date luce bianca , date luce verde date luce rossa segnalo con filtro per ragioni tattiche devo interrompere e partire................. ripetete ogni segno . date ricevuta normale , rf — — — — — — » vv — — — — — — — PP - — — « - — — Il — — — — BK » — Si «a q ™ m ra— es — bb — « — bk — — — gg sa » sa 1*1* M B0 «3 M BM B fi ® a b va XX — M M BM qr — “ - — - — - qn — » . — — . 99. Si possono ordinare dei segni speciali solo per scopi molto limitati, nel quadro delle singole armi; per es. per il tiro dei lanciamine. Se per tali scopi si deve impiegare un codice (abbreviazioni) e se la tra- smissione si riduce ad alcune cifre soltanto, o a sole parole tra due stazioni, si può tralasciare il gruppo orario ed il numero delle cifre. In simili casi dopo il primo annuncio, la «chiamata generale» sostituisce la chiamata normale. La risposta a questa chiamata è ridotta a: VE VE e quale ricevuta basta la semplice ripetizione come al No. 130.
77 Per le corte trasmissioni e specialmente per quelle di carattere tecnico, si possono impiegare delle sem- plificazioni analoghe e ciò quando la stazione trasmit- tente non ha dubbio alcuno sulla stazione opposta e la trasmissione non richieda esplicitamente un indirizzo. In simili casi la stazione ricevente annota quale grup- po orario, l’ora d’inizio della trasmissione, e quale firma, la stazione opposta. Segnalazione con dischi. 100. Per dare una linea si alzano lateralmente i due dischi; per un punto, un disco solo. Durante la trasmissione di una parola (gruppo) non si cambia mai il braccio che marca il punto (Fig. 35 e 36). La posizione di segnalazione è marcata corretta- mente e i movimenti sono rapidi. Nella posizione di segnalazione i dischi sono tenuti verticalmente alla direzione di trasmissione, in modo da non ridurre la loro superficie se guardati dalla stazione opposta. 101. La «chiamata generale» si fa girando un sol disco in forma di cerchio con braccio teso. Il cerchio tracciato deve essere grande il più possibile (accom- pagnare il movimento col busto) finché la stazione opposta risponde. Si marca la «fine di parola» te- nendo sovrapposti davanti al corpo, in posizione ver- ticale, i due dischi (Fig. 36). Nella posizione di attesa i dischi non devono essere mostrati. Segnalazioni con apparecchi a lampada. 102. Segnalando con apparecchi a lampada, si fa la «chiamata generale» dando delle serie di 4 punti, finché la stazione opposta risponde. Si marca la «fine di parola» (gruppo) dando due volte due punti = ii.
«linea»
posizione di trasmissione
«fine di parola» «punto» Fig. 36.
— so- li cifraggio. 103. Il pericolo che il nemico abbia ad intercet- tare i segni, costringe a cifrare i telegrammi ottici. Telegrammi in scrittura aperta possono venire tra- smessi solo dietro ordine del comando rispettivo, in base ad un ordine generale, o qualora mancasse il tempo necessario per cifrare. Di regola i telegrammi dovrebbero essere conse- gnati alle stazioni già cifrati. In questo caso essi sa- ranno recapitati al destinatario pure cifrati. Con un indicativo speciale si rende noto, se ne- cessario, in che modo il telegramma è stato cifrato. Tale indicativo sarà inserito nel telegramma dietro ordine speciale. Quando i telegrammi debbano essere cifrati dalla stazione, e richiedendo questo compito un lavoro tale da creare dei ritardi nella trasmissione, si domanderà al comando — dal quale la stazione dipende — l’attri- buzione di personale ausiliario. 104. NeH’intestazione del telegramma si indica nella rubrica: «No. Cifre» (Chi Zahl) il numero delle cifre o delle lettere cifra; non sarà mai indicato il numero dei gruppi. Se il luogo di partenza deve pure essere cifrato, anche queste cifre sono addizionate. Per contro non sarà contata un’annotazione di eventuale transito (No. 108 e 124). 105. Il capo di stazione è personalmente respon- sabile della sicura custodia del codice o della chiave di cifraggio. Sorveglia che la carta ed i fogli utilizzati per cifrare un telegramma vengano subito bruciati dopo l’impiego. La perdita del codice o della chiave di cifraggio deve subito essere annunciata al comando superiore e all’ufficiale tecnico superiore.
— 81 — Prescrizioni sulla trasmissione. 106. Generalmente le stazioni non ricevono degli indicativi di chiamata o dei nomi convenzionali propri, ma prendono quelli del comando (stato maggiore, truppa, pattuglia, posto) ai quali sono attribuite. Que- sti indicativi sono dunque diversi con ogni cambio di comando, come pure ogni volta che la lista dei nomi convenzionali e degli indicativi di chiamata è sostituita. Gli indicativi di chiamata sono formati da una o più lettere, o da cifre, o da lettere e cifre combinate. Sono portati a conoscenza mediante tabelle che ven- gono cambiate secondo la necessità. Queste tabelle sono rese note per iscritto e non possono mai essere trasmesse con segnali ottici, per filo o per radio. Il capo di stazione è responsabile della loro custodia. Comunica immediatamente l’eventuale perdita al suo comando superiore ed al suo superiore tecnico. 107. Ad ogni stazione si comunicano solo gli in- dicativi e i nomi convenzionali che la stazione abbi- sogna per il servizio. Le liste e le tabelle complete non sono mai distribuite in prima linea. 108. Si comunica il luogo di partenza quando questo non corrisponde all’ubicazione della stazione. In tal caso esso sarà cifrato e posto all’inizio del testo; separato con BT da questo, come pure dall’intesta- zione. 109. Non si trasmettono gli indicativi dell’anno e del mese, ma si dovranno sempre trasmettere gli indicativi del giorno contenuti nel testo. Se il giorno dell’intestazione o del testo deve essere comunicato, esso sarà sempre trasmesso in forma di un gruppo di due cifre, per es. 04. Nell’intestazione lo si metterà prima del gruppo orario, separandolo da questo con ii, per es. 04 ii 1435 (No. 123).
— 82 — Si trasmettono gli indicativi del giorno contenuti nell’intestazione, se il tralasciarli induce in errore. Ge- neralmente non vengono trasmessi. 110. Per ottenere uno svolgimento esatto del traf- fico, è necessario che l’ora delle due stazioni corri- sponda. Se non fosse possibile avere l’ora esatta da una stazione radio, da un posto telefonico o telegra- fico situato nelle vicinanze, questa sarà trasmessa una volta ogni 24 ore. Degli ordini stabiliscono la trasmis- sione regolare dell’«indicativo dell’ora». L’indicativo dell’ora esatta è dato nel modo se- guente: dopo, la chiamata si dà il segno ZZ, seguito da alcuni EB. Si indica poi — esprimendolo in scrit- tura aperta — il minuto che si vuol dare, facendolo nuovamente seguire da alcuni EB. Circa 15 secondi prima del minuto che si vuol indicare, si dà una linea lunga (luce continua) che sarà interrotta al minuto stabilito; per es.: ZZ ÈB ÈB ÈB 45 DB EB EB । Per motivi diversi una stazione può chiedere l’ora esatta dando: ZZ IMI. La stazione opposta dà l’ora esatta seguendo le prescrizioni sopraindicate. 111. L’indicazione dell’ora si fa considerando la giornata di 24 ore, calcolando che la mezzanotte è indicata con 2400. Da tale ora incomincia l’indica- zione dei minuti con 0001, ecc. Ore e minuti sono sempre scritti senza separa- zione, in gruppi di 4 cifre; per es.: 2400, 0030, ecc. 112. Si designa col termine di gruppo orario l’ora nella quale si termina la compilazione di un rapporto o di un ordine (intestazione del modulo per rapporti). Il gruppo orario viene trasmesso nell’intestazione del telegramma e serve contemporaneamente quale No. dello stesso.
- 83 - Se un telegramma non contiene nessun gruppo ora- rio, la stazione trasmittente lo sostituisce con l’ora di consegna alla stazione, aggiungendo AG; per esempio: 1445 AG (No. 123). 113. Le stazioni si annunciano reciprocamente da ogni nuovo posto e, dopo ogni interruzione di almeno un’ora, nel modo seguente: AB si annuncia a CD: CD CD ii v ii AB CD CD ii v ii AB ecc. finché CD risponde: VE VE CD a questi segni AB risponderà: VE VE AB AR terminando in tal modo l’annuncio. 114. COME SI REGOLA LA LUCE: La sta. KN vede la luce della sta. PU in modo insuffi- cente; dà: RF RF..... La sta. PU punta nuovamente l’apparecchio, aumenta l’apertura del diaframma, controlla la corrente, ecc. La sta. KN vuole installare meglio il suo apparecchio; dà: vv vv La sta. PU dà luce continua durante 30 secondi. La sta. KN domanda alla sta. PU una maggiore apertura del diaframma, senza richiedere una nuova instal- lazione dell’apparecchio; dà: LL LL e fa seguire immediatamente luce continua, finché la luce di PU è della forza voluta. La sta. PU aumenta l’apertura del diaframma di grado in grado finché vede la luce di KN. La sta. KN chiede alla sta. PU un’apertura ridotta del diaframma; dà: PP PP e fa seguire immediatamente luce continua, finché la luce di PU è della forza voluta. La sta. PU rimpiccolisce di grado in grado l’apertura del diaframma, finché vede la luce di KN.
-84 — La sta. SR domanda alla sta. KN luce verde (rossa, bianca) ; dà: GG _(RR BB) La sta. KN dà ricevuta: VE VE GG (RR, BB) e mette una lampadina verde (rossa, bianca). La sta. KN segnala in direzione del nemico; trasmettendo con la sta. PU deve impiegare il filtro rosso; dà: FI FI La sta. PU dà ricevuta: VE VE FI e dà in seguito, secondo le circostanze: LL o PP, finché la forza di luce della stazione KN sia della forza necessaria. 115. Finché due stazioni non trasmettono, le loro luci (dischi, banderuole) devono rimanere invisibili. Ogni telegramma incomincia con la chiamata. Per chiamare s’impiegano generalmente gli indi- cativi di chiamata. Solamente quando il segno della stazione opposta non sia conosciuto, o in seguito a ordini speciali, si farà uso della: «chiamata generale» (Ni. 101 e 102). La sta. AB chiama la sta. CD: CD _CD CD ecc. finché CD risponde: VE VE CD AB inizia allora la trasmissione del tg. : VE VE 1435 Chi 9 ecc. 116. La trasmissione di ogni telegramma, come pure di ogni ricevuta, termina sempre coll’«indicativo di fine». Questo è composto dall’indicativo di chia- mata della stazione trasmittente, seguito da AB ed è separato dal testo da BT; per es.: BT AB ÀR 117. Le stazioni di segnalazione accettano solo telegrammi dal comando al quale sono sottoposte o dai loro superiori tecnici. Da estranei solo con l’au-
— 85 — torizzazione del loro comando superiore. Il capo di stazione può accettare, di sua iniziativa, telegrammi dì altra provenienza, solo in casi di assoluta neces- sità, ed avvisandone subito — dopo tale accettazione — il suo comando superiore. Questa prescrizione non ha valore per le stazioni indipendenti e che servono al traffico generale, come pure per quelle a disposizione comune di diversi co- mandi. 118. Il capo di stazione prende in consegna tutti i telegrammi rimessi per la trasmissione e li legge. Rilascia al portatore una ricevuta (busta per rappor- ti) solo dopo aver chiarito eventuali punti non com- presi. Sulla ricevuta viene annotato il numero d’ordine, il gruppo orario e l’ora di consegna. 119. Tutti gli ufficiali del servizio di trasmissione hanno l’obbligo di influire nei dovuti modi, presso i comandi affinchè i telegrammi siano allestiti — per ciò che concerne la disposizione e il contenuto — se- condo le prescrizioni adeguate al servizio di segnala- zione ottica (prescrizioni sul cifraggio). Devono ac- cennare in modo persuasivo ai ritardi che creano infallibilmente dei telegrammi lunghi o scritti senza considerare le prescrizioni stabilite dal cifraggio. Il capo di stazione annuncia in ogni modo, tali ritardi al suo comando ed al suo superiore tecnico. 120. Il capo di stazione non può rifiutare un tele- gramma che pecca di mancanze tecniche, ritardando in tal modo la trasmissione. Cerca di apportare le correzioni necessarie senza causare ritardo nella tra- smissione. 121. Secondo la loro provenienza o la loro desti- nazione, i telegrammi si suddividono in: telegrammi diretti o telegrammi in transito.
— 86 — I telegrammi diretti sono quelli che provengono dalla stazione stessa o dal comando (stato maggiore, truppa, pattuglia o punto) dal quale dipende la sta- zione, e che sono destinati alla stazione direttamente opposta o al comando al quale questa è sottoposta. I telegrammi in transito sono quelli che proven- gono da altri mittenti o che sono indirizzati a comando diverso da quello al quale la stazione è sottoposta (a volte può presentarsi il caso che le due possibilità siano riunite). Pure in transito sono tutti i telegrammi che provengono da qualsiasi altra stazione e che sono arrivati con qualsiasi mezzo alla stazione di segnala- zione, per poi essere da questa fatti proseguire con segnali, o viceversa. Se il contenuto lo richiede, i telegrammi delle due specie possono essere annunciati come urgenti. Nel- l’intestazione dopo VE VE, portano l’indicativo DD (No. 123). La direzione della trasmissione distingue i tele- grammi in: telegrammi in arrivo e telegrammi in par- tenza. 122. Il telegramma è composto dall’indirizzo, dal testo e dalla firma. Le indicazioni del luogo di par- tenza e dell’ora del modulo per rapporti, apparten- gono al testo. Per la trasmissione il telegramma viene suddiviso in: chiamata, intestazione, testo e indicativo di fine. Si separa Pintestazione dal testo, e questo dall’indi- cativo di fine con BT. 123. Nel telegramma diretto non si trasmette: nè indirizzo, nè firma. Questi sono sostituiti con l’indi- cativo di chiamata (dato con la chiamata) e con l’in- dicativo di fine, che rappresentano il comando rispet- tivo e rispettivamente la stazione.
— 87 — L’intestazione inizia con VE VE e contiene il gruppo orario (in certi casi l’ora di consegna) e il numero di cifre secondo i Ni. 112, 104. Per i telegram- mi in scrittura aperta, non si fa figurare il numero di cifre. Trattandosi di telegrammi urgenti, all’indicativo VE VE si fa immediatamente seguire l’indicativo DD. Esempi: per tutti gli esempi si prende un telegramma con numero di cifre 9 e gruppo orario 1435 (1445 AG). AB chiama CD: CD CD CD ecc. (Chiamata) finché CD risponde: VE VE CD AB trasmette il suo tg.: VE VE 1435 Chi 9 BT (Intestazione) 123 ii 456 ii 789 BT (testo) AB AR (indicativo di fine) In seguito CD accusa ricevuta secondo il No. 133. Secondo la forma del telegramma, l’intestazione può cambiare nei modi seguenti: Qualora mancasse il gruppo orario e questo dovesse es- sere sostituito dall’ora di consegna: VE VE 1445 AG ii Chi 9 BT" Per un telegramma urgente: ___ VE VE DD 1435 Chi 9 BT Se la data dev’essere trasmessa: VE VE 02 ii 1435 Chi 9 BT Per un telegramma in scrittura aperta: VE VE 1435 "BT Se il posto di partenza deve essere indicato, per es. 5432 secondo la quadratura della carta, lo si fa se- guendo le prescrizioni del No. 108. Lo si mette al- l’inizio del testo separandolo da questo e dall’intesta- zione con BT. Il numero di cifre del luogo di partenza viene addizionato. Nell’esempio precedente
- 88 — il numero di cifre sarà di 13 e non di 9, per cui il telegramma sarà: VE VE 1435 Chi 13 BT 5432 BT _ 123 ii_456 li 789 BT AB AR Questi diversi casi possono presentarsi combinati. Le prescrizioni fanno stato tanto per telegrammi aperti, quanto per telegrammi cifrati. Nei telegrammi aperti non figura il No. delle cifre, 124. Telegrammi in transito. Si differenziano dai telegrammi diretti, in quanto l’indirizzo e la firma sono sostituiti da uno speciale indicativo di transito, qualora questi non corrispondano agli indicativi di chiamata delle stazioni direttamente in collegamento. Ciò. vale anche nel caso in cui solo l’indirizzo o la sola firma, non corrisponda agli indicativi di chiamata. L’indicativo di transito può essere formato da in dicativi di chiamata, da nomi convenzionali o può anche essere espresso in scrittura aperta. Le prescrizioni indicate per i telegrammi diretti, si applicano anche ai telegrammi in transito. 125. 7 esempio: AB trasmette a CD un telegramma per EF; CD può recapitare direttamente a EF il te- legramma : AB chiama CD: CD CD CD ecc, (chiamata) finché CD risponde: VE VE CD AB trasmette il tg,: VE VE EF ii v ii AB BT (indicativo di transito) 1435 Chi 9 BT (intestazione) 123 ii 456 ii 789 BT (testo) AB AR (indicativo di fine)
— 89 - 126. 2. esempio: AB trasmette a CD un telegram- ma per rispedizione a GH: AB chiama CD: CD CD CD ecc, (chiamata) finche CD risponde: VE VE CD AB trasmette il suo tg,: VE VE GH ii v ii AB BT (indicativo di transito) 1435 Chi 9 BT (intestazione) 123 ii_456 ii 789 BT (testo) AB AR (indicativo di fine) CD trasmette questo telegramma a GH secondo le prescrizioni solite; l’indicativo di transito rimane in- variato; per es.: CD dà, dopo aver ricevuto risposta da GH: VE VE GH ii v ii AB BT (indicativo di transito) 1435 Chi 9 BT ' (intestazione) 123 ii 456 ii 789 BT (testo) CD AR (indicativo di fine) Si osserverà che solo l’indicativo di fine cambia. Gli indicativi di chiamata sono sempre quelli della sta- zione che trasmette; nel nostro caso CD. 127. Quando la rispedizione è fatta mediante se- gnali ottici, si può accelerare la ritrasmissione di lunghi telegrammi in transito — se le condizioni del servizio lo consigliano — trasmettendo dalla stazione in transito un brano dopo l’altro. Ciò potrà essere fatto quando si avrà la certezza che la parte trasmessa è stata compresa. 128. Nella trasmissione di telegrammi cifrati si detta al segnalista che «dà» ogni segno (lettera, cifra, segno d interpunzione, ecc.) ; invece trattandosi di te- legrammi in scrittura aperta, si leggono prima le parti o le frasi per intero, per poi dettarle parola per parola. Anche in questi telegrammi, nomi propri e cifre ven- gono dettate segno per segno.
— 90 — 129. Quando il segnalista che trasmette fa uno sbaglio, dà l’indicativo «errore» e fa seguire il segno esatto. 130. La stazione ricevente per dare ricevuta alla stazione trasmittente, ripete nei telegrammi cifrati ogni segno compreso per intero; nei telegrammi aperti dà l’indicativo «e». Se la ripetizione è sbagliata, la sta- zione trasmittente dà l’indicativo «errore» e ripete il segno non compreso. Si dà sempre ricevuta agli indi- cativi di servizio con «e». Se la stazione ricevente non comprende un segno dà «t», ciò che obbliga la stazione trasmittente a ri- peterlo. 131. Si dà ricevuta alle cifre, riproducendole per intero e ciò non solo nei telegrammi cifrati, ma anche in quelli in scrittura aperta. Dopo ogni gruppo (parola), come pure dopo ogni gruppo di cifre, si dà l’indicativo di separazione «ii». L’indicativo «ii» può essere tralasciato passando da lettere a cifre o viceversa; segni d’interpunzione lo sostituiscono, I telegrammi vengono annotati direttamente sul modulo T 3. 132. La trasmissione di un telegramma si considera terminata, allorché la stazione trasmittente possiede la ricevuta della stazione ricevente. Questa ricevuta sarà data immediatamente dopo la trasmissione del telegramma. Sarà subito data la ricevuta per i telegram- mi cifrati, anche se questi non sono ancora decifrati, purché il numero delle cifre indicato corrisponda. La stazione trasmittente annoterà l’ora «fine di trasmissione» della ricevuta sul telegramma originale, mentre la stazione ricevente l’annoterà sul modulo per telegramma.
— 91 133. La ricevuta finale è data da: VE VE seguito dagli indicativi di chiamata della stazione ricevente e da AR, premesso che l’intestazione non contenga in- dicazioni complementari. Per i telegrammi «urgenti» conterrà inoltre l’indicativo DD e per quelli in transito sarà ripetuto l’indicativo di transito; per es.: CD dà ricevuta a AB di un tg. diretto: VE VE CD "ÀR CD dà ricevuta a AB di un tg. diretto urgente: VE VE DD ii CD AR CD dà ricevuta a AB di tg. in transito per GH: VE VE GH ii v ii AB BT* CD AR GH dà ricevuta a CD del medesimo tg. di AB: VE VE' GH ii v ii AB ~BT GH AR Le ricevute hanno la stessa forma tanto per i te- legrammi cifrati che per quelli aperti. 134. La stazione ricevente quando fosse in dubbio sull’esattezza di una parte del telegramma ricevuto (per es. gruppo orario, numero di cifre, singole parole o gruppi, ecc.), è autorizzata a ripetere tale parte nella ricevuta inerente. Queste ripetizioni si daranno dopo: VE VE e dopo aver trasmesso l’eventuale indicativo di transito; si separano con BT dall’indicativo di tran- sito e dall’indicativo di fine. In simile caso e trattandosi di telegrammi cifrati, si ripetono i gruppi come prescritto dal No. 137. Per i telegrammi aperti si ripetono tante parole quante sono necessarie per evitare false interpretazioni. Si farà attenzione a parole contenute a più riprese nel testo (No. 140 e 141). 135. La stazione che riceve la richiesta di ripeti- zione per un telegramma da essa spedito, è obbligata a controllare tanto il cifraggio, quanto la trasmissione
— 92 — fatta precedentemente. Se il telegramma le è stato con- segnato già cifrato, lo ritorna al mittente con relativa richiesta di controllo. Dopo effettuato questo controllo, il telegramma sarà ritrasmesso per intero, 136. Sarà chiesta la ritrasmissione integrale di un telegramma cifrato quando, in seguito a deciframento, risulta essere senza significato tutto il telegramma o buona parte dello stesso. In tal caso la stazione opposta aggiungerà all’in- tera intestazione, con le sue indicazioni complemen- tari (indicativo di transito, DD, ecc.), l’indicativo OS, Esempio: CD non ha compreso un tg. ricevuto da AB. CD chiama AB; AB AB AB ecc. finché AB risponde: CD dà allora: VE VE VE VE AB 1435 Chi 9 OS BT AB dà ricevuta: CD AB VE VE OS BT AB AB e procede secondo il No. 135. Trattandosi invece di un tg. in transito, trasmesso da AB a GH per il tramite di CD, dopo aver fatto la chiamata prescritta e ricevutane la risposta, GH darà a CD: VE VE GH ii v ii AB BT 1435 Chi 9 OS BT GH AB La ricevuta di CD sarà: VE VE GH ii v ii AB BT OS BT CD ÀR CD ritrasmette questa richiesta di ripetizione in transito a AB, secondo le prescrizioni valevoli per i tg. in transito, che si applicano anche alla ripetizione da trasmettersi (Ni. 124—126).
— 93 — 137. Si richiede la ripetizione di singoli gruppi di cifre, quando decifrando si constata che solo detti gruppi non hanno significato. Si sostituirà nella ri- chiesta l’indicativo____OS, col numero del gruppo di cifre seguita da: IMI Esempio: Nel caso precedente risulta non com- preso il secondo gruppo che deve essere ripetuto. CD chiama AB: AB AB AB ecc. finché AB risponde: VE VE AB CD dà: VE VE 1432 Chi 9 Gr 2 ~ CD AR Per la richiesta di ripetizione di telegrammi in tran- sito, si procede in modo conforme alle prescrizioni suaccennate (Ni. 124—126), dato che le medesime si applicano anche a questi. 138. Se la ripetizione può essere fatta immediata- mente dopo la richiesta, vale a dire senza dover con- trollare il cifraggio del telegramma con relativa per- dita di tempo — ciò che è certamente possibile con traffico diretto — la risposta di AB seguirà la chiamata e la risposta rispettiva di CD con: VE VE Gr 2 ii 456 BT AB AR La stazione CD dà ricevuta normale, come trattan- dosi di un telegramma esatto, nel seguente modo: VE VE CD ÀR 139. Se la stazione AB non può dare immediata evasione, dovendo prendere il tempo necessario per il controllo, darà nella risposta alla richiesta fatta, 1 in- tera intestazione, con eventuali aggiunte (indicativi di transito, ecc.). Ciò vale, senza eccezione, per tutti i te- legrammi in transito.
- 94 — Esempio: Nel solito caso la ripetizione sarà: risposta di AB: VÌÈ; VE 1435 Chi 9 BT Gr 2 ii 456 BT" AB AR La ripetizione di AB per il telegramma in transito esposto quale esempio nel No. 136 sarà: VE VE GH ii v ii AB BT _________ 1435 Chi 9 BT Gr 2 ii 456 BT AB AR Per il resto hanno valore le prescrizioni per il transito. 140. Trattandosi di telegrammi in scrittura aperta, si dà ricevuta all’indicativo di fine AR della stazione trasmittente con «e», richiedendo subito la ripetizione della parte non compresa. Si chiede ciò dando la parola compresa che pre- cede immediatamente quella incompresa e facendo se- guire da IMI. La stazione trasmittente ripete a partire da tale parola. La stazione ricevente, non appena può afferrare quanto in un primo tempo le era incompreso, inter- rompe con VE VE e chiede in modo analogo la ripe- tizione di altri eventuali passaggi. Dopo avere affer- rato esattamente il telegramma, dà ricevuta finale normale secondo il No. 133. 141. Esempio: Per un telegramma ricevuto la sta- zione CD ha annotato: VE VE 1435 BT Presso os..n osservata la testa di una col.cav... In lodrino cav...... carr.arm. BT AB AR. CD dà ricevuta all’AR di AB con «e» e domanda imme- diatamente:
— 95 presso AB risponde: CD interrompe con: AB risponde: CD interrompe con: IMI osogna VE VE lodrino IMI cav. con carr. VE VE CD AB II telegramma termina con questa ricevuta finale. 142. S interrompe la trasmissione di un telegram- ma già incominciato, solo nei seguenti casi: a) Quando la stazione è nell’impossibilità di tra- smettere oltre o di continuare a ricevere. Impossibilità causata da guasto all’apparecchio; sostituzione urgente di un uomo; ecc., e quando l’interruzione forzata sarà di corta durata. ___In questo caso la stazione che interrompe, dà alcuni EB, seguiti dal numero approssimativo di minuti d’in- terruzione, espressi in scrittura aperta, per es.: EB EB 5 ii 5 Non appena ha rimediato all’interruzione, la sta- zione che ha interrotto chiama nuovamente la stazione opposta; la trasmissione del telegramma incominciato riprende con la ripetizione integrale della parola o del numero prima parzialmente trasmesso. b) Quando la stazione trasmittente riceve e deve trasmettere un telegramma urgente. In questo caso la stazione trasmittente dà una linea lunga, seguita da «chiamata» e la stazione ricevente procede secondo il No. 115, come trattandosi di chia- mata normale. Quando il telegramma urgente è terminato, la sta- zione trasmittente fa la «chiamata» e la stazione rice- vente risponde in modo normale (No. 115). La stazione trasmittente continua la trasmissione del telegramma
— 96 — interrotto, ripetendo l’ultimo gruppo (parola) integral- mente trasmesso e precedente quello incominciato ed interrotto. c) Quando la stazione ricevente deve spedire un telegramma urgente. La stazione ricevente dà una linea lunga, seguita dalla «chiamata». La stazione che fino allora era trasmittente, diventa ricevente e le due stazioni pro- seguono la trasmissione in modo normale. Terminata la trasmissione del telegramma urgente, prosegue quella del telegramma interrotto, secondo il No. 115. 143. Nelle vicinanze del nemico (combattimento) può essere necessario limitare la trasmissione nella sola direzione dal fronte al tergo; ai segni non si dà ricevuta. In tale caso i telegrammi saranno ripetuti per intero due volte. La ricevuta di telegrammi trasmessi in tal modo, va accusata mediante segni stabiliti da apposito or- dine. La stazione ricevente risponde esclusivamente con segnali di «compreso» «non compreso». Per tali indicazioni si prestano segnali di fumo, corti o lunghi, razzi luminosi, ecc. Questi segnali non saranno mai dati dall’ubicazione di una stazione o da un posto di comando. Si sceglierà un punto deviato. 144. Una stazione può essere costretta da ragioni tattiche ad abbandonare immediatamente il suo posto, di modo che non ha il tempo necessario di darne avviso mediante rapporto alla stazione opposta. Dopo la chiamata regolare, essa ripeterà un paio di volte l’indicativo XX. È proibito l’impiego di questo indicativo in tutti gli altri casi. Esso non può venir impiegato per mar- care la fine di un esercizio.
- 97 IV. Il mascheramento del servizio tecnico di trasmissione. 1. Generalità. 145. I mezzi tecnici di collegamento non devono trovare impiego illimitato. Un numero elevato di te- legrammi e di conversazioni aumenta per il nemico la possibilità di trarne grandi vantaggi. Specialmente le comunicazioni inerenti a ordini e rapporti sulle nostre intenzioni, non dovranno mai essere trasmesse, con via di possibile audizione, quando si disponga di portatori (corridori, ciclisti, motociclisti, dragoni, aviatori, ecc.). È proibito trasmettere da stazioni radio — quando non sia assolutamente necessario, — anche il traffico di esercizio e le chiamate di prova. Il traffico di eser- cizio deve essere fatto lontano dal fronte e con energia minima, così da impedire l’intercettazione da parte del nemico. 146. Il cambio di indicativi di chiamata, di nomi convenzionali, di cifrario e il modo di ciframento :— che deve aver luogo ogni tanto — non deve mai coin- cidere con spostamenti di truppa. Nei diversi settori e presso corpi di truppa, non si sceglieranno mai sulla stessa base indicativi di chia- mata o nomi convenzionali. Per es.: con medesime lettere iniziali, o esclusivamente con nomi di città, di fiumi, o di montagne, o con nomi maschili o fem- minili, ecc. 147. Bisogna attirare l’attenzione della truppa sul pericolo d’ascolto esistente. Se possibile le si darà oc- casione di accertarsi sull’esistenza di tale reale pericolo presso le proprie stazioni di ascolto.
— 98 — Le predisposizioni per il mascheramento del ser- vizio d’informazione vanno esercitate ogni qualvolta se ne presenti l’occasione, affinchè restino bene im- presse nella mente della truppa. 148. Le constatazioni caratteristiche sul servizio d’informazione danno all’ufficiale informatore e all’os- servatore ben addestrato degli indizi preziosi per giudicare la situazione tattica. Operazioni in prepara- zione, spostamenti di truppa, ecc., si riconoscono da: — aumento ed affievolimento del traffico, — inserzione o scomparsa di stazioni esistenti (telefoniche, telegrafiche, radio e da segnala- zione) , — mutamenti nel servizio di stazione, riconosci- bili da cambiamento di lingua, rispettivamente dall’accento, ecc. I trasferimenti di stazioni radio sono facilmente stabiliti, poiché la manipolazione del tasto del telegra- fista è una cosa personale, quanto la calligrafia. Il nemico può trarre delle indicazioni preziose, non solo dalle comunicazioni intercettate, ma anche dall’osservazione accurata della direzione e dall’inten- sità del traffico. Questi indizi gli permettono di valu- tare l’intenzione e la distribuzione delle nostre forze. Ciò gli è possibile anche quando non arriva a de- cifrare le trasmissioni. Per questo ogni genere di mezzo tecnico di tra- smissione terrà segreto non solo il contenuto di ogni trasmissione, ma dovrà pure mascherare tutto il movi- mento d’informazione. Se possibile i punti di riferi- mento dovranno essere deviati o resi inservibili. I successi raggiunti dal servizio di ascolto sono sempre di maggior profitto se la situazione è stabiliz- zata. Però, anche in una guerra di movimento, il
— 99 — servizio di ascolto può procurare informazioni ap- prezzabili, specialmente se si dà poco valore al servizio di ascolto stesso, trascurando i contro-provvedimenti. 2. Telefono. 149. Il telefono, fra tutti i mezzi tecnici di tra- smissione, è quello che dà il maggior numero di no- tizie al servizio di ascolto, poiché esiste un numero elevato di persone che se ne serve troppo sovente con negligenza e disattenzione. Questo considerevole svan- taggio può essere evitato, almeno in buona parte, osservando una severa disciplina di conversazione da parte del personale di servizio, come pure di chi ado- pera il telefono ed applicando i provvedimenti tecnici del caso. 150. La disciplina di conversazione alla centrale è la condizione essenziale di un servizio perfetto. 151. Tutte le linee telefoniche devono essere costruite con cura. Se una situazione speciale richiede una costruzione di tutta urgenza, questa, una volta posata, dovrà essere trasformata alla prima occasione. Con filo da combattimento e cavo si costruisce sempre a doppio filo servendosi se possibile, di isolatori (im- provvisati) (Ni. 22, 34 e 37).. Linee abbandonate vengono senz’altro ripiegate; quelle transitoriamente non utilizzate saranno invece lasciate in funzione. 152. La zona di ascolto si prolunga normalmente su una profondità di 5 km. Situazioni favorevoli di carattere tecnico e geologico possono permettere un ascolto a distanza superiore. Bisogna inoltre tener cal- colo che il nemico cercherà di far passare delle pat- tuglie di ascolto dietro al nostro fronte.
— 100 - 153. Le linee a filo semplice possono sempre ve- nire intercettate; più difficilmente quelle a filo doppio. La cattiva isolazione, anche se di un filo solo, au- menta la possibilità di ascolto. Bisogna costantemente controllare lo stato di isolazione delle linee. Si rime- dierà immediatamente ad ogni messa a terra, anche se questa non arreca disturbi tecnici (No. 37). 154. Nella zona di ascolto il numero delle stazioni di conversazione, deve essere limitato allo stretto ne- cessario. Degli ordini speciali stabiliscono inoltre le persone e gli organi di servizio che possono usufruire di tali stazioni. 155. Nella zona di ascolto si farà uso di espres- sioni prestabilite, impiegando i nomi convenzionali per: — tutte le designazioni di truppa e di località, — speciali attività e compiti e per indicazioni di tempo inerenti. Nelle conversazioni si tralasciano tutte le indica- zioni di grado. Sarà sempre vantaggioso l'impiego di un codice o di un cifrario semplice (No. 76). 156. Per raggiungere degli scopi prefissi può es- sere ordinato — nella zona di ascolto — il blocco ge- nerale del telefono, tenendo però presente che con questo si attira l’attenzione nemica. 157. La zona di ascolto è generalmente separata dalla zona retrostante, in modo da impedire un possi- bile ascolto di conversazioni dal davanti aH’indietro, o viceversa. Ne è motivo la cattiva isolazione causata da «cattiva terra» o da induzione (No. 169). 158. Su tutte le linee a filo semplice si può recar danno al servizio di ascolto, inserendo dei forti circuiti di vibratori. Pari danno però sarà subito anche dal proprio servizio telefonico. Il medesimo effetto, ma
101 d’intensità molto più forte, è provocato da ostacoli di condutture ad alta tensione. Nelle regioni dove s’incontrano tali inserimenti è impossibile ogni ascolto; in molti casi rimane impos- sibile anche la trasmissione a filo semplice. 159. Nella zona di ascolto ogni apparecchio sarà munito del cartello: «Attenzione! il nemico vi ascolta» e questo per rendere costantemente presente alla truppa tale pericolo. 3. Segnali ottici. 160. Soa'ente sarà difficile poter impedire com- pletamente al nemico la lettura di notizie trasmesse con segnali ottici. Le stazioni di segnali ottici sono esposte in modo speciale al fuoco nemico (No. 83). Perciò le stazioni devono essere sottratte alla vista ne- mica, mascherandole con diligenza (Fig. 32) ed appostandole dietro profonde feritoie o lunghi cammi- namenti. Pur avendo preso simili precauzioni, in certi casi si rinuncerà a fare delle segnalazioni dall’interno verso il fronte. Per dar ricevuta a telegrammi trasmessi in senso unico, la stazione ricevente segue le prescrizioni del No. 143. 161. Di notte s’indebolisce sempre con il diafram- ma, una luce troppo forte. Tanto di notte quanto di giorno, la luce viene mitigata con filtro colorato e rego- lata in modo che i segnali possano venire intercettati solo facendo uso del binoccolo (Ni. 85 e 114). Il mascheramento necessario al servizio d’informa- zione a mezzo di segnali ottici, richiede sempre più — in certi casi in modo assoluto — l’impiego di codice prestabilito e di cifraggio (Ni. 103, 105 e 106).
102 - 4. Telefonia e telegrafia senza fili. 162. La zona di ascolto delle stazioni radio cor- risponde alla portata, tanto per la telegrafia, quanto per la telefonia (No. 152). La telegrafia senza fili, anche se può essere intercettata a grande distanza, ha sempre una possibilità di sfruttamento inferiore alla telefonia senza fili, poiché tutte le trasmissioni tele- grafiche, senza eccezione, devono essere cifrate. Il ci- frario deve esser cambiato sovente (Ni. 103 e 146). 163. L osservazione del nostro traffico di trasmis- sione comincia ad avere serio valore per il nemico, non appena questi riesca a captare la direzione delle nostre stazioni. Tale collegamento ha doppio valore per il nemico, poiché così viene a conoscere l’ubica- zione di una nostra stazione e quella di un nostro comando, considerando il fatto che le stazioni radio si trovano sempre nelle immediate vicinanze di un comando (Ni. 21 e 80). 164. Per il mascheramento del traffico, della sua densità e dei confini di settore, si prendono disposi- zioni speciali; stazioni radio non saranno mai spostate contemporaneamente a dislocamenti di truppa. Il cambio degli indicativi di chiamata che deve aver luogo sovente, non sarà mai fatto quando si dislocano stazioni o truppa (No. 146). I collegamenti a mezzo radio s’impiegano sola- mente quando altri mezzi fanno difetto o altri potreb- bero essere messi a disposizione troppo tardi, o perchè quelli in funzione sono troppi occupati. 165. Per la telefonia senza fili, la condizione è ancora più sfavorevole di quella dei collegamenti a mezzo filo. Tutte le conversazioni possono venire ascoltate; non c’è nessun mezzo che possa impedirlo.
— 103 — Per questo la telefonia senza fili deve essere impiegata solo in combattimento ed in casi di assolata necessità; cioè quando si ha la sicurezza che al nemico manchi il tempo materiale per poter sfruttare le conversa- zioni intercettate. È proibita la trasmissione tecnica di informazioni importanti concernenti le nostre intenzioni (No. 171). 1SS. La forza del tono delle stazioni militari è da limitarsi al minimo possibile. La voce non avrà mai la forza e la chiarezza di quella abitualmente in uso per le stazioni radio-trasmittenti civili.
104 III. Parte: L’impiego dei mezzi tecnici di collega- mento nel reggimento di fanteria. I. I compiti degli ufficiali telefonisti nel reggimento di fanteria. 167. Il primo ufficiale telefonista è il coman- dante di tutte le truppe dello stato maggiore e capo di tutto il servizio di collegamento nel reggimento. Un impiego razionale dei mezzi di collegamento si ottiene solamente se si riuniscono, e se si passano sotto il co- mando del l.Uff.tf. tutti i mezzi di collegamento a di- sposizione. Egli è responsabile della costruzione e del funzionamento della rete di collegamento nel reg- gimento. Per poter svolgere il suo compito per tempo egli deve sempre essere in continuo contatto col coman- dante di reggimento e con l’ufficiale informatore di reggimento. Il suo posto, nell’interesse di una continua presa di contatto, è perciò presso il comandante di reggimento, al quale sottopone il progetto della rete da costruirsi. Nel combattimento è indispensabile uno studio diligente del progetto, poiché ogni mezzo di trasmissione possiede qualità proprie, che si applicano a compiti definiti. Il l.Uff.tf. risponde dell’attribuzione per tempo, alle sezioni lanciamine dei battaglioni dei mezzi di colle- gamento, per i collegamenti tecnici di tiro.
— 105 — Prima di dare gli ordini per la costruzione della rete, egli orienta il secondo ufficiale telefonista, suo sostituto. 168. II secondo ufficiale telefonista è capo- sezione della sezione telefonisti del reggimento di fan- teria che riunisce tutti i mezzi tecnici di trasmissione (telefono, segnali ottici, radio). Egli è responsabile del- l’impiego dei suoi mezzi, secondo il piano del l.Uff.tf. e del loro mantenimento. In accordo col suo sergente maggiore telefonista egli si occupa dello stato, del cambio e della manutenzione del materiale tecnico. II suo posto è presso alla sezione finché questa non è impegnata; in seguito nel centro della stessa, per es. presso la centrale di reggimento. Da questa ha collegamento coi suoi subordinati e può distribuire gli ordini nel modo più rapido. Suo compito è la di- stribuzione di ordini tecnici ai capipattuglia ed il cal- colo del materiale. In quest’ultima mansione è aiutato dal sergente maggiore telefonista. Il controllo del materiale gli serve quale base di calcolo del materiale a disposizione o di quello man- cante per attuare il compito affidatogli. Deve sempre essere al corrente del materiale che ha a disposizione, dove il medesimo si trova, e se questo è impegnato o meno. 4 II. Principi sull’impiego dei mezzi tecnici di trasmissione. 1. Organizzazione del servizio di trasmissione. 169. La divisione (brigata da montagna) dispone di una compagnia di telegrafisti e di un distaccamento radio, che assicurano il collegamento fino al reggi- mento di fanteria. Generalmente i collegamenti a mezzo
— 106 - filo non vengono inseriti sulla centrale di reggimento. Si consiglia tale separazione allo scopo di eliminare il pericolo di ascolto (Ni. 145—166). I mezzi di trasmissione del reggimento di fanteria servono a stabilire dei collegamenti nel raggio del reggimento e a collegare organi confinanti. Il servizio di trasmissione della fanteria non è autorizzato a fare dei raccordi alla rete civile; questi saranno fatti dalla compagnia telegrafisti, in presenza dell’ufficiale del telegrafo di campagna. 2. I singoli mezzi tecnici di collegamento. 170. La pietra base dell’organismo di trasmissione rimane il collegamento telefonico. Essa è di gran- dissima importanza per la distribuzione degli ordini e perchè permette ai comandanti di accordarsi, di spiegarsi personalmente e direttamente. La posa ed il ripiegamento richiedono però diverso tempo; la durata dipende dalla configurazione del terreno e dall’in- fluenza del nemico. In terreno mediocre la costruzione richiede da 30 a 45 minuti per km. Delle linee di corta lunghezza, posate sul terreno (per es.: collegamenti tecnici per il tiro dei lanciamine) possono essere po- sate a passo di corsa. Ne risulta però, quale svantag- gio, la vulnerabilità della linea e la possibilità d’inter- cettazione nemica. Collegamento radio (Posto P.). 171. Trattandosi di un collegamento senza fili, il posto radio della pattuglia di fanteria presenta il vantaggio, nei confronti del telefono, di richiedere po- chissimo tempo per essere pronto a funzionare. La sua portata rimane però limitata e dipende anzitutto dalla configurazione del terreno. Questa può essere valutata in terreno mediocre, a 2 km. per la tele-
— 107 — fonia e 6—8 km. per la telegrafia. Dà al nemico maggior facilità d’intercettazione e maggior possibi- lità di disturbo che non il collegamento telefonico. La telefonia senza fili deve essere impiegata solo du- rante il combattimento e in casi di urgente bisogno. Dovendo tenere presente il pericolo d’intercettazione nemico, sono proibite le trasmissioni d’informazioni sulle nostre intenzioni. Un’intesa diretta tra due comandanti sarà sempre più difficile che non a mezzo telefono. Il posto P. è costruito quale ricevente e quale trasmittente. Questo richiede una disciplina di trasmissione molto severa. Collegamento a mezzo segnali ottici. 172. L’apparecchio da segnalazione è pronto al traffico in pochissimo tempo, poiché non richiede grandi preparazioni (costruzione di linea). Le sue ca- pacità di rendimento sono minime, poiché per la tra- smissione, si richiede l’impiego dell’alfabeto Morse. Si può calcolare una velocità di 2—3 parole, rispetti- vamente 15—20 lettere al minuto, per cui non si presta alla trasmissione di lunghi telegrammi. Inoltre è le- gato alla visuale del terreno e alle condizioni atmo- sferiche. Neve cadente, pioggia e nebbia, fumo e pol- vere sul campo di battaglia possono rendere la tra- smissione completamente o parzialmente impossibile. La sua portata in condizioni atmosferiche favorevoli è di ca. 10 km. di giorno e di ca. 40 km. di notte. Il suo mascheramento richiede attenzione speciale per evitare la facilità ad estranei d’intercettare i tele- grammi e di stabilire l’ubicazione della stazione. In miglior modo si prestano ordini precedente- mente fissati in base a cifrario. Sovente i collegamenti con segnali, rappresentano il mezzo più veloce per rendere nota la situazione delle proprie truppe. Il co-
108 — mandante di reggimento può stabilire l’ubicazione dei posti di comando dei battaglioni; i comandanti di bat- taglione quello del reggimento e rispettivamente quello dei battaglioni vicini, ecc. Per rendere più difficile l’intercettazione da parte del nemico, si cifrano i telegrammi. I telegrammi ci- frati sono le basi della trasmissione; quelli in scrittura aperta, l’eccezione. III. L’impiego tattico dei mezzi tecnici di collegamento. 1. Elementi generali. 173. La situazione tattica decide l’impiego dei vari mezzi tecnici di collegamento. La scelta deve essere basata sui punti di vista seguenti: situazione tattica generale, tempo a disposizione, stato fisico degli uomini, condizioni atmosferiche, configurazione del terre- no, che sono di importanza essenziale. Viene sempre impiegato il mezzo di collegamento più sicuro e che richiede minor tempo per essere messo in efficenza. I collegamenti di una certa importanza sono abbi- nati coll’impiego di altri mezzi, poiché nessun mezzo di collegamento è invulnerabile. 174. Generalmente spetta al comando superiore di prendere il collegamento coi suoi subordinati ed a provvedere che il medesimo sia mantenuto. L’artiglieria prende collegamento con la fanteria; questa con le proprie armi pesanti. Le armi pesanti di fanteria hanno bisogno del loro collegamento tee-
— 109 — nico per il tiro. Questi collegamenti non devono venire trascurati in favore di altri. Se si deve prendere collegamento tecnico con or- gani di comando dello stesso grado, questo sarà gene- ralmente preso verso sinistra. Ciò non libera però dall’obbligo di cercare il collegamento nell’altro senso quando questo dovesse mancare. Un comandante non deve mai calcolare sulla presa di collegamento da parte del vicino. I collegamenti tecnici del reggimento di fanteria sono esclusivamente mezzi da combattimento. Non possono venire impiegati per comodità di organi amministrativi. 2. L’impiego dei mezzi tecnici di collegamento nello stazionamento, nella marcia, nel combattimento. Stazionamento. 175. Nello stazionamento si fa uso il più possibile del telefono civile. Le corte distanze da percorrere e le vie favorevoli di comunicazione, giustificano l’im- piego di corridori, di ciclisti, di motociclisti; ma non quello dei mezzi tecnici di collegamento. Se il telefono civile non può essere impiegato per la comunicazione diretta tra due comandanti, altri mezzi rimangono a disposizione; per es.: motocicletta o cavallo. Il mate- riale tecnico di collegamento è destinato al combat- timento. La prontezza del materiale e degli uomini deve essere conservata ed assicurata per tale impiego. Situazioni eccezionali di montagna possono auto- rizzare, durante lo stazionamento, l’impiego elei mezzi tecnici di collegamento. Marcia. 17S. L impiego dei mezzi tecnici di collegamento non è giustificato durante la marcia, come non lo è
— 110 — durante lo stazionamento. La pattuglia telefonica non può seguire a lungo la marcia della fanteria. Ripiegare il filo richiede parecchio tempo, tanto che per finire, sia il materiale tecnico che il personale tecnico riman- gono così distanti, da non poter esser impiegati nel momento decisivo. Durante la marcia sarà più indicato l’impiego di altri mezzi, come per es. : ciclisti, corri- dori, ecc. Durante la marcia l’impiego di collegamento a mezzo segnali, è limitato allo stretto necessario, dipen- dendo questi dalla configurazione del terreno. Durante le fermate può presentarsi la possibilità di un colle- gamento a mezzo segnali, con una colonna laterale, con una pattuglia di punta, ecc. Dei mezzi tecnici il più indicato rimane il colle- gamento radio, che è sempre pronto a funzionare anche durante la marcia. Può servire per collegamento in direzione della marcia, come pure per collegamen- to trasversale. Esplorazione. 177. I migliori risultati dell’esplorazione sono senza valore alcuno quando non possono essere sfrut- tati in tempo. Per cui in simile situazione la sicurezza di una trasmissione rapida prende grande valore. Nel- l’esplorazione si possono impiegare tutti i mezzi tecnici di collegamento, essendo l’esplorazione a volte situata in luogo determinato, a volte essendo mobile. La pri- ma (per es.: P.oss.) giustifica l’impiego del telefono, la seconda (per es.: patt. o dist. d’esplorazione) quello di collegamenti radio e segnali. Sicurezza. 178. Tutte le misure di sicurezza che devono du- rare parecchio tempo, giustificano l’impiego dei mezzi
Ili tecnici di collegamento. Decide sulla scelta del mezzo da impiegarsi la durata prevista della - sicurezza. Quando in base a tali constatazioni non vale la pena di stabilire collegamenti a mezzo telefono, si fa im- piego dei segnali o della radio. Nel servizio di avamposti s’impiegherà di prefe- renza il telefono; per la sicurezza durante la marcia, la preferenza sarà data alla radio o ai segnali. Per la sicurezza della frontiera sono adatti tutti i mezzi tecnici di trasmissione. L’organizzazione di co- pertura delle frontiere permette la formazione di una rete permanente, nella quale il telefono ha la parte preponderante. Combattimento d'incontro. 179. Nel combattimento d’incontro possono venire impiegati solo i mezzi di collegamento mobili. Se si richiedono dei collegamenti trasversali, questi pos- sono essere effettuati in tempo utile solo con mezzi tecnici (radio o segnali). L’impiego del telefono, quale mezzo di collegamento, può essere giustificato sola- mente quando si passa dal combattimento d’incontro alla difesa. Se si tratta di attacco, d’inseguimento o di ritirata, si farà solo impiego dei collegamenti radio e segnali, riservando il telefono per le situazioni più stabilizzate (per es. : in caso di ritirata, per stabilire la rete in una posizione retrostante). Attacco. 180. Nel combattimento si riscontrano i compiti principali dei mezzi tecnici di collegamento; ciò, sia nella preparazione che nell’esecuzione. Dovendo però prendere in considerazione l’influ- enza nemica, che causerà danni e perdite, e volendo
— 112 — esser certi di un sicuro funzionamento dei mezzi di trasmissione, sarà necessario l’impiego di diversi mezzi per il medesimo collegamento. 181. Nell’attacco preparato s’impiegheranno maggiormente i mezzi tecnici di collegamento. Consi- derando che la fanteria si prepara all’attacco proteg- gendosi nell’oscurità e che la costruzione di una rete telefonica di notte, o all’oscuro, incontra serie diffi- coltà, si deduce che la rete deve essere posata di gior- no, o almeno di giorno devono essere riconosciuti i tracciati. La presa di contatto notturna di stazioni se- gnali e stazioni radio, permette al nemico di stabilire con facilità l’ubicazione delle stazioni medesime. Per cui, almeno i preparativi di questi collegamenti, de- vono essere fatti di giorno. Dovendo attaccare, le pat- tuglie di collegamento (tf., segn. e radio) — come pure la fanteria — si trovano presso il loro coman- dante, pronte ad avanzare. Sferrato l’attacco, il col- legamento deve seguire il posto di comando, affinchè nessuna interruzione possa verificarsi. Difesa. 182. La difesa rappresenta il vero campo d’azione dei mezzi tecnici di collegamento. Il loro impiego non serve unicamente a rendere possibile un’accordo e delle spiegazioni sicure e rapide, direttamente tra co- mandanti, ma risparmia anche gli uomini. Se la posi- zione di difesa ha potuto essere messa in luogo indi- pendente dal nemico, la rete di collegamento sarà po- sata nel modo il più accurato. Sarà raccomandabile allacciare alla rete degli appostamenti e dei punti di una certa importanza, includendo anche le compagnie, sempre che, il tempo ed il materiale a disposizione lo permettano.
— 113 — La rete dovrà essere costruita con filo doppio, visto che si tratta di un’installazione prevista di lunga durata. Il pericolo di ascolto non potrà essere comple- tamente tolto, sarà però diminuito di molto. 3. L’impiego in situazioni speciali. 183. La possibilità d’impiego della quasi totalità dei mezzi tecnici di collegamento è in istretto rapporto con la configurazione e con la copertura del terreno, con le condizioni atmosferiche; per cui sarà necessa- rio a volte, di abbandonare le prescrizioni generali. Combattimento di località. 184. Luoghi percorsi da linee di forza e posa lungo caseggiati, ritardano e rendono più difficile la costru- zione di linee. La rete civile non può essere utilizzata senza spe- ciali provvedimenti. Bisogna rendersi conto, che in località abitate, questa può venire distrutta, o che le comunicazioni possono venire intercettate dalla popo- lazione civile. (Il lavoro di controllo e di rimessa in istato di funzionamento della rete civile non è com- pito delle pattuglie telefoniche della fanteria.) Combattimento nei boschi. 185. Il combattimento nei boschi di grande su- perficie favorisce la costruzione di linee telefoniche al coperto e permette dei collegamenti fino alla truppa combattente in prima linea. Se le condizioni lo con- sentono, i collegamenti a mezzo filo saranno sempre posati in alto. I collegamenti a mezzo radio o segnali, vanno fatti lungo viali, sentieri, su alberi sporgenti o da punti sopraelevati.
— 114 — Oscurità. 186. Per il collegamento nell’oscurità, la scelta del mezzo necessario deve essere ben ponderata. La co struzione di linee telefoniche di notte è molto difficile e richiede molto tempo. Eventuali collegamenti a mezzo filo sono perciò posati lungo sentieri. Guasti di linea sono difficilmente scoperti di notte; in certi terreni il ripiegamento è quasi impossibile. I collegamenti a mezzo radio o segnali sono facilmente visti ed inter- cettati. Il collegamento con segnali presenta però il vantaggio di un raggio d’azione molto più vasto. Montagna. 187. Ad ogni reparto indipendente operante in montagna è attribuito il materiale di collegamento necessario. Gli organi di esplorazione sono equipag- giati di preferenza con apparecchi da segnalazione leggeri o radio, considerando che la configurazione del terreno permette generalmente l’impiego di tali mezzi. Qualora si facesse uso del collegamento radio, si rac- comanda di assicurarsi anche il collegamento visuale. Generalmente i collegamenti a mezzo filo richie- dono troppo tempo. Inoltre le perturbazioni atmosfe- riche causano facilmente dei guasti, per cui sarebbe necessario di controllare e di migliorare costantemen- te le linee. In montagna si raccomanda l’impiego del cavo leggero, che sarà posato direttamente sul terreno, o leso, in terreno roccioso, da sporgenza a sporgenza. 4. Modifiche della rete. 188. Dei cambiamenti nella situazione tattica pos- sono costringere a fare delle modifiche della rete. Per poter preparare in tempo utile le modifiche della rete,
115 — l’ufficiale telefonista dev’essere orientato non solo sulla situazione, ma anche sulle intenzioni del comandante. Per la preparazione delle modifiche gli serve di base il calcolo ed il controllo del materiale. Gli ordini ine- renti a modifiche della rete sono dati — quali comu- nicazioni di servizio (No. 64) — direttamente e per- sonalmente al capo responsabile. Le modifiche della rete devono essere effettuate nel più breve tempo pos- sibile e con impiego minimo di uomini. Si eseguisce il collegamento richiesto, senza tenere calcolo alcuno sulla ripartizione uguale delle pattuglie in uomini e in materiale. Solo dopo tale lavoro, nella maggior parte dei casi si può effettuare la compen- sazione. Quando la situazione si è stabilizzata, si effettuano delle modifiche definitive della rete. Ciò per non tro- varsi nella necessità di dover demolire tutta l’orga- nizzazione dei collegamenti, in caso di contrattacco. Spostamento in avanti di una rete. 189. Lo spostamento in avanti di una rete, ne richiede generalmente la costruzione di una nuova. Si cerca però di sfruttare il piti possibile parti della rete già esistente. Gli spostamenti di intere centrali e so- prattutto di centrali telefoniche richiedono molto tempo e alle volte sono di difficile attuazione. Da questo si deduce che la scelta di ubicazione di una centrale è della massima importanza. Lo spostamento di singole stazioni di segnalazione o radio, come pure quello di singole stazioni telefoni- che, non rappresenta grandi difficoltà. Il ripiegamento di linee telefoniche nella direzione di costruzione è sovente difficile e richiede tempo; specialmente quando non ne è stata prevista la possibilità durante la posa. L’avvolgimento verticale e la sospensione sugli alberi della Fig. 16, permette un ripiego nei due sensi.
— 116 — Fintante che la nuova rete sia pronta a funzionare, si lascia in uso la vecchia; ma questo solamente se l’inventario del materiale lo consente. Spostamento di ripiego di una rete. 190. Lo spostamento di ripiego di una rete va co- minciato per tempo, poiché il ripiegamento delle linee e dei singoli collegamenti, ne richiede molto. Da un lato, i collegamenti devono rimanere a disposizione dei comandi finché questi se ne possono servire; dal- l’altro lato, il ripiegamento del materiale richiede tempo. Collegamenti a mezzo segnali e radio, possono essere spostati in tempo assai breve e si prestano per- ciò al mantenimento del collegamento fra le truppe in contatto col nemico. Le linee telefoniche ripiegate a tempo possono servire vantaggiosamente alla preparazione della rete di collegamento di una posizione in addietro. Un ritardo nello spostamento di ripiego di una rete, può causare la perdita totale del filo.